Chi ha una conoscenza superficiale di Ralf potrebbe restare sorpreso, o addirittura molto scettico: se si riduce la sua figura a quella dello “zio” che spara le “bombe” in pista, si fa un errore madornale (…e si dimostra anche di non saper godere delle mille perle che Ralf dissemina sempre nei suoi set, dai vocals di Linton Kwesi Johnson a tantissime altre cose meno ovvie ed evidenti). Antonio Ferrari è in realtà un appassionato e conoscitore di musica assolutamente a trecentosessanta gradi, con ascolti particolarmente raffinati ed una grande attenzione a cercare i contesti dove la musica viene valorizzata davvero. E’ che per lui il dancefloor e l’euforia del ballo è, già di per sé, un contesto di autentica valorizzazione.
Il suo amore per il lavoro che fa (che è immenso, altrimenti non sarebbe arrivato a questa longevità artistica e di popolarità) non è insomma legato all’ego trip o ai soldi, ma all’amore per la musica. Se vi chiedete come faccia una persona che ormai ha superato i sessanta ad essere così credibile e così amato, la risposta la trovate qui. Non nelle cazzate, non nelle vanity metrics da social. E’ autentico. In qualsiasi cosa faccia. E basta seguire il suo profilo Instagram per capirlo.
Bene: detto questo, la sua ultima avventura artistica – che risente da un lato delle necessità “pandemiche” e quindi di set “seduti” e distanziati, ma dall’altro soddisfa la sua inesauribile curiosità espressiva – lo vede addirittura alle prese con una vera e propria orchestra, la Orchestra Sinfonica Rossini, “guidata” assieme al direttore Daniele Rossi. In uno sforzo creativo collettivo davvero interessante ed inusuale, si sono presi alcuni caposaldi del repertorio di Ralf da producer (da solo o in progetti comunitari come R.Ha.R.F.) o da label manager (l’epica “Er Suonone” dei Margot) riarrangiandoli in una veste realmente sinfonica.
Il 5 luglio c’è stata la prima assoluta di questo progetto a Pesare, sabato 4 settembre si bissa a Milano in un luogo di incredibile prestigio e bellezza come il Castello Sforzesco, grazie agli sforzi di Lele Sacchi, onore al merito (che si è fatto aiutare dall’ottima crew di Rollover), in alleanza col Comune di Milano. I biglietti (ancora pochi!) li potete trovare qui, ma noi intanto vi diamo un piccolo assaggio del progetto. Giudicate voi stessi!