Siamo tra quelli che l’elettronica al Primavera Sound l’hanno vista aumentare anno dopo anno, tra gli sguardi scettici dei più puri e la voglia di fare festa dei più scalmanati. Abbiamo ballato Hawtin e Garnier con lo sguardo rivolto verso il mare, provato l’ebrezza di ascoltare un set disco di Jamie XX nella prima Boiler Room al Primavera e testato la spiaggia che l’anno scorso per la prima volta faceva parte di un festival che mai aveva allargato così tanto i suoi confini fisici.
Ma i confini spesso sono solo linee immaginarie e se non lo sono c’è sempre una possibilità di abbatterli, che si voglia eliminare la distanza tra generi musicali o raddoppiare lo spazio dedicato al clubbing, da sette a dodici mila metri quadri per la precisione.
Un’ambiente naturale di erba e palme a pochi metri dal mare, con oltre diciotto ore di musica al giorno e sessantadue act completamente dedicati alle sonorità più elettroniche. Due palchi, uno dedicato ai dj set e uno ai live, pronti ad ospitare dieci mila persone.
Tra i tanti nuovi nomi in programma ci piace sottolineare la presenza degli italiani Marvin & Guy, la certezza Jackmaster e la verve di Alexis Taylor (voce e tastiera degli Hot Chip). Un’aggiunta che non rischierà di rovinarvi i piani ma che si incastrerà alla perfezione con le esibizioni già previste negli altri palchi.
State sereni quindi, non dovrete scegliere tra Aphex Twin, The XX, S U R V I V E, Sampha, Grace Jones o Jackmaster, Dixon, Ben UFO, Kink e Āme. Ma dovrete organizzarvi bene perché la distanza, più che il tempo, al Primavera è la peggiore delle insidie.
Considerando che, tra annunci vecchi e nuovi, ci sono da sentire anche HVOB, No Zu, Vox Low, Weval, Noga Erez, Marie Davidson, Romare, Fatima Yamaha e i padroni di casa di Discos Paraiso o John Talabot con lo showcase della sua Hivern Discs.