EDLX ovvero Electric Deluxe, tradotto, potrebbe voler dire Lusso Elettrico. Lusso che nelle varie release attentamente selezionate da Jochen Paap (meglio noto come Speedy J) viene denotato ogni volta da una caratteristica diversa, che può essere la grande raffinatezza nella cura del suono, il grande contenuto artistico ed emozionale (basta ascoltare le releases di Brendon Moeller o quelle del duo Endless), o, come in questo caso, dal grande potenziale in fatto di funzionalità nei confronti del dancefloor. Esatto, la sinergia nata tra il duo Raiz e Jeff Derringer, crea un flusso diretto che parte dagli Stati Uniti e arriva fino in Europa, contenente strumenti atti alla demolizione degli stage e dei poveri piccoli club in cui verranno utilizzati. L’immancabile nota romantico/ipnotica è inserita dal buon Tony Scott, per gli amici Edit Select, che da qualche tempo a questa parte non ne sbaglia una.
Quindi due original e un remix. Da bravi americani, i tre responsabili delle due versioni originali non si sono fatti scappare l’occasione di inserire più di un elemento che richiamasse le radici della techno (percussioni 909), inserite in un contesto più che moderno e appoggiate su un incastro di cassa-basso (sicuramente opera del caro Derringer) la cui realizzazione ha sicuramente richiesto più tempo di quella di tutto il resto del disco. Nulla da dire a riguardo, non me la sento di entrare nel merito, ma questo, come già detto, è uno strumento bello è buono, il cui obiettivo è la funzionalità, e come tale, è costruito su schemi già scritti e ricalcati in passato. Un disco che comunque mi divertirei molto a suonare, e condividere con il pubblico. In particolare “Deception”, quella che da il nome all’EP.
Edit Select invece, di schema ha il suo. E più passa il tempo, meno da l’idea di volerlo abbandonare. Un tappeto composto da droni e pad, fade-in all’inizio, fade-out alla fine, ritmica ipnotica basata su loop cortissimi e il gioco è fatto. Sempre molto convincente nel suo modo di fare, anche in quest’occasione non esita a portare gli ascoltatori in un’area diversa, rispetto a quella esplorata dal trio americano.
Questo disco più che ascoltarlo in cuffia, spero vi capiti l’occasione di poterlo suonare, o di trovarlo in un set durante una delle vostre serate al club. Perchè è sicuramente in quel contesto che da il meglio, non ci sono dubbi.