Per chi conosce la techno in ogni sua forma, dalla più essenziale minimal ai generi più ruvidi ed incalzanti, la Spagna è sempre stata una delle mete di riferimento sia per il clubbing, sia per gli artisti leggendari che la penisola iberica ha saputo sfornare. Inutile fare riferimento a mostri sacri come Oscar Mulero, Pepo, Cristian Varela e chi più ne ha più ne metta. Oggi la nazione vive momenti di grande crisi economica ma l’orgoglio del suo popolo rimane intatto e così la sua scena musicale. Le nuove generazioni di artisti locali si stanno facendo sempre più strada grazie anche a una fortissima cultura musicale nata di pari passo alla globalizzazione della musica elettronica avvenuta negli anni 2000 grazie al digitale. E’ la storia di Manu, in arte Psyk, un ragazzo di Madrid appassionato da sempre di musica che si è trovato in poco tempo catapultato in una realtà tutta nuova senza lasciarsi traviare dalla fama e mantenendo i piedi ben saldi per terra. Notato da nientepopodimenoche Richie Hawtin, che inserì un suo brano in una compilation targata Minus nel 2008, Psyk ha nel corso degli anni evoluto il suo modo di fare musica fino a stabilizzarlo in una techno veloce e potente con chiare influenze derivate dalla tradizione musicale del suo paese. Con già all’attivo una vasta proposta produttiva, il giovane spagnolo è riuscito a farsi apprezzare dai maggiori esponenti della techno mondiale, ampliando così di molto le sue conoscenze. Per dare sfogo a tutta la sua creatività Manu ha deciso di fondare (in collaborazione con Raffaele Attanasio) Non Series, un’etichetta dove potersi esprimere in tutte le sue diverse sfaccettature, tra cui Maan, il suo pseudonimo nato per sviluppare un genere musicale più incentrato sulle sonorità house e meno su quelle techno che caratterizzano il marchio di Psyk. Per chi come me ha avuto il piacere di sentire un suo set diverse volte e in diverse nazioni, la sensazione è quella di trovare sempre qualcosa di nuovo. Non c’è mai nulla di scontato in quello che il giovane Manu può trasmettere alla pista, della quale cerca sempre di aver percezione così da potervi essere connesso in qualunque momento. Ma di questo ci parlerà lui.
Come è iniziata la tua passione per la musica? Quali sono state le influenze durante l’infanzia e l’adolescenza che ti hanno portato a scegliere questa via?
La mia passione per la musica è nata sin da piccolo e c’è da sempre. Per la musica elettronica invece è nata più o meno a 15 anni. A 16 sono riuscito a comprare due piatti di poco valore ed un mixer a due canali. In questo modo, grazie ad un pò di vinili ereditati, ho iniziato a muovere i miei primi passi. Ma è stato un passaggio graduale, ho iniziato ad ascoltare HipHop e in seguito alcuni brani techno, house ed electro dei primi anni 2000 e poco a poco sono diventato curiosi a proposito di questo mondo.
Nascere e crescere in un paese che vive a pane e techno come la Spagna ha influito nella scelta del genere che proponi oggi? Quali sono gli artisti e i locali che maggiormente hanno stimolato il tuo inconscio?
Si chiaro, senza dubbio. In Spagna c’è sempre stata una gran cultura techno e anche se c’è stato qualche anno buio dove è rimasta in secondo piano ora sta tornando in maniera molto forte. E’ molto importante per me vivere in un paese e in una città dove si ascolta la techno. Per ciò che riguarda le mie influenze non saprei perchè ce ne sono tanti, ma Oscar (Mulero, ndr) e Tadeo sono stati sicuramente due fra gli esempi più significativi per me.
Negli ultimi anni sto notando un costante ricambio generazionale nella scena spagnola: mostri sacri come Oscar Mulero e Cristian Varela stanno pian piano lasciando il posto a giovani produttori vogliosi di farsi spazio in questo scintillante mondo. Come un ragazzo spagnolo giovane può emergere in un settore così particolare?
Si, la verità è che lentamente stanno emergendo nuovi artisti di qualità impeccabile in Spagna, da Nord a Sud passando per Madrid. Le nuove generazioni stanno facendosi strada ma è anche vero che nessuno intende far aprire gli occhi ai promoter nostrani su ciò che hanno in casa e questo è un vero peccato.
Specialmente i ragazzi giovani tendono a sentirsi un po’ “disorientati” quando la fama li investe, come hai saputo approcciarti con un cambiamento così radicale nella tua vita?
Ad essere onesti io penso solo alla musica e a suonarla. Mi sento sempre lo stesso e niente è cambiato sotto questo aspetto.
Le tue produzioni e i tuoi set sono molto particolari e contaminati da vari generi differenti di sonorità. Come descriveresti il tuo suono?
Mi piace suonare un pò di tutto nei miei set, dai pezzi un pò più houseggianti alla minimal techno o alla techno più cattiva. Non sono solito preparare le mie sessioni, semplicemente suono ciò che mi più mi piace in quel momento cercando di mantenere una progressione costante nel mio suono e di percepirne la risposta della pista. E’ importante per me essere connesso al pubblico.
La tua carriera è iniziata grazie alla Minus che ha pubblicato la tua Clown in una sua compilation nel 2008 e in seguito l’EP sull’etichetta scozzese Sleaze Records ma il sound che attualmente ti caratterizza non sembra proprio quello minimale che proponevi nei tuoi primi lavori. Come sono cambiate le tue sonorità in questi anni e quali sono le motivazioni alla base di questa evoluzione?
Credo che la mia crescita come artista rifletta alla perfezione questa evoluzione. Negli anni ho prodotto tracce abbastanza varie però ora, negli ultimi 2/3 anni, mi sto focalizzando su un suono nel quale mi trovo abbastanza a mio agio.
Dopo diverse uscite su altre etichette hai deciso di fondarne una tua. Come nasce il progetto Non Series e qual è il suo obbiettivo?
Tutto è iniziato dopo aver ascoltanto una traccia di Raffaele Attanasio (un grande artista ed una delle figure fondamentali dell’etichetta). E’ stato da quel primo contatto che ho deciso di avviare un progetto personale come questo. Il tutto è rimasto in sordina per qualche tempo fino a che Raffaele non mi ha mandato la sua seconda traccia che è stata il vero detonatore per avviarlo definitivamente.
Che caratteristiche deve avere un artista o una traccia per poter uscire su Non Series?
Non saprei dirtelo. L’etichetta sta ancora prendendo forma e la musica dovrà seguire questa linea.
Oltre a questo hai anche creato un tuo alter ego sotto il nome di Maan. Quali differenze stilistiche possiamo trovare rispetto al suono di Psyk?
Maan è qualcosa che ho creato per uscire su Non Series non utilizzando Psyk come pseudonimo, trattandosi di un genere musicale leggermente differente dal mio. La nascita di Maan è voluta per sviluppare un progetto “sotto copertura” con ramificazioni più houseggianti e puriste. Recentemente è uscito un album del Tresor in collaborazione con Deeply Rooted House chiamato Kern Vol. 1 (di cui abbiamo parlato) con presente una mia traccia come Maan e un cd mixato dal grande DJ Deep, uno dei più rispettati dj del genere. Sono molto contento di essere stato parte di questo progetto.
In questi ultimi anni anche se giovanissimo hai avuto la possibilità di suonare in moltissimi santuari della Techno come i famigerati Tresor e Berghain di Berlino e l’ormai defunto Rohstofflager di Zurigo. Quali sono i luoghi dove hai avuto le migliori esperienze e quali invece hanno magari deluso le tue aspettative?
Bè il Rohstofflager è stato il primo club straniero in cui ho suonato, nel 2008, per questo sono solito menzionarlo. E’ stato una fetta importante della mia carriera e purtroppo ho saputo che è stato recentemente chiuso. Un gran peccato. La verità però è che nell’ultimo anni ho avuto l’opportunità di viaggiare abbastanza e di suonare nei migliori club techno del mondo. E questo per un dj è il massimo che possa accadere.
Quali differenze hai trovato fra il pubblico spagnolo e quelli stranieri con cui ti sei interfacciato?
Ahah questa è una domanda che mi mette alle corde! Ci sono sempre differenze, ma dipende dal paese, dal club, dalla città e dall’ambiente. Ma è vero che in molte città e paesi d’Europa la gente ha un sacco di cultura per la techno ed il club e ciò è molto apprezzabile.
Quali sono i tuoi propositi per il 2013? Hai qualcosa da anticiparci?
Innanzitutto ho intenzione di abbandonare le sessioni in studio per prendermi un pò di riposo fino a marzo/aprile. Ora però ho in uscita alcuni pezzi per Modularz e CLR e alcuni remix. Nel 2013 invece né uscirà un altro su Mote Evolver e poi un singolo su Non Series come Maan però non molto altro. Come detto mi concentrerò maggiormente sul suonare e sull’etichetta, di cui abbiamo già importanti feedback da parte di Raffaele Attanasio, Savas Pascalidis, Marcel Dettmann, Planetary Assault System, ecc.. quindi spero che sia un buon anno per essa.
English Version:
For those who understand techno within all its forms, from the most essential minimal to the rough and relentless vibes, Spain has always been a reference both for clubbing and legendary artists that the iberican peninsula has been able to churn out. It is pointless refering to giants like Oscar Mulero, Pepo, Cristian Varela and so on and so forth. Today the country is passing through moments of great economic crisis, but its people’s pride remains intact and so its music scene. The new local artists’ generation is taking place more and more thanks to a strong musical culture came hand in hand with electronic music’s globalization in early 2000 and the digital era. That’s the story of Manu aka Psyk, a boy from Madrid who has always been passionate in music and which has been quickly caught up in a whole new reality without being led astray by fame and keeping his feet firmly on the ground. Spotted by Richie Hawtin, who included one of his tracks in a Minus compilation in 2008, Psyk has evolved his way of making music over the years to stabilize nowdays in a fast and powerful techno sound with clear influences derived from his country’s musical heritage. With an already vast range of productions, the young spanish was able to be appreciated by the leading exponents of techno music, extending far his knowledge. To give free rein to his creativity Manu decided to establish (in partnership with Raffaele Attanasio) Non Series, his own label where to express all the different facets of his sound. Including Maan, his pseudonym born as an “undercover” project to develop a sound more based on house sonorities then Psyk. For those like me who had the pleasure to hear his sets different times in different countries, the feeling you get is to always find something new. There’s anything for granted in what the young Manu may transmit to the crowd, of which he always tries to have perception to be connected to it at any time.
How was your passion for music born? What were the influences during childhood and adolescence that led you to choose this route?
My passion for music was born since childhood and has always been there. Specifically for electronic music instead came more or less at 15 years. At 16 I was able to buy two small value turntables and a two channel mixer. Thanks to this with some inherited vinyls I started to take my first steps. But it was a smooth transition, I started listening to hip hop and then some techno, house and electro of the early 2000s and gradually I became curious about this world.
Born and grow up in a country that lives with bread and techno as Spain has influenced the choice of the genre that you propose today? Which artists and venues have more stimulated your subconscious?
It is clear, no doubt. In Spain there has always been a great techno culture and even if there were some dark years where it has remained in the background is now coming back very strongly. It ‘s very important for me to live in a country or a city where people listen to techno. As for my influences do not know because there are so many, but Oscar (Mulero) and Tadeo are certainly two of the most significant examples for me.
In recent years, I’m noticing a constant generational turnover in the Spanish scene: superstars like Oscar Mulero and Cristian Varela are slowly giving way to young producers desirous to make room for themselves in this glittering world. How can a young Spanish boy emerge in such special environment like that?
Yes, the truth is that slowly new artists of impeccable quality are emerging in Spain, from North to South through Madrid. The new generations are making their way but it is also true that no one can open the eyes of our own promoters of what they have at home. A shame.
Especially young boys tend to feel a little ‘”disoriented” when the fame invests them. How you approached with such a radical change in your life?
To be honest all I think about is music and playing. I always feel the same and nothing has changed to me regarding this.
Your production and your sets are very special and contaminated with various different kinds of music. How would you describe your sound?
I like to play a bit of everything in my sets, from more housey stuff to minimal techno or more peak time techno. I do not usually prepare my sessions, I just play tracks I do like at the moment trying to keep a steady progression and to perceive the response of the dancefloor. It’s important to connect with the crowd.
Your career began in 2008 thanks to Minus who published your track “Clown” in one of their compilations and then with an EP on scottish label Sleaze Records. Your current sound does not match so much with that minimal one whose you have showed in your first workouts. How has your style changed over the years and what are the reasons behind this trend?
I think my growth as an artist reflects perfectly this evolution. Over the years I have produced quite different tracks but now, in the last 2/3 years, I am getting a sound in which I feel quite comfortable.
After several releases on other labels you decided to found your own. How did the Non Series project start and what is its purpose?
It all started after hearing a track by Raffaele Attanasio (a great artist and one of the main figures of the label). It was since that first encounter that I decided to star a personal project like this. Everything has been muted for some time until Raffaele sent me his second track and that was the real booster to start it permanently.
What features should an artist or track have for being released on Non Series?
I could not tell you. The label is still taking shape and the music has to follow this line.
In addition to this you also have created your own alter ego under the name of Maan. Which stylistic differences can we find compared to Psyk?
Maan is something I created to release on Non Series not using Psyk as a pseudonym as it is a slightly different musical genre from its. The birth of Maan came from my desire to develop an “undercover” project with house-focused and more purist ramifications. Recently an album by Tresor in collaboration with Deeply Rooted House named Kern Vol. 1 has been release (we discussed about it) and it contains a track of mine as Maan and a mixed CD by the great DJ Deep, one of the most respected djs of this genre. I am very happy to have been part of this project.
In recent years, although young, you had the chance to play in many of the best venues for techno like Tresor and Berghain in Berlin and the now passed away Rohstofflager in Zurich. Which are the places where you’ve had the best experiences or which have perhaps disappointed your expectations?
Well Rohstofflager was in 2008 the first foreign club where I played, so I usually mention it. It was an important part of my career and unfortunately I knew that was recently closed. Not cool. The truth is that last year I had the opportunity to travel fairly and play in the best techno clubs all over the world. And this is the one of the best things that a dj can expect.
Which differences have you found between the Spanish audience and foreigners with whom you have interfaced?
Haha, this question puts me on the ropes! There are always differences, depending on the country, the club, the city and the environment. But it is true that many cities and countries in Europe have crowds with a lot of culture on techno and this is much appreciated.
What are your intentions for 2013? Got something to tell us?
First I’m gonna take a breath from my studio sessions until March/April, but now I have upcoming tracks on Modularz and CLR and some remixes. In 2013 I’ll release another EP on Mote Evolver and a 12” by Maan will be out on Non Series but there’s not much else. As I said I will focus more on my gigs and on the label, of which we have important future projects and releases collected from artists like Raffaele Attanasio, Savas Pascalidis, Marcel Dettmann, Planetary Assault System, etc… I hope that 2013 will be a good year for it.