Un bel po’ di gente a Torino sa bene cosa si nasconde dietro al moniker Phoet, o meglio, come si è sviluppata la sua precedente vita artistica, quella giocata col nome di battesimo; ma lo sanno anche a Milano e a Bologna, e pure da altre parti d’Italia. Eppure, su sua specifica richiesta, Phoet non vuole che si tiri fuori questo suo passato: “Appunto, sono storie passate, questa è una pagina nuova”. Vi basti sapere che sì, Phoet è italiano e sì, non è un ragazzino venuto fuori dal nulla ma un producer con una gran bella esperienza lunga un decennio a passa. Ma ancora di più vi basti sapere che “Broken Symmetry”, il disco uscito su Variables, è un disco veramente notevole (e infatti Mixmag, il Dj Mag inglese e altre testate straniere l’hanno già coperto di elogi).
Un disco pieno di raffinatezze e anche di piccoli trucchi (come l’intro ed outro che sono giocati in modo tale che se suonate il disco in mono non si sente nulla, in stereo invece sì), un disco che ha anche dei riferimenti concettuali veramente nobili: l’ispirazione nasce infatti da “L’ordine del tempo”, un appassionante saggio pubblicato nel 2017 dal fisico Carlo Rovelli dove si ipotizza un realtà senza passato e senza futuro, col tempo cronologico che collassa nel caos. Sicuramente, uno dei prodotti più interessanti e maturi ci sia capitato di ascoltare negli ultimi tempi, con le sue suggestioni UK filtrate da una sensibilità molto accurata e da una forza quasi “narrativa”, che troppo spesso viene trascurata nelle produzioni odierne elettroniche. Ora, potete fare due cose (oltre ad ascoltare il disco dal player qui sopra): scervellarvi per capire di chi si tratta esattamente, qual è l’identità artistica precedente di Phoet, o godervi il video qui sotto, che abbiamo il piacere e l’onore di offrirvi in anteprima. Fossimo in voi, non avremmo dubbi su cosa scegliere. Buona visione!