Son tante le cose che ci piacciono della scena elettronica italiana. Beh, al netto delle invidie e delle infamie. Delle offese e delle battaglie preconcette. Dei ‘cazzo, ti sei messo a far trap?’ e dei ‘cazzo, ancora non ti sei messo a far trap!?’. Di quelli che ‘questo hip-hop è tutta una merda’ e di quelli che ‘mi avete frainteso, io questo non l’ho mai detto (ma l’ho pensato eccome)’. Di quelli che ‘io c’ho la laurea in diggei ma nessuno mi chiama alle serate, è un gomblotto!’ e di quelli che ‘io c’ho le tette e le labbra carnose, ma tutti mi chiamano alle serate perché ho talento‘.
Ma al netto di tutto questo, di cose che ci piacciono ne rimangono un bel po’ e una di queste è che, quando vuole, la scena italiana sa essere unita e compatta. Far virtualmente gruppo per un orizzonte comune, con progetti multisfaccettati meritevoli di tanta stima. Come per il progetto “Platonick Dive Remix”, in cui si sono unite le realtà italiane più diverse (M+A, Machweo, AntiteQ, Godblesscomputers, Plato, Dylan God, Grovekingsley, Yocka, Need A Name) per rileggere i pezzi di “Therapeutic Portrait”, l’album pubblicato quest’anno dalla band livornese. Ne è venuta fuori una cosa niente male, come sempre in questi casi, piena di stimoli e spunti interessanti, con le armonie dei pezzi originali ben riprodotte sui nuovi tessuti house, deep, dubstep, beats e pop.
Il disco è in free download dal sito della band. Qui di seguito potete ascoltare uno dei brani contenuti nella compilation, il remix di Træ ad opera del torinese Plato.