Ecco, questa è una cosa di gran classe, classe totale. Nulla di strano, considerando che il motore del progetto è un batterista davvero di vaglia in ambito jazz (e dintorni), ovvero Stefano Tamborrino – uno che si trova a suonare con gente tipo Bollani, per intenderci – e che ad accompagnarlo in questa sortita ha chiamato a sé un vibrafonista assolutamente eccezionale come Pasquale Mirra (colonna dei meravigliosi C’mon Tigre, uno dei migliori progetti italiani) e Francesco Ponticelli (uno che a ventidue anni è stato chiamato da sua maestà Enrico Rava nel progetto New Generation).
La somma di questi tre musicisti e dei loro background farebbe pensare a qualcosa che sta ancorato ai lidi del jazz e dell’improvvisazione, ma la piega di Don Karate è diversa. E’ una piega che sfiora, solo sfiora BadBadNotGood per andare invece a parare di più su territori che oscillano tra il post-rock doc stile Tortoise e le suggestioni à la Cinematic Orchestra. Vi suona bene, descritto così? Premete play qua sotto: vi suonerà ancora meglio. Davvero: alti livelli. L’album esce domani 24 gennaio per la benemerita Original Cultures. Non sappiamo se Don Karate sarà solo un progetto temporaneo (ma comunque, le release all’attivo diventano già due, oltre a questa c’è anche “I Dance To The Silence”), una “libera uscita” di tre musicisti di loro impegnatissimi, o qualcosa di solido, strutturato e pensato per durare nel tempo; sia come sia, quello che creano è bellissimo. E noi siamo orgogliosi di farvelo ascoltare in anteprima.