Non è passato moltissimo tempo da quando Blawan ha deciso di unire le forze con gli Analogue Cops sotto le veci di Parassela. Intership azzeccata e voluta fortemente dalla famiglia Vae Victis fin dalla prima release, che abbatte una volta per tutte le frontiere substilistiche qualora ce ne fosse stato ancora bisogno. Il ragazzo di Barnsley sforna con una disinvoltura imbarazzante merce fresca passando, in un amen, da frazioni dubstep a bpm simil techno. Il duo padovano ormai non fa più notizia, tra produzioni solidissime ed esibizioni dal vivo a dir poco maestose. Il risultato è un’alchimia che sembra presagire una collaborazione consolidata da anni ma che in realtà ha poco più di qualche mese di vita. Di questi tempi è ormai fin troppo facile farsi intrappolare da softwares e ogni tipo di derivato, molto più difficile trovare prodotti limpidi e alimentati dal buon vecchio suono ruvido dell’analogico.
Quando le parole non bastano per descrivere tale sensazione, entra in gioco la musica, per essere più precisi “Never A Night” è la sintesi perfetta, un missile techno dall’impatto devastante. Pattern old school, loop magnetico associato alla mezza battuta di piano. Una dimostrazione lampante di quanto una traccia può risultare efficace con pochi ma calibrati elementi. Il fatto di portare tutto a livello di una “improvvisazione” accentua ulteriormente l’abilità del duo. “Bad Treatment” segue il filo logico della traccia precedente riesumando lo spirito acid e cruento con fermezza e aggiungendo una colorazione più mite una volta sopraggiunto il vocale. Quattro minuti nosense dall’effetto narcotizzante! Venendo “The Berlin Experiment”, si scova un animo meno aggressivo nel remix di Die Roh ma ugualmente coinvolgente, con arrangiamento costante che via via si arricchisce di nuovi elementi tra hihats e synths in una cornice perennemente oscura. La versione originale della stessa traccia è invece intensificata da bells e frequenze irregolari ma ben ammortizzato da un riff soave che allegerisce notevolmente il complesso, senza garantire punti di riferimento.
Gli intepreti cambiano negli anni, ma la techno rimane sembra quella pregevole invenzione che ha fatto innamorare milioni di appassionati. Vae Victis docet.