Avvicinarsi ad un sound sconosciuto è sempre molto stimolante, si esplora un nuovo mondo musicale con i propri eroi e punti di riferimento. Una serie di eventi, mi hanno portato ad approfondire l’ignoto mondo della dubstep, che fino a poco tempo fa per quanto mi riguarda era limitato all’immenso Burial (e a qualche traccia di illustri sconosciuti).
Bene, sentendo qua e là le uscite recenti e qualche “dritta” da amici amanti del genere mi hanno fatto scavare nella dubstep (forse nemmeno troppo) fino a farmi scoprire Ramadanman. Scoprire non è però la parola giusta, perchè in realtà la conoscenza di questo artista era dormiente: nel Dj Kicks di Apparat avevo già potuto apprezzare e non poco “Tempest“, che accoppiata al b-side “Glut” forma una release ipnotica di quelle da ascoltare tutte di un fiato. Non sono l’unico ad aver apprezzato Ramadanman, infatti RA ha classificato la sua “Work them” come traccia numero 3 dell’anno solare 2010 e “Don’t Change for Me” al numero 27… classifiche discutibili sicuramente, ma che hanno il pregio di premiare almeno con la visibilità artisti che hanno prodotto qualcosa di interessante. Quando pensavo di aver già esaurito le news su questo artista, ho anche scoperto che dietro il progetto Pearson Sound si cela sempre lui, Ramadanman, che con questo pseudonimo ha firmato un remix bellissimo di M.I.A.. Come sempre ci sarà da aspettare per vederlo in Italia, anzi ri-vederlo in Italia, infatti il 16 Ottobre Flashforward ha portato questo artista nel belpaese accostandogli Kay Sand…deve essere stata veramente una gran bella serata.
Carlo Biagioli
Studio economia, cucino, mi godo Roma. Poi scrivo su Soundwall, ormai da anni, e coltivo la mia passione per la musica elettronica sognando di intervistare Ricardo Villalobos. Anzi, di passarci un weekend…probabilmente l’unico modo per capire il personaggio.
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