E’ risaputo, la Perlon non rappresenta l’etichetta mainstream per eccellenza ma ne incarna la perfetta eccezione… dalla scarsa, scarsissima propaganda social e dal profilo discografico assolutamente distintivo, la Perlon vive di una forza propulsiva di appassionati e collezionisti che mantengono il suo nome negli annali attuali. È un’etichetta votata allo stupore, uno sfogo onirico per artisti come Morane, Soul Capsule, l’intimismo di Villalobos e dove è possibile trovare perle perdute come quelle di Luciano-ancora-Luciano, ed oggi torna ancora a stupire.
Arrivati alla tag numero 100, Zip e Nikolai non si lasciano a facili personalismi e ad accesi di festeggiamenti e, in controtendenza rispetto alla tendenza imperante, in occasione della centesima uscita non regalano il Superlongevity che tanto ci si aspettava, ma escono con “In Wood, That” di Margaret Dygas. Due tracce dall’andamento ipnotico, come del resto ci si aspetta da ogni Perlon – potete ascoltarle su Deejay.de prima dell’uscita del 17 giugno – che mostrano l’assoluta ablazione della label da qualsiasi contatto con la “normalità” del mercato e dei sollazzi da traguardo. Anormalità naturale.