La prima edizione di Primavera Sound Los Angeles per festeggiare il ventennale, e l’annuncio di aver toccato quota 220.000 visitatori: queste le informazioni che chiudevano la faraonica edizione 2019 con una line-up nata l’anno scorso per dimostrare (anche) che la discriminazione di genere, di cui il mondo della musica e dei live si veste, sarebbe in realtà facile da combattere: metà uomini, metà donne. Il solito elenco infinito vedeva presenti Solange, Tame Impala, Jarvis Cocker, Kali Uchis, Yves Tumor, Rosalìa, FKA Twigs, Primal Scream, Robyn, Pusha T, Cupcakke e Lizzo riuniti sotto il claim The New Normal a giustificare il cartellone eterogeneo. I più attenti ricorderanno che durante il festival una misteriosa cartolina aveva spoilerato la presenza dei Pavement nell’edizione 2020 come esclusiva mondiale, confermata poi ufficialmente dopo qualche giorno dai social del PS. Nulla di strano quindi se gli stessi Pavement ieri hanno spoilerato l’intera line up del festival, pubblicando per alcuni minuti sul loro Facebook l’intero cartellone ottenendo, come prevedibile, un’attenzione mediatica assoluta, che ci ha fatto dimenticare i Sussex nel giro di pochi secondi.
Subito dopo il festival è “corso ai ripari” (si, vestiamo i panni di quello che si sono cascati…) e ha pubblicato a sua volta l’annuncio ufficiale. I nomi sono tutti qui sotto, tanti, troppi, ma tutti ben calibrati per trasformare quel The New Normal nel Best Festival Forever di questa edizione. Hanno tutto il diritto di autodefinirsi così, visto che sono gli unici a poter saltare a piè pari da Iggy Pop a Bad Bunny accontentando tutti, o quasi. Anticipiamo le lamentele riguardo l’ennesima opportunità data a Strokes e The National la mancanza dei Tame Impala visto l’imminente nuovo album e la scelta del sunday brunch con Amelie Lens, Nina Kraviz, Black Coffee e Hector Oaks che continua la sua scalata infinita verso il mainstream, speriamo senza dimenticare le sue origini e tutto quello che lui, Bassiani e Herrensauna stanno facendo per la “nostra” comunità.
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Iosonouncane, Lorenzo Senni e Lory D a rappresentare il tricolore, inutile descrivere qui questi tre artisti, basta cercare i loro nomi su Soundwall per capire quanto siano apprezzati da tutti noi. Prendiamo spunto dal nome del cantautore sardo per affiancargli i 100gecs, Sherelle, Gabber Modus Operandi, Kamma & Masalo e sottolineare quanto il lavoro di ricerca e di selezione degli act del PS sia accurato. Riescono sempre a selezionare nomi attuali ed interessanti da scene lontane anni luce ecco perché definirli Best Festival Ever non è un errore. Al Primavera si va per la musica (che frase scontata) ma, come per il Dekmantel, a farla da padrona è l’atmosfera, la somma di musica, persone ed emozioni che ti fa tornare a casa deluso per non aver sentito quel gruppo fighissimo mentre dall’altra parte si esibivano i Massive Attack ma felice di esserci stato per aver vissuto quattro giorni che solo il Primavera sa regalarti.