Public Service Broadcasting: se non li conoscete, se non li avete ascoltati, se siete perplessi in generale, restate sintonizzati!
Inform – Educate – Entertain, il loro indescrivibilmente brillante debut album, è la radio che trasmette i suoni del mondo (o almeno d’una parte di esso): non il mondo in sè per sè ma il mondo come l’uomo lo percepisce, come la natura ed egli stesso lo media e modula; lo trasforma in segnale, lo diffonde e lo raccoglie per vedere cosa gli è successo.
L’intenzione dichiarata dal duo krautrock/post-rock è quella di “istruire sul passato attraverso la musica del futuro” e così campionamenti di vecchi documentari della BBC si fondono con sintetizzatori e drum machine (ma ci sono pure una batteria, un banjo e una chitarra…).
Public Service Broadcasting continua a trasmettere e il secondo album pare sempre più vicino. Gli ultimi giorni li hanno visti protagonisti d’un simpatico scambio di tweet con i fan: il duo, promessa la cospicua somma di 2 pence a chi avesse indovinato il tema dei due nuovi pezzi che annunciavano d’aver quasi portato a compimento (per l’album che verrà), si è messo in ascolto.
Nessuno ha avuto la fortuna di intuire in anticipo cosa la PSB-antenna manderà in onda da qui a un po’ di tempo, arricchendosi con il premio messo in palio, ma qualcuno – tentando la sorte – sembra aver fatto vibrare le corde del cuore dei musicisti. Pane, Gufi, Liquami, Calcestruzzo, Tassidermia e Tosaerba: queste le idee predilette fra quelle “suggerite”, idee che potrebbero in qualche modo riempire metà del prossimo album (a detta degli stessi PSB).
Semplicemente, adesso, lasciatevi Informare – Educare – Intrattenere dai Public Service Broadcasting.
p.s. I PSB saranno a breve “sulle frequenze italiane” (26 ottobre a Roma, 27 ottobre a Milano): vi si consiglia di essere presenti per prendere appunti.