Trovare una gattina in una valigia Rimowa abbandonata e dedicarle una canzone non sarà il più originale dei “pretesti compositivi”, ma tant’è. Allora grazie Lola, grazie per aver aver ispirato Pearson Sound – David Kennedy, per gli amici – e per avergli fatto trovare gli spunti necessari per confezionare il nuovo, pregevolissimo Hessle Audio.
Il beat, vuoto e corposo al tempo stesso, gira ipnotico per gli oltre cinque minuti di “Lola”, la traccia che preferisco dell’intero EP, mentre quello che sembra essere un flauto traverso soffia un melodia che ci riconduce idealmente ai piedi delle Ande, là dove ha inizio uno di quei sentieri selvaggi e magici che chi ha visitato almeno una volta nella vita il Sud America non può non amare. Una bella dedica, non c’è che dire, specie se si tengono presenti le tinte della discografia di Pearson Sound.
Completano l’opera “Power Drumsss” e “Starbust” (sì, come le caramelle alla frutta), due tracce rappresentano lo step back ideale che i fan di Hessle Audio si auguravano dopo aver ascoltato “Lola”. Riecco, dunque, il tunz tunz malato, cavallo di battaglia del terzetto britannico che, saldo, tiene stretto tra le mani il timone della label: la cassa picchia decisa, le altre parti ritmiche si incastrano graffianti e (talvolta) distorte fino a saturare le nostre orecchie. Insomma, dopo una breve gita tra il Cile e il Perù, si torna a casa tra nebbia, pioggerellina e claxon isterici. Leeds?