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Pioneer DJ ha lanciato KUVO: un progetto “inevitabile”

Pioneer DJ ha da qualche giorno presentato e lanciato KUVO. Si tratta di un piattaforma mobile e web in cui è possibile avere (anche) in tempo reale le tracce suonate nei club dai dj. In sostanza, la versione “in grande” del progetto Radr.dj di Richie Hawtin già attivo da qualche tempo.

I club possono aderire dotandosi del Pro DJ Link LAN, che si interfaccia per ora solo con le apparecchiature Pioneer ma con una compatibilità che a breve si estenderà anche ad apparecchiature di altri marchi. Il tutto condito da un ormai scontato tono da social network con possibilità di creare playlist, seguire artisti e club, ecc… Tra le innovazioni viene annoverata anche la possibilità di una più certa ed equa distribuzione delle royalties sulle tracce riprodotte nei club, che già era in sperimentazione da altri.

Il video di presentazione mostra testimonial illustri ma anche immagini di un fenomeno che già dilaga negli eventi musicali: lo sguardo costantemente rivolto al proprio smartphone più che allo show e alle persone accanto. Dopo il fenomeno dei video prima e della caccia all’ultima traccia con Shazam poi, KUVO peggiorerà ancora di più la situazione. E soprattutto, sarà la morte della parte più affascinante del lavoro del dj, anche e soprattuto emergente, cioè la ricerca dei dischi sulla base di un gusto personale piuttosto che facendo un semplice spionaggio a quanto suonato dai big di riferimento?

KUVO era un progetto prima o poi inevitabile. Ma i numeri dei primi giorni sono molto “promettenti”: ad oggi 21 ottobre partecipano 279 club (per lo più del settore “commerciale” che poco hanno a che fare con la musica elettronica) e si sono già iscritti 133,633 dj. A fronte di questi numeri, gli utenti sono invece solo 3,751. Se un progetto del genere era inevitabile, lo sarà necessariamente anche il suo successo?