C’era una volta l’house. Anni ’80, Chicago. Beati coloro che hanno vissuto quegli anni e i loro figli. Tra questi c’è sicuramente Parris Mitchell, autore dei capolavori su Dance Mania, la bibbia dell’house made in Usa, quella pura, che molti definiscono “ghetto house”. Cassa in 4/4, costruzione in drum machine, groove e vocal. Sono passati molti anni, i tempi sono cambiati (non so di certo io a dirvelo) e il processo di costruzione è stato stravolto con l’avvento di tecnologie assai più innovative, ma non c’è da stupirsi se tali dischi continuano ad essere riproposti con assidua frequenza. Senza tempo, attualissimi se non fosse per la data posta nel centrino del vinile. Discorso sicuramente azzeccato per “All Night Long”, l’ultima uscita firmata dal ragazzaccio di colore su Wicked Bass.
Lo spirito 90’s viene rispolverato perentoriamente proprio sulla traccia che dà il nome all’intero EP. In realtà all’interno troverete ben tre versioni della stessa, a testimoniare il classico “imprint” d’oltreoceano che ripropone remix e “Dub Version”. Nel mix originale, come preannunciato, beat classico e synth disteso lasciano spazio alla voce dell’amico fraterno Reggie Hall, che riporta alla mente la vera definizione di vocalist, bistrattata ai giorni nostri, ma in realtà nata come in questo caso per accompagnare il groove. Il remix di Bok Bok spezza decisamente l’armonia, squadrando in maniera irregolare l’intero complesso. Una variante valida che a differenza della terza interpretazione (“Bok Bok Endurance Dub”) lascia ampio spazio ancora una volta alla voce ma senza lasciare il segno. Alle tre su citate si inserisce perfettamente “Bounce”, composta assieme all’italianissimo Shinoby. Il ragazzo che abbiamo imparato a conoscere con la residency al Soho di Verona, è entrato in breve tempo nelle grazie di Parris avviando una collaborazione che a quanto pare ha portato eccellenti risultati (a brevissimo l’uscita del nuovo Deepmoves firmata da Parris ma composta assieme a Shinoby). Riff micidiale, di quelli che ti penetrano i timpani senza mai abbandonarti, giro di trombone, sfondo acid su battuta costruita in 303 e cinque minuti che scivolano via facilmente.
Che dire, un pacchetto davvero valido per i nostalgici delle radici del più famoso genere disco. Promosso a pieni voti. Let it be house!