Alla fine è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Non si parlava più di Skrillex da qualcosa che in elettronica vale una vita, al punto che qualcuno si era addirittura lanciato in un ardito revisionismo sul personaggio. E l’ultima volta che se ne parlò fu per l’EP “Leaving“, uscito i primi giorni del 2013, che era saltato agli occhi come una decisa riconciliazione di Skrillex col dubstep old-school. E gli snippet rubati ai live segnalati recentemente tutto lasciavano pensare meno che a un album in arrivo. Così, senza un minimo di promozione anticipata, senza le sapienti oliate alle macchine mediatiche, ai tempi di Random Access Memories?
Beh, pare proprio di sì. È uscito oggi quello che ufficialmente è il primo vero album di Skrillex. L’unica anticipazione era stata la app annunciata alcuni giorni fa, scaricabile direttamente dal suo sito ufficiale e sbocciata proprio ieri offrendo le tracce di “Recess”. Poi improvvisamente tutto l’album è in full streaming su Soundcloud. E quel che ci senti dentro è anche abbastanza interessante da osservare. Niente old school, chiaro, qui si tratta anche di far dell’album il riepilogo di cosa il personaggio ha rappresentato da quando è arrivato. Ma non è nemmeno la valanga di drop senz’anima che aveva contribuito a rendere tanto odiato il brostep (e a popolare l’are dei “cattivi” nel nostro speciale dell’anno scorso). L’album ha grinta, e le collaborazioni dei vari Chance The Rapper, Diplo, Alvin Risk, Kill The Noise, Ragga Twins e gli altri fan bene il loro compito di rendere meno prevedibile il sound.
Un album da ascoltare, insomma, per curiosità su cosa accade dalle parti più patinate del dubstep odierno ma anche per riprovare a capire cosa si può apprezzare del nuovo dubstep. E poi, un play non ha mai fatto male a nessuno, no?