Leggi le prime righe della sua biografia e le cose sono due: ne rimani estasiato o scoppi a ridere. Ti viene subito qualche dubbio… è tutto fumo o c’è anche un pò di arrosto? Lo senti parlare, rispondere alle tue domande e capisci che anche se il ragazzo è giovane ha le idee chiare e saccenza a palate (cosa che noi avevamo già capito quando sui suoi social network ci bollò con un aggettivo poco simpatico…), i risultati per il momento sono dalla sua parte, tant’è che Pirupa lo sventaglia senza problemi. A voi la parola!
Ciao Piero, benvenuto su Soundwall!!!
Ciao Ciao!
Leggendo la tua biografia la prima cosa che salta all’occhio sono i tanti “top dj’s” presenti in essa: come mai invece di parlare della tua vita preferisci menzionare sin da subito che le tue tracce sono suonate da artisti come Pete Tong, Loco Dice, Luciano e tanti, tantissimi altri…? Tra i quali oltretutto c’è anche David Guetta che attualmente vederlo affiancato a nomi più “underground” (si fa per dire!) potrebbe far storcere il naso a qualcuno…
La bio italiana è molto breve perché faccio poche date qui nel nostro bel paese, senza stare a discutere dei vari problemi che noi DJs giovani abbiamo nell’emergere in questa nazione, sono mesi che vedo discussioni nelle varie riviste e blog del settore dove alla fine tutti chiacchierano e nessuno fa qualcosa per cambiare, perché come in politica da 20 anni ci sono sempre le stesse facce, lo stesso è nel mondo della notte… Lo stesso succede in tanti altri ambiti ma siamo in italia e le cose forse non cambieranno mai perché non è mai esistita la meritocrazia!
Mi piace però andare subito al sodo e non stare a parlare di quello che facevo dieci anni fa, all’inizio della mia carriera, ma lo farò ora brevemente! Vivo in una città piccola come Teramo dove la gente passa il tempo nei bar e il weekend in un paio di locali dove provano a fare qualcosa ma con risultati scarsi dovuti alla troppa ignoranza e arroganza delle persone che si credono DJ e dei promoters che pensano di avere in mano locali all’altezza (mah!). Sono nato suonando nelle festicciole di amici, andando a ballare in giro per i club migliori d’Italia e d’Europa e la prima esperienza, il primo approccio ad una discoteca vera l’ho avuto con l’Ultra Violet nel 2004, locale gestito ed organizzato per 2 anni dalla crew mia e di mio fratello! Tramite Ultra Violet ho conosciuto artisti e preso contatti con Pete Tong, Steve Lawler, King Unique, Paul Woolford e tanti altri e mi sono fatto conoscere in giro per l’Italia suonando nei prive’ dell’Echoes, Cocoricò, Prince e Follies De Pigalle! Con il passare del tempo ho capito l’importanza delle produzioni e quindi ho iniziato ad imparare ad usare Cubase per poi passare ad Ableton, ho iniziato a portare le mie produzioni in giro per i vari WMC, Sonar ed ADE e nel giro di 4 anni mi sono ritrovato nel mondo del business! David Guetta fu uno dei primi a supportare la mia musica, quando facevo releases su labels sconosciute e lo conobbi tanti anni fa al Pacha d’Ibiza, ma da quando è diventata una stella pop ci siamo persi un pò di vista! So benissimo che mettendo un personaggio come Guetta nella mia lista dei supporters potrebbe far storcere il naso, ma in Italia purtroppo nessuno ha il coraggio di esprimere una propria idea perché tutti seguono la massa!
Sono spesso soggetto a critiche riguardanti mie produzioni che secondo la massa sono commerciali! Io invece la penso in un altro modo e dico che in ambito musicale bisogna fare distinzione tra ciò che è commerciale a ciò che è commerciabile! Io mi sento commerciabile perché il mio prodotto è vendibile e non esclude la presenza di qualità! Ci sono tanti prodotti underground invendibili e senza qualità per non parlare di prodotti commerciali che la qualità non sa nemmeno dov’è di casa!
Un’altra frase è particolarmente forte, Riva Starr ti “ama”. Puoi spiegarci il vostro rapporto in consolle e in studio?
Il rapporto che abbiamo è molto stretto! Lui per me è un grande esempio di DJ e produttore, perché è un artista con la A maiuscola! Riesce a produrre di tutto, dalla breakbeat alla disco house, dalla techno alla dubstep, dalla drum&bass alla electro! E’ un artista a 360 gradi e lavorare con lui è bellissimo! Abbiamo fatto diversi showcase Snatch! in giro per l’Europa e siamo stati sempre bene insieme oltre alle serate che sono andate alla grande! La sua label sta crescendo sempre di più e tanti grandi artisti voglio entrarne a far parte, quindi per me che già ci sono dentro è una grande motivazione per fare sempre meglio!
Subito dopo i dj’s arriva una carrellata di nomi dei club dove, grazie ai tuoi successi in studio (citando le parole della biografia), hai potuto suonare in tutto il mondo. Quale ti ha colpito di più e perché? E soprattutto, riferendosi al pubblico, preferisci suonare davanti a persone di una nazionalità rispetto ad un’altra o sono tutti “caldi e vivaci” allo stesso modo?
Il tour in Sud America mi ha insegnato molto rimanendo colpito dalla Colombia e dal Brasile! C’è gente che si diverte con poco ed è sempre allegra ed ospitale! Anche il Nord America non è da meno, forse sono meno acculturati rispetto al pubblico europeo ma i club e le disco sono decisamente molto avanti e tecnologiche con dei super sound system, alla pari di Ibiza! il Pacha di New York e il D-Edge di Sao Paulo rimangono due dei migliori club dove ho suonato oltre oceano! In Asia c’è un pubblico molto facile ed infatti mi sono trovato diverse volte in difficoltà mentre in Europa invece trovo spesso il pubblico al passo con i tempi, molto intelligente e poco esigente a differenza dell’Italia! Però il pubblico italiano rimane sempre quello più divertente e caloroso ed ultimamene sta crescendo molto grazie anche a noi djs giovani che esportiamo il made in italy per il mondo!
Dopo la lista dei club arrivano le soddisfazioni che riguardo le tue produzioni, che per la maggior parte sono state nelle charts dei più famosi disc jockey del mondo. Come è per te vedere le tue tracce in vetta e magari al di sopra di un dj di fama mondiale?
Nel 2009 dopo le uscite su ViVa Music, Size e Noir Music, che mi avevano fatto conoscere in giro e salire nelle classifiche di vendite, ero molto soddisfatto e con il contratto in mano di Get Funky su Cecille avevo acquisito una grande tranquillità in me stesso dopo che qualche mese prima pensai di mollare tutto deluso dagli scarsi risultati! Ma nel Gennaio del 2010 inaspettatamente, insieme a Pigi, siamo arrivati al n.1 delle vendite su Beatport e DjDownload con “Sweet Devil”, rimanendoci per circa un mese e subito dopo arrivò a marzo il ciclone dell’EP super polemico Cecilie Italy con Get Funky che in 4 giorni è salito subito alla prima posizione!
Ricordo anche che lo scorso Gennaio mi prese “male” vedere al di sotto di me nella classifica dei top 100 artisti più chartati del 2010 di Resident Advisor gente del calibro di Carl Craig, Joris Voorn e Reboot perché loro sono mostri sacri e da tanti anni al top! Io mi sento un nuovo arrivato e ho ancora tanto da imparare da loro, sono però soddisfazioni vedere una mia track suonata e chartata dai Big! Ti aiuta molto avere il supporto di questi grandi artisti e ti stimola sempre a fare meglio! Devo a loro anche una fetta del mio successo oltre ai tanti fan che ho in giro per il mondo!
Quale delle tante tue produzioni ti ha dato maggiori soddisfazioni e ne vai più fiero?
La track originale più sudata di sicuro è stata “Clarity Of Love”. Quasi un anno di lavoro dietro, tanti cambiamenti di cantanti e di stesura ma alla fine siamo riusciti a trovare la vocalist giusta nel Marzo 2010, dove sono partito per Londra per registrare il tutto in uno studio con Baz ed il suo chitarrista! L’originale la feci a maggio 2009 con l’aiuto di un mio amico abile a suonare strumenti live! La produzione da dancefloor invece che mi piace più di tutti è “Blu”, all’estero invece preferiscono “Guarda” mentre in Italia mi sono fatto conoscere con “Get Funky”. Quella che ne vado più fiero è “Trust” con la voce stupenda di Bajka: è un ep completo con mix diversi per tanti tipi di dancefloors!
Diciamo che in un panorama come quello italiano vedere emergere delle realtà giovani come Pirupa e allo stesso modo Soundwall è sempre una soddisfazione. Tu cosa pensi di questa giostra tutta italiana dove si fa la guerra anche al vicino di casa? Cosa pensi del nostro magazine? Ricordo che una volta ci hai dato dei “pilotati” sui tuoi social network… Io ancora non ho capito il perché…Vuoi spiegarcelo?
Purtroppo è vero che ci facciamo tutti i giorni guerra tra di noi! La competizione mi piace, non lo metto in dubbio, ma la cosa che mi da fastidio sono le critiche da persone che non possono permettersi di aprire bocca, non perché sono al di sotto di me, ma perché ritengo che di musica ne sanno meno di me e di altri tanti artisti. Non c’è più rispetto da parte di nessuno e tutti provano a fare i professori e a sentirsi fighi senza aver mai fatto nulla. Alla fine però penso andranno avanti solo quelli con i fatti in mano e con tanta umiltà. Da come si è capito da questa intervista io sono una persona molto critica e infatti lo scorso anno vedevo sempre le solite facce, solite labels, soliti club nel vostro portale e quindi ho pensato che invitavate dentro solo i vostri “amici”… se mi sarò sbagliato vi chiedo scusa!
Grazie e speriamo di vederci presto!!!
lo spero anche io… grazie a voi e in bocca al lupo!