Richard Melville Hall è uno di quelli che sembrano esserci sempre stati e aver sempre avuto qualcosa di interessante da dire: nei quasi trent’anni da “Go” il suo nome non è mai uscito dai nostri radar, che fosse per motivi strettamente musicali o per le sue idee spesso radicali e visionarie.
In un periodo in cui spesso le modalità di rilascio di un album fanno più notizia del suo contenuto, è interessante che anche uno come lui salga sul carro degli album in esclusiva per una piattaforma specifica, soprattutto perché la piattaforma in questione non è un servizio di streaming musicale in senso stretto, ma è “solo” l’app che ha vinto il premio di “app dell’anno” nel 2018 sui dispositivi Apple: stiamo parlando di Calm, uno dei player più interessanti nel settore delle applicazioni per la meditazione e la mindfulness, fresca di funding da ottantotto milioni di dollari.
L’album, intitolato “Long Ambients 2”, è descritto dallo stesso Moby come della musica che inizialmente aveva composto per sé, per aiutarsi a prendere sonno: l’annuncio ufficiale sul blog di Calm recita, testualmente, “Long Ambients 2 was designed to help me sleep and to help other people find calm and maybe get a good night’s sleep. I hope to share it with other people who have sleep issues or battle anxiety or have a hard time calming themselves down.”
In un momento in cui la salute mentale sembra essere, finalmente, un argomento preso in seria considerazione dall’industria musicale, non possiamo che essere contenti che un peso massimo della scena come Moby cerchi di attirare ulteriore attenzione su un tema di cui non si parla mai a sufficienza: poco importa se per sentire l’album bisogna avere un abbonamento premium a Calm del costo di almeno 45 dollari all’anno, dato che in fondo con “Long Ambients 2” avete “in omaggio” anche un’applicazione davvero eccellente.