Scontato, anzi banale associare Max Durante al mondo dei rave, rave romani nella fattispecie. Un viaggio a Londra, la scoperta della acid house e la voglia di proporre quella musica, quel suono nella capitale. Il 1990 fu l’anno della svolta: il primo after hour, da mezzanotte a mezzogiorno, al Mithos Club (Ostia Antica). Da lì avanti senza fermarsi. L’incontro con i fratelli D’Arcangelo, nel 1991, e la voglia di creare con loro qualcosa di più sostanzioso: nasce così il Plus8. Richie Hatwin, Speedy J, Lory D, Mauro Tannino, Zappalà e gli stessi Durante e D’Arcangelo Bros radunavano migliaia di ragazzi (come testimonia questo video) fomentati dalla libertà che quel mix di location, sonorità e pubblico gli regalava. Arrivò il 1993, tutto finì. In questa nostra intervista lo stesso Max Durante ci racconta chi e perché ha distrutto quella che, ad oggi, tutti definiscono una vera e propria cultura.
“I rave finirono nel 1995/1996, ma il nostro movimento era già finito nel 1993. Gli altri tre anni, consumati tra finti rave organizzati in modo fatiscente e poi l’avvento nei centri sociali, i free party e le tribe francesi e inglesi. Fu questo che rovinò totalmente la reputazione.”
Dopo questa breve ma doverosa introduzione del personaggio arriviamo al dunque. Il prossimo 23 febbraio la Kynant Records pubblicherà “The Experiment”, debut album di Max Durante. Strano ma vero, dopo quasi trent’anni di carriera questo sarà il primo LP per il producer romano. Doppio vinile, otto tracce, due delle quali prodotte con i fratelli D’Arcangelo (abbiamo intervistato anche loro) e una con il duo campano Retina.it.
Vi lasciamo qui gli snippet di tutte le tracce e vi invitiamo a leggere questo post dello stesso Durante dal titolo “C’era una Volta il Rave” un manifesto di questo movimento che ne spiega, in modo dettagliato, evoluzione e declino.