Durante la quarantena è importante muoversi. Può sembrare un controsenso ma non lo è affatto, perché ci sono tanti modi per mettersi in cammino e, se non possiamo farlo fisicamente, appare utile perlomeno farci guidare dalla nostra spinta creativa, come avrebbe sostenuto Virginia Woolf, o semplicemente da un libro, o ancora, perché no, anche da un disco.
Quest’ultima occasione ce la fornisce A-Tweed ovvero Antonio De Oto, produttore molisano di stanza a Roma, alla sua prima prova su disco con l’ep “Who is The Enemy?” ma che si è già fatto conoscere per essere un ottimo interprete, in consolle, di quel crocevia di attitudine e stile che mette assieme il mondo del clubbing e quello delle musiche tradizionali (provenienti dall’Africa in primis); non è un caso che A-Tweed abbia condiviso il palco, tra gli altri, con Chancha Via Circuito, KOKOKO!, Barrio Lindo e Nickodemus.
Se poi il disco stesso nasce da un viaggio – anzi tre: in Scozia, Bretagna e Galizia – e racconta esplicitamente altrettanti spostamenti e triangolazioni (im)possibili tra la cultura celtica e quella del grande continente nero, tanto meglio, A-Tweed ci dà i biglietti giusti.
Il lavoro è scaturito da un’associazione di idee, ci ha raccontato lo stesso De Oto, accorsa mentre si spostava attraverso la natura aspra e fiera dei paesi celtici, che lo hanno riportato con la mente all’Africa, e da questa sorta di “assonanza paesaggistica” è nata una riflessione di più ampio respiro sul principio di autodeterminazione dei popoli. Da qui, il passo è stato breve – ma complesso – nel voler tessere una matassa sonora che tenesse assieme mondi diversi eppure speculari e quindi giustapporre, per fare un esempio esemplificativo, il suono delle cornamuse, opportunamente rielaborato, con quello delle voci e delle percussioni africane, riportando il tutto anche alla contemporaneità, dentro il club.
“Who is The Enemy?”, registrato nell’Indigo Music studio di Palermo, come ideale trait d’union tra il Mediterraneo e l’Africa, esce domani – 1° maggio – per l’etichetta olandese Afrobotic Musicology (realtà che vi consigliamo di tenere d’occhio, ci torneremo su noi stessi a breve) ma abbiamo la possibilità di farvi ascoltare, in anteprima assoluta, il pezzo che ha dato il nome all’ep “From Accra to Vigo (Who is the Enemy?)” in cui la voce del primo presidente del Ghana indipendente, nonché il primo leader del continente africano a far ottenere al suo Paese l’autogoverno, Kwame Nkrumah (è suo il volto raffigurato sulla copertina dell’ep) si staglia su campioni ritmici galiziano-africani chiedendosi, di continuo, chi sia il nemico, salvo pronunciare, sul finire della traccia, un perentorio “the enemy is imperialism!”.
Siete pronti al viaggio?