Tempo ce n’è ancora, ma chi ha tempo non perda tempo: la “fase di application” per quanto riguarda la Red Bull Music Academy, ovvero quella finestra di tempo in cui è possibile scaricare, compilare e spedire il pdf che permette di partecipare alle selezioni mondiali, termina il 2 aprile, quindi ci sono ancora praticamente tre settimane. Non poche. Avviso però a tutti quelli che sono interessati (e sappiamo che non siete pochi, ormai la l’Academy ha dimostrato davvero di essere una faccenda di grande prestigio e notevole crescita personale oltre che artistica): il pdf in questione non si compila in cinque minuti. Tutt’altro. Vi viene chiesto di andare a fondo, di raccontarvi per bene, di fornire un ritratto molto particolareggiato del vostro stile, delle vostre idee, delle vostre attitudini. Per farlo bene, mettete in conto almeno qualche ora. Magari da dividere in più giornate, per essere sicuri di fare le cose con calma e per bene.
Nel frattempo comunque una ventina di producer italiani avranno modo di godersi una specialissima anteprima. Per celebrare al meglio la fase di application, il ramo italiano dell’Academy ha deciso di dare vita al Bass Camp. Di che si tratta? Una specie di mini-Academy, praticamente un appetizer: una full immersion che raduna i “primi degli esclusi” nelle application dell’anno scorso – l’Italia da qualche anno sta fornendo un livello qualitativo di applicants piuttosto alto anche rispetto agli standard di paesi come Germania, America o Inghilterra – più qualche altro producer o dj convocato per chiamata diretta segnalato dalla rete di referenti italiani dell’Academy (per dire qualche nome che vi sarà noto: Digi G’Alessio, Massimo Di Lena, Lucio Aquilina, il rapper Ghemon…). Per tre giorni le ragazze (ce ne sono!) e i ragazzi convocati nella faccenda prenderanno possesso di un incantevole pasino nel Monferrato, in Piemonte, e vivranno con la musica e per la musica ventiquattro ore al giorno. Con loro, una batteria di tutor e lecturer di livello assoluto: Morgan Geist dei Metro Area, il santone electro austriaco Patrick Pulsinger, quel Gareth Jones che da sempre è l’ingegnere del suono di fiducia dei Depeche Mode (fu lui a far scoprire loro la tecnica del campionamento, negli anni ’80!), più i “nostri” Marco Passarani, Francisco, Delphi. Ecco, nelle settantadue ore del Bass Camp la collaborazione e la simbiosi fra ragazzi, tutor e lecturer sarà totale, simbiotica: ci saranno molte chiacchiere, molta musica creata lì sul posto, totale interazione.
Tutto ciò è chiuso al pubblico e strettamente ad inviti. Però c’è un “però”: sabato 17 marzo, a Vercelli, negli spazi del Loft Casanoego, il Bass Camp darà vita ad una festa aperta creata in collaborazione col festival Jazz Re:Found in consolle Morgan Geist e il duo misterioso-ma-non-troppo Tiger&Woods, fra il pubblico tutti gli altri partecipanti al Bass Camp. Se siete nei paraggi, può valere veramente la pena farci un salto. Non è una festa molto pubblicizzata, un po’ perché si pubblicizza già di per sé con una line up del genere un po’ perché si vuole tenere la voce un minimo circoscritta, come spesso accade per le feste migliori: ma Soundwall, si sa, arriva spesso dove gli altri non arrivano…