Senza girarci troppo attorno: c’è una fetta di fan della musica elettronica (e della musica in generale) per cui “electro swing” è una brutta parola. Peggio ancora di quanto fosse “fusion” negli anni ’80 e ’90, ed è tutto dire. Ci sono dei motivi: l’elettronica “facile” dove si mischiano in modo sorridente jazz un po’ retrò, funky, soul, housettina varia, un po’ di hip hop levigato e velocizzato è un po’ un bignamone semplificato e fin troppo sorridente di decenni e decenni della storia della musica da ballo. Cadere nel laccato, nel paraculo, è semplice, è un rischio sempre dietro l’angolo. Ma non bisogna nemmeno esagerare con con questo atteggiamento da sacerdote del culto: perché quando le cose sono fatte bene, sono fatte bene. Quando una traccia scorre, scorre. Quando intrattiene, intrattiene. Soprattutto: quando qualcuno è bravo, è bravo.
Ecco: gli Sweet Life Society sono bravi. Molto. Hanno anche giustamente cavalcato il filone electro swing, che li ha portati in giro per il mondo (tutta Europa, ma anche America e Canada), perché comunque far parte di quella scena lì ti dà un boost mica da poco (e infatti anche nel 2018 le date fioccano, si parte il 31 marzo da Milano); ma dalla loro hanno una perizia strumentale e una conoscenza della musica che è tutto tranne che raccogliticcia ed opportunista. “Antique Beats”, il loro prossimo album in uscita il 6 aprile, seguito di “Swing Circus” (2015), lo spiega molto bene. Anche perché la band – che poi è più un collettivo aperto ad assetto variabile – decide di scurire i suoni, rallentare l’euforia, lavorare più sui chiaroscuri, spigolosità comprese. In questo modo ci si diverte di meno, se si vuole solo l’euforia stai-senza-pensieri da electro swing; ma se si ama la musica, si gode molto di più. E viene fuori ancora meglio la qualità intrinseca del progetto, che è alta. Tutto ben suonato, ben cantato, ben scritto, con parecchie ricercatezze e soluzioni incisive a livello di produzione ed arrangiamento.
Quindi sì, l’electro swing per certe che pieghe che prende sarà anche il Male, e The Sweet Life Society sarà anche riconducibile alla scena electro swing, eppure siamo molto, molto contenti di potervi offrire in anteprima l’intero album in uscita. Ascoltatelo con attenzione. C’è mestiere, c’è qualità, c’è alta professionalità. E c’è anche buona musica e soluzioni interessanti, se uno sa ascoltare con la mente aperta. Poi oh, se preferite lo stigma su un termine e non volete nemmeno dare una chance per un progetto che con questo termine c’entra anche solo fino ad un certo punto, fate voi. Ma…