L’Etna sullo sfondo e un giro del mondo che unisce club storici, immensi giardini botanici e tenute vinicole, in un dialogo lungo un weekend: l’ultimo ricordo che ci eravamo portati da Ricci Weekender due dizioni fa, nel 2021, era un identikit ben preciso che dalle parti di Catania (oltre che nella stessa città) cerca ogni anno di evolversi tra simili intuizioni. Per ispirare e farsi ispirare, senza limitarsi al compitino.
Musica e cultura culinaria ad accompagnare live e dj set abbracciano di volta in volta suono, storia, cibo e natura, dispensando il pubblico di un vademecum abbastanza preciso sulla narrazione dei boutique festival degli ultimi anni.
E che per quello Siciliano continua anche in questo 2023: alla sua quinta edizione (dall’1 al 3 Settembre), Ricci prosegue la sinergia tra lo storico Mercati Generali, la Worldwide FM di Gilles Peterson e la cucina di Ed Wilson del Brown di Londra.
Come da tradizione, ciascuna delle parti in gioco mette un po’ del suo nella curatela della rassegna, e spicca infatti un nome pesante come quello di Norman Jay, tra gli headliner in lineup, che con il dj della stazione radiofonica londinese aveva dato vita nel 1990 a Talkin’ Loud, etichetta che esportava rare groove e acid jazz.
Peterson che sarà presente con uno speciale b2b con Nicola Conte, mentre per altri nomi nostrani (non scontati e in linea con la ricerca artistica del festival) è atteso anche il live dei Cosmic Renaissance di Gianluca Petrella, per l’occasione accompagnati dall’italo-nigeriana Anna Bassy, nell’utopia jazz che vestirà l’immensa vegetazione del giardino di Radice Pura, a Giarre.
Tornerà Palazzo Biscari, teatro barocco nel cuore di Catania introdotto nel comparto venue, mentre tra immersioni nella storia di Castello Ursino, ospiti stellati (lo chef Merlin Labron-Johnson) e volti della nuova cucina siciliana (Bianca Celano, altra stella Michelin, e Piermaria Trischitta), la serata centrale di Mercati Generali sarà spazio, oltre al dj set di Jay, per l’eclettismo in consolle della cilena Paula Tape ed il live del nu-jazz partenopeo firmato dai colori di Pellegrino & Zodyaco.
Novità importante è sicuramente l’integrazione della parte after (ancora una volta con forte componente londinese, con Shy One e Pandora’s Jukebox), sulla spiaggia catanese, per un festival che sembra puntare sull’evoluzione pur mantenendo un forte carattere identitario. Invariata, proprio per questo, la cura per una selezione locale che dalle parti del vulcano (e dintorni) rimane di altissima qualità (leggasi, in lineup, i live di Andrea Normanno, My Friend Dario, i dj set di Bluemarina, Andrea Montalto e Marco Buscema, tra gli altri).
Le premesse, sono ancora quelle di una Sicilia in viaggio oltremanica e viceversa un sound internazionale destinato a farsi stregare dai vigneti dell’Etna. La ricetta è servita, per il resto saremo tutti orecchie.