Il 14 novembre Red Bull torna ai piedi del London Eye, con un party pazzesco direttamente sulla ruota panoramica. Ogni capsula sarà dedicata a un diversa istituzione passata o presente della club culture inglese, così se da una parte troviamo Boiler Room e Warehouse Project dall’altra ci sono Hacienda, Rinse o Shoom. Tra i tanti nomi invitati figurano: Craig Richards, Ben UFO, Gilles Peterson e Danny Rampling, tutti nella rispettiva capsula-club di appartenenza.
Un party veramente incredibile soprattutto per i fortunati presenti ma anche uno degli eventi digitali più importanti nella storia del clubbing: ogni stanza avrà un proprio streaming dedicato su Channel4.com (vi immaginate il sito RAI che fa eventi in streaming di questo tipo?) e sul canale YouTube di Red Bull. Per chi è a Londra ma non potrà salire? Ai piedi del EDF Energy London Eye, ci sarà un party silent disco per 2000 persone con Felix da Housecat, Heidi e Ashley Beedle.
E poi? E poi dovrei dirvi il sito dell’evento, con tutta la line up e le informazioni: eccolo a voi. Revolutions in Sound però non è solo questo, non è solo party, ma è anche un progetto culturale che vuole rendere omaggio a una sottocultura che ha influenzato prepotentemente l’Inghilterra. Red Bull infatti, in collaborazione con Google+, ha pensato di creare un archivio, diviso per artista o per club, a cui tutti i clubbers possono contribuire con i propri ricordi e documenti, se iscritti al social di big G. Non solo evento quindi, non solo party, ma anche qualcosa di più: conoscenza, cultura, spaccati sociologici.
Cheers!