Le idee non si fermano. Le idee e le pratiche migliori, vanno anche aiutate: quando ci sono è bello contribuire a diffonderle. Di sicuro una delle idee e pratiche migliori è quella di finalmente riequilibrare la presenza femminile nella musica elettronica: da musicisti, dj, esperte, giornaliste, addette al settore, manager. Non c’è infatti nessun motivo al mondo per cui queste siano pratiche più maschili che altro. O meglio c’è, ed è sostanzialmente doppio: un po’ perché arriviamo da secoli e secoli in cui il ruolo della donna è stato confinato a forza in determinati ambiti, cercando di ostacolare il suo poter essere protagonista in modo naturale nel mondo dell’arte, della politica, della società, e un po’ perché quando queste protagoniste effettivamente ci sono state spesso hanno avuto la vita (più) difficile e non sono state valorizzate nel modo corretto dalla narrazione dominante. Fuori dai denti, e parlando di clubbing: il dibattito sulle “donne dj” pare essersi confinato alla questione Kraviz sì Kraviz no, Lens sì Lens no, bellona ai piatti sì bellona ai piatti no, e ridurre tutto a questo e concentrare tutto il tema su questo è, semplicemente, svilente. E triste. Stupido.
E’ così che siamo molto contenti di segnalare una giornata organizzata dalla propaggine siciliana della web community Mondonero: sabato 10 aprile, dalle 15 alle 21, in diretta streaming qui, ci sarà un intero pomeriggio fatto di live, dj set ma anche discussioni aperte su come cercare di “aggiustare” questa situazione che, all’alba del ventunesimo secolo, inizia ad essere veramente senza senso, visto che la parità di genere – parità anche nei diritti e nelle opportunità – dovrebbe essere un corredo civile per ognuno di noi. Il tutto sotto la denominazione Pink Noises: nuove frequenze oltre l’interferenza di genere.
Ad animare la parte “discussiva” ci saranno quattro voci della scena musicale siciliana: Oriana Guarino, label manager per Believe Music; Lucia Lauro, musicista, imprenditrice sociale e fondatrice del movimento “Siciliane”; Emilia Callari, dj e station manager del canale 2 di Mondonero; Gaia Blandina, musicista e performer. A moderare l’evento incentrato sul ruolo della donna nell’industria musicale, lo studioso di gender & cultural studies (disciplina ormai fondamentale nei corsi di studi ed analisi sociali di matrice anglosassone) Benedetto Gramasi.
Prima e dopo la tavola rotonda spazio alle esibizioni live del trio Frau Ka, della violoncellista Gaia Blandina e del rapper Dirt O’ Malley. A seguire i dj set curati da Emilia Callari e Bluemarina.
Al di là dei nomi specifici (e del gusto di scoprirne la qualità), quello che è importante è che diventi sempre più normale che nel campo della musica elettronica – delle sue pratiche cioè, e delle idee che la circondano e la animano – ci siano sempre più voci femminili. Ad oggi è ancora una “eccezione”, che va spinta e segnalata: nel momento in cui non sarà più necessario, nel momento in cui “una serata con sole dj/producer donne” sarà normale tanto quanto “una serata con solo dj/producer uomini”, vuol dire che avremo finalmente compiuto i passi necessari.
Riprendendo le parole di Emilia Callari in un testo di presentazione dell’evento: “Pink Noises: nuove frequenze oltre l’interferenza di genere prendendo spunto da alcune teorizzazioni della scrittrice e compositrice americana Tara Rodgers aspira ad essere una discussione istruttiva e stimolante, una fotografia dello scenario attuale, in cui la forza innovatrice alla base dello sviluppo della musica appartenga anche alla donna. È arrivato dunque il momento di prendere la parola come attrici, registe e sceneggiatrici della cultura emergente, che si riflette e viene influenzata, in uno scambio circolare, dalla musica. Musica come forma di linguaggio, specchio del cambiamento atto a bypassare le barriere di genere per riscrivere finalmente le nuove regole del gioco”.
Perché sì, c’è bisogno di nuove regole. Sempre nelle parole di Emilia: “Bisogna farsi portabandiera di un completo cambiamento di consapevolezza nel campo musicale, lavorando sodo affinché ciò avvenga, coscienti comunque del fatto che rivoluzioni culturali di questo “genere” richiedono tempistiche di “normalizzazione” e accettazione parecchio lunghe; aspirare, dunque a smascherare quei meccanismi che hanno sempre trasformato le disuguaglianze in differenze, e iniziare finalmente a considerarle come opportunità. Perché dovremmo sempre tenere saldo in mente, come ci suggerisce Pauline Oliveros, che l’ascolto è alla base della creatività, e il modo in cui una comunità di persone ascolta, crea la loro cultura”.
Non potremmo essere più d’accordo. Il percorso è ancora lungo: ma va fatto. Complimenti a chi si prende la briga di farlo, di aiutarlo, di supportarlo. Pink Noises, che si svolgerà nella cornice del Palazzo dei Quattro Pizzi di Palermo, è un passo a suo modo e nel suo piccolo significativo, passo che siamo molto contenti di poter segnalare ed evidenziare. Sabato 10, dalle 15 in poi, sintonizzatevi: tutte le info le trovate qui.