Il vero campo di battaglia estivo quest’anno pare proprio la Puglia, per chiunque voglia organizzare qualcosa nel nostro campo. E’ così da qualche anno, in realtà, ma il 2022 sta vedendo davvero una concentrazione senza pari. Ci sono i grandi giganti che si sfidano a colpi di Kalkbrenner e di festival come Panorama e Galactica che radunano con impressionante dimostrazione di forza una “all star” dei più poplari & soliti noti, c’è chi ha provato e prova strade alternative poco battute ma sugosissime (vi abbiamo parlato tanto di Sparks, ad esempio). C’è spazio per tutti. Lo riscriviamo, a scanso di equivoci: c’è spazio per tutti. La salute di un ecosistema si misura dalla capacità di preservare le varietà della specie. Invece di farsi la battaglia a vicenda, dovrebbe essere sempre chiaro che i gli eventi piccoli e ricercati possono avere un vantaggio indiretto dalla presenza dei grandi attrattori di folla, e al tempo stesso i grandi attrattori di folla hanno bisogno come il pane degli eventi piccoli & ricercati, perché sono loro a tenere alta la bandiera del profilo di ciò che è elettronica-e-dintorni, nella percezione collettiva inconscia.
Negli scorsi giorni si sono celebrati i due appuntamenti “regina” di quella che è un po’ la classe media&nobile del festival di elettronica e musica avanzata in Regione: Polifonic prima, Viva! Festival poi. Troppo piccoli per poter concorrere con chi cala gli assi pigliatutto del mercato danceflooriano (ma nemmeno gli interessa farlo), troppo grandi e professionalizzati per essere festival di pura ricerca, di voluta intimità, di orizzontale artigianalità. Di Polifonic e dello strascico di polemiche che si è portato dietro abbiamo parlato, ed era doveroso farlo alla faccia di chi vuole nascondere la polvere sotto il tappeto, ma questo strascico non deve comunque oscurare il fatto che abbia battuto ogni record d’affluenza con una line up per nulla paracula ma invece ricercata, aggiornata e di notevole gusto; di Viva! abbiamo scritto altrove, e dobbiamo dire che è stata una edizione assolutamente meravigliosa, di una vivibilità strappa-sorrisi suprema, nonostante ci fosse l’incognita di essersi staccati dalla partnership con Club To Club, camminando quasi da soli. Ma è stato un cammino perfetto. Tutto questo mentre Locus percorre la zona della Valle d’Itria da un mese e passa con un cartellone forse mai qualitativo come quest’anno, e sì che da loro lo standard è già a livelli di eccellenza assoluta da anni. Tanta roba.
Vorremo però puntare i riflettori su due eventi “minori”, ma con la bella caratteristica di essere fatti col cuore e competenza da persone del territorio e che operano sul territorio (come successo in questi giorni anche per Gipsiyand, che quest’anno ha sfoderato l’edizione più grossa di sempre: chapeau). Il primo ormai dovreste conoscerlo già: Fuck Normality, uno dei nostri piccoli festival preferiti. Tenetevela stretta questa edizione, potrebbe essere l’ultima: è sempre possibile che cambi idea, ma il “primo motore artistotelico” di Fuck, Silvia Garzia, ha già detto più volte che dopo quest’anno vuole fare altro, ed evitare di sobbarcarsi la fatica titanica di dare vita ad un festival (…è titanica anche la soddisfazione alla fine, se le cose vanno bene, ma in effetti quello che accade prima fa sfiorare vette di stress non da poco, se non si ha una grande struttura alle spalle). Headliner assoluto e meritatissimo è Indian Wells, fresco d’uscita di quello che per noi è un disco meraviglioso. Ad affiancarlo in line up il talento notevole di Ginevra e quello da misurare di Marco Malasomma, e poi una batteria di dj set in piena attitudine Fuck Normality: multicolorati, oltraggiosi, sudati, smodati, mai banali (questo grazie a Marco Erroi, Robert Crash, Ciao Discoteca Italiana). Appuntamento il 12 agosto non negli spazi esterni del Sudestudio, come da tradizione, ma a Villa Maresca ad Arnesano (provincia di Lecce). Prevendite, qui.
L’altro evento che siamo contentissimi di segnalare è quanto approntato dalla crew di Clubintown. Dopo aver portato negli anni Dax J, 999999999, Lorenzo Senni e draghi locali come Z.I.P.P.O. ed Aemris, quest’anno arrivati all’edizone 6.0 si sdoppiano tra anima più house (20 agosto) ed anima più techno (21 agosto). Per quanto riguarda la prima, i convocati sono Interstellar Funk, Massimo Pagliara, Hiver, Tomy e Camparino Club. Per la seconda, Planetary Assualt System, Kaiser, Dj Planttexture e Squupa. Un assemblamento che troviamo davvero di gran gusto e competenza. Noci, il fulcro dell’attitività di Clubintown (sarà presentato tra l’altro anche un video-documentario che parla del lavoro di riqualificazione urbana esercitato sul territorio), per un weekend si sintonizza sulla coordinate della miglior club culture interazionale ed ehi, non è una cosa da poco. E’ un piccolo miracolo. Da supportare a piene mani. Prevendite, qui.