Il fatto che Tamed Musiq rappresenti la piattaforma personale con cui Ripperton da circa un anno rilascia la sua musica deve aver certamente aiutato, fatto sta che tutto si può dire della label svizzera tranne che non abbia un’identità ben precisa. Dodici mesi e quattro relase, tutte firmate dal talentuosissimo Raphael, sono bastate a Tamed Musiq per affermare la propria personalità ed il proprio carattere. Ferrea e coerente, oserei dire.
Linee melodiche dolci, fatte di giri di pianoforte avvolgenti e sottili synthline, unite a bassi caldi e profondi sono, da sempre, il marchio di fabbrica del produttore che qualche anno fa, al fianco di Mirko Loko, si fece conoscere dal grande pubblico con il progetto Lazy Fat People. Ora del duo nemmeno l’ombra (dall’ultimo “Pixelgirl EP” su Planet E sono passati oltre cinque anni), ma se ci mettiamo ad ascoltare i lavori prodotti in “solo” dai due ci rendiamo conto, immediatamente, che i punti in comune tra i due “concetti musicali” sono col tempo drasticamente diminuiti. Peccato, fatto sta il più oltranzista dei due (passetemi il termine), Ripperton appunto, ha scelto di tener fede al proprio credo e continuare a percorre quel sentiero intrapreso anni fa.
“Let’s Hope”, come detto, è la quarta release che porta il marchio Tamed Musiq. Due versioni, entrambe bellissime, specie il remix dei Bicep, duo di Belfast dal grande potenziale. Questi ultimi riescono nel difficile compito di migliorare un’original mix già di per se validissimo, conferendo al loro lavoro un’intensità maggiore. Si tratta di quella profondità cui Ripperton ha scelto di non puntare, virando deciso sulle sue infallibili melodie “allungate” – a tratti sembra di ascoltare un lavoro di Carl Craig. Il remix dei Bicep si gonfia e si sgonfia con agilità, prestandosi alle ore della notte in cui bisogna saper dare al dancefloor quello di cui ha bisogno: input chiari e decisi. Sembra comunque di viaggiare, di assaporare gusti e sensazioni nuove di zecca. Poi ti guardi intorno e, un pò deluso, capisci: la consolle è la stessa, il bar è sempre lì. Ma è stato bello lo stesso.