Dodici mesi fa, giorno più giorno meno, vedeva la luce il primo post della nostra rubrica. Dopo esserci concessi un paio di minuti autocelebrativi (senza esagerare), vogliamo usare l’occasione per guardarci un po’ alle spalle, tirando le somme di ciò che finora è stato il nostro operato. L’intento con cui abbiamo dato vita a Pulse era quello di proporvi, con cadenza bisettimanale, un assaggio di ciò che il panorama trance ha da offrire in termini di novità discografiche, di analizzare, con l’approccio di un fruitore curioso, i trend e le correnti stilistiche che periodicamente affiorano smuovendo le acque di un genere mai completamente statico, mai definitivamente interrato. Sempre guidati da questi propositi, possiamo ammettere, con una punta di orgoglio, di esserci tolti qualche soddisfazione, e speriamo di continuare a fornirvi spunti interessanti, con una visione sempre più a trecentosessanta gradi sui nostri generi preferiti.
[title subtitle=”Silvermine – Flying (Solarstone Pure Mix) (Pure Trance)”][/title]
Loro sono il produttore e polistrumentista sudafricano Chris Querido e la cantante Betsie Larkin, una delle voci più note e apprezzate nella trance degli ultimi cinque-dieci anni. Nel 2012 avevano collaborato ad un progetto indie rock e new wave con inevitabili influenze elettroniche, appunto “Silvermine”, progetto che poi in realtà non fu troppo fortunato, almeno dal punto di vista discografico. Poi nel frattempo, quasi per caso, Betsie ha fatto ascoltare una bozza di “Flying” a Rich Solarstone, che pare ne sia rimasto decisamente colpito, al punto da volerne dare una sua interpretazione, ovviamente in chiave Pure Trance. Ebbene, questo è il risultato del restyling, che abbiamo già avuto modo di apprezzare all’interno della compilation “Pure Trance Vol.3” dello scorso autunno, e che finalmente, settimana prossima uscirà come singolo sull’omonima label. In rete, purtroppo, non vi è traccia, della versione originale, che a questo punto saremmo curiosi di ascoltare, ma di una cosa siamo certi: la voce di Betsie, come il nero, va bene con tutto.
[title subtitle=”Rex Mundi – Garden (Afterglow)”][/title]
Una traccia indubbiamente fuori dagli schemi quest’ultima rilasciata su Afterglow Records, ma non ci sorprende più di tanto se pensiamo che il suo autore Boy Hagemann, in arte Rex Mundi, per tutta la sua carriera non ha smesso mai di andare oltre i classici canoni stilistici di un genere, sperimentando, lasciandosi influenzare e contaminare, per poi assemblare il tutto sapientemente, creando prodotti colmi di personalità e originalità. Artista eclettico dai mille volti e dai mille stili, la sua “Garden” è un autentico capolavoro, tanto che anche Gai Barone ne ha voluto mantenere l’essenza originaria nel suo remix contenuto nello stesso EP. I pad che accompagnano tutto il brano ci proiettano in un paesaggio incontaminato, dove non scorgiamo nemmeno la linea dell’orizzonte,mentre il tessuto ritmico ci spinge ad andare e andare con la mente verso l’infinito. Un consiglio? Sdraiatevi sul letto, chiudete gli occhi e la musica penserà a fare tutto il resto.
[title subtitle=”Jorn van Deynhoven – Freaks (Festival Mix) (A State Of Trance)”][/title]
Non è un caso che Armin van Buuren abbia deciso di includere questo brano nel suo tanto chiacchierato set in occasione dell’ASOT Festival di Utrecht. E anche qui in Pulse, uno spazio per Jorn Van Deynhoven, che negli ultimi cinque anni non ha davvero mai smesso di cavalcare l’onda, lo troveremo sempre. Il fatto che questa versione di “Freaks” venga presentata come un “Festival Mix” non ha bisogno di spiegazioni, basterà avviare l’ascolto per capirne immediatamente il motivo. Al suo interno sono ben presenti tutti gli ingredienti tipici per farne un possibile anthem: le partenze piene, senza fronzoli, il break epico, solenne, con i lead che crescono dal fondo, che sembrano strisciare fuori direttamente dal suolo. Come dei rampicanti salgono, si ergono, si aggrovigliano intorno a noi, e raggiungono un punto sconfinato sul buildup, colorando di carica elettrostatica tutta l’atmosfera che ci circonda.
[title subtitle=”Serge Macoveu – Hordaland (Magic Island)”][/title]
La seconda release dell’anno per la Magic Island viene dalla Russia, a firma del giovane Serge Macoveu, che riesce a portare a Mosca un po’ di quel sapore ibizenco tipico della label di Roger Shah, specializzata appunto nella cosiddetta “balearic trance”. “Hordaland” è una traccia molto piacevole, dall’aria spensierata e dal gusto progressive, con una ritmica incalzante e una linea melodica non eccessivamente articolata, ma piuttosto efficace, capace di far volare la fantasia tra San Antonio e Playa d’en Bossa. In attesa di temperature più miti e dei party sulla spiaggia, questa è senza dubbio una di quelle tracce capaci di portare sprazzi di buon umore, e come tale finisce dritta dritta nella nostra playlist.