Una di quelle notizie da segnare col circoletto rosso. E, soprattutto, da salutare con una grandissima soddisfazione. Chiaro, Tiger & Woods (leggetevi questa intervista) è una delle cose più sfiziose emerse nell’ultimo decennio di club culture, è stata ed è una bellissima avventura che è pronta riservare ancora un sacco di tocchi di classe, ma il ritorno di metà del duo – Marco Passarani – ad una release solista sotto forma di album è importantissimo sotto molti punti di vista.
In primis perché Marco è una delle figure cruciali nella storia della musica da club in Italia. Uno di quelli che più e meglio ha gettato i ponti con l’estero dalle parti giuste (Detroit, ad esempio, o Amsterdam), in tempi non sospetti, quando era o complicato o scomodo farlo. Uno di quelli che ha sempre mantenuto uno standard altissimo nelle sue produzioni, venendo riconosciuto internazionalmente (quando agli italiani succedeva pochissimo, tra anni ’90 e primi 2000) fino ad arrivare ad essere messo sotto contratto da una label allora cruciale per la musica elettronica a 360 gradi come la Peacefrog. Era il 2005, quando uscita questo gioiello qui:
Insomma, il fatto che da un certo momento in avanti la grandezza di Marco fosse riconosciuta più all’estero che in Italia (vedi ad esempio la Red Bull Music Academy, che lo ha eletto da anni suo pilastro, come tutor), e comunque più in “nicchie” intelligenti che nel grosso del clubbing “vincente” sulle rotte Berlino/Ibiza/GrandiNumeri, era qualcosa che ci stonava; e pure il successo planetario di Tiger & Woods, un progetto nato quasi per gioco, era in qualche modo “ingiusto”: un po’ perché all’inizio pochi sapevano che c’era Marco dietro, un po’ perché era paradossale che il giga-successo arrivasse con un act di questo tipo, nato come divertissement, soprattutto perché l’esaltante cavalcata di Tiger&Woods ai quattro angoli del pianeta distoglieva (giusamente!) Marco dal portare avanti la sua carriera solista.
Una carriera piena di gemme incredibili, e che ora per fortuna si arricchisce di un nuovo atto, un album, a tredici anni di distanza dall’ultima uscita su lunga distanza: Rush Hour intanto ce ne dà un assaggio, potete esplorare qui, nei prossimi giorni dovrebbero arrivare ulteriori particolari su data d’uscita e quant’altro ma il pre-order è già attivo. Se chiedete a noi, uno di quelli da fare a scatola chiusa.