C’eravamo lasciati parecchio tempo fa con “Tantakatan”, meravigliosa hit targata Rekids, quando un ispiratissimo Shed impreziosiva il catalogo della label di Matthew Edwards con il suo “Drunken Mix”. Ricordate? Bella roba, un lavoro che può essere tranquillamente considerato un classico della label britannica visto quanto ancora riesce a suonare fresco e attuale, nonostante siano passati diversi anni. Così, dopo esserci cibati fino alla nausea di Nina Kraviz e del suo omonimo album (remix inclusi) per buona parte dell’ultimo anno, Rekids fa un passo indietro e cambia finalmente rotta (evviva!) puntando forte sul suo timoniere e su quello che da molti è considerato uno dei suoi lavori migliori.
Un lavoro dal carattere deciso, come quello che caratterizza la versione originale, aveva bisogno, per forza di cose, di remixer dalla personalità sufficientemente determinata per essere “trattato come merita”. Una scelta delicata, così al momento delle convocazioni vengono fatti i nomi di Mr. G e, udite udite, Prins Thomas. Sì, proprio lui.
Mentre Mr. G, confermando il suo sound fatto di beat deciso, groove quadrato e bassline possenti, si allinea ai tratti che hanno caratterizzano la versione originale, maggiori spunti di interesse vengono forniti dal principe della space-disco norvegere. E c’era ovviamente da aspettarselo. Prins Thomas sceglie un approccio più organico, preparando un remix “vero” in cui è tangibile il suo tocco. Il suo “Discomiks” si fa bello, infatti, grazie alle vibrazioni del piano classico, che per l’occasione risuona le note del chord originale; la ritmica, anche lei analogica, si fa meno “incidente” rispetto a quanto proposto nel suo remix da Mr. G tanto da lasciare spazio agli inserimenti di white noise che arricchiscono un lavoro di grandissima qualità. Insomma, un Prins Thomas fedele a se stesso per un Rekids che non t’aspetti.
E allora lunga vita all’era del makeover, che ci regali bei remix e ci faccia tornare in mente vecchi brividi. Non dimenticate di convocare Prins Thomas però.