Piano, chitarra e batteria (per evitare che suonasse le pentole della nonna): il mix giusto per un artista rock. Niente da fare. Cresciuto in quel di Francoforte, seguendo le note di Sven, Ricardo e Luciano, Robert Dietz è arrivato a girare il mondo ritagliandosi un posto di tutto rispetto tra i ‘vagabundos’ di casa Cadenza. A poche settimane dall’uscita della sua prima compilation “Arkitekt 01” abbiamo scambiato due parole con lui parlando dell’estate ormai passata, dell’ADE (qui vi lascio il link della sua serata allo Studio 80 per ascoltarvelo) ed ovviamente anche della compilation.
Giusto per partire: come è andata la stagione ad Ibiza? Cosa avete combinato quest’anno di strano/eccezionale ai vostri party Cadenza Vagabundos?
La stagione è andata nuovamente benissimo anche per quest’anno. L’estate sull’isola è sempre intensa ed ho la possibilità di suonare in un sacco di ottimi party, dal Pacha all’Ushuaia, al Sankeys. Una cosa grandiosa ed eccezionale è che la musica underground sembra aver conquistato nuovamente l’isola. Molti artisti hanno creato le loro serate in differenti club ed avuto successo con esse, sono felice di vedere come la nostra scena musicale sia così feconda. Si possono trovare piccoli party ovunque, con nuovi artisti interessanti. I party gratuiti in spiaggia sembrano moltiplicarsi in continuazione e le persone sono davvero grate per questo.
Finita la stagione ad Ibiza, qual’è il prossimo capito per Robert Dietz?
‘Dopo la stagione è prima della stagione’ diceva un famoso allenatore di calcio tedesco. Ma, in generale, si fa tutto un po’ più tranquillo ed ho più tempo per me stesso e per lavorare in studio. Devo lavorare su un paio di EP e di remix nei prossimi mesi.
Passiamo ora a parlare di te. Quando hai iniziato a fare il dj, di cosa eri alla ricerca? Chi era il tuo modello di riferimento e da dove deriva la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica è cresciuta con me e la mia famiglia ha fatto tutto il possibile per supportarmi. Ho preso lezioni di piano molto presto ed inoltre suonavo la chitarra. Mia nonna mi ha regalato una batteria per il mio compleanno per tenermi lontano dalle sue pentole. Sono stati tutti coinvolti in questo processo fin dall’inizio. Quando ho iniziato a fare il dj avevo 17 anni circa ed era solo un hobby finché non ottenni la mia prima serata cinque anni dopo.
Scambieresti mai il tuo lavoro con, ad esempio, un comodo e rilassato posto di lavoro?
Al tempo la mia carriera era arrivata ad un punto tale per cui ero in tour ogni weekend. Ero ancora uno studente di economia. Ho realizzato piuttosto rapidamente che non ero più in grado di gestire entrambe le cose allo stesso tempo e quindi ho deciso di seguire la mia passione e mettere tutto me stesso nella musica per rendere meglio con essa. Fino ad ora non rimpiango questa mia decisione.
Descrivici una tua tipica giornata:
Una tipica giornata a casa inizia piuttosto piano. Al mattino non mi sveglio troppo tardi, preparo la colazione, rispondo alle mail e vado in palestra verso mezzogiorno. Generalmente incontro degli amici per pranzo, Il pomeriggio è tutto dedicato alla musica, passo le ore in studio, che stia lavorando sulle mie produzioni o che stia ascoltando nuove tracce per i miei dj set, oppure che vada a far shopping di dischi al Freebase Records. La sera è tempo di qualità passato con la mia ragazza.
È la prima volta che ti cimenti nella realizzazione di una compilation (spero di non sbagliarmi). Come ti sei trovato? Hai incontrato difficoltà nella sua realizzazione?
È la mia prima compilation e sono molto contento ed eccitato per aver finalmente lavorato ad un progetto come questo. Durante il breve periodo di tempo in cui ho finalizzato i mixati, ho seguito un sacco di differenti mood e a causa di tutta l’influenza è stato difficile mantenere il mio approccio reale. Ma più tempo passavo nel flusso del lavoro, più le mie idee si facevamo sempre più chiare.
Dopo aver ascoltato entrambi i cd mi domandavo come mai non suoneresti le tracce del secondo cd, ‘after-hours’, in un club? Potresti spiegarci meglio come mai questa separazione da ciò che suoneresti quando sei dietro alla consolle rispetto a quello che suoneresti a casa?
Infatti ho suonato anche queste tracce nei club, ma tutto dipende dalla situazione. Per i mixati della compilation volevamo avere due mix aventi mood differenti con un messaggio differente ed una storia ben precisa fin dall’inizio.
Andando oltre alla differenza tra i due cd. Per questi cd hai parlato di ricerca musicale approfondita nel tuo repertorio musicale, quale è il filo conduttore che hai seguito?
Anche se ho passato un paio di anni nella scena musicale Techno e suonato musica più dura, la House è stata e sempre sarà il filo conduttore principale che seguo. Questa è la musica di cui sono maggiormente dipendente.
Ed invece come ti prepari per una serata? Quanto tempo spendi alla ricerca dei brani/dischi da portarti dietro per un set? E quanto la tecnologia ha semplificato la preparazione alle serate consentendo agli artisti di portarsi dietro l’intera, o quasi, libreria musicale?
Ora come ora uno dei grandi vantaggi del progresso tecnologico è certamente dato dal fatto che siamo in grado di portare molta più musica nei club ed abbiamo una grande scelta delle tracce, anche se questo può limitarti alle volte se ti perdi nell’enorme quantità di brani. Questo è il motivo per cui è ancora molto importante per me ascoltare la mia musica prima di ogni esibizione e fare delle playlist. Durante la settimana passo un sacco di tempo alla ricerca di nuova musica, ascoltando promo e passando in rassegna la mia collezione di dischi. Per me è molto importante variare molto nei miei dj set, così da non annoiarmi troppo in fretta.
Tra poco suonerai anche all’ADE, ho visto che raccomandi di non perdersi la data allo Studio 80, cosa hai in serbo per il festival? E invece per quanto riguarda nuove produzioni, a cosa stai lavorando?
L’ADE ad Amsterdam è senza dubbio il posto dove stare in ottobre per incontrare i miei amici, promoter e colleghi per condividere e scambiare. Il party allo Studio 80 è lo showcase della Saved Records con Nic Fanciulli, Subb-An, &ME e me. È uno degli eventi in cui non vedo l’ora di suonare.
English Version:
Piano, guitar and drums (to keep him away from grandma’s pots): the right mix for a rockstar. Nothing to do. Growing up in Frankfurt, following the notes of Sven, Ricardo and Luciano, Robert Dietz has arrived to turn the world taking place in the Cadenza’s ‘vagabundos’. A few weeks after his first compliation “Arkitekt 01” we have the opportunity to talk with him about the last summer, the ADE (this is the link to listen his gig at the Studio 80) and obliviously also about the new compilation.
Just to start: how has this season in Ibiza been? Was there any particular exceptional or strange goings on there for you this year?
The season has been great this year once again. Summer on the island is always intense and I had the chance to play at a lot of great parties, from Pacha to Ushuaia and Sankeys. One great and exceptional thing is, that underground music seems to have taken over the island again. A lot of artists started their own nights in different clubs and were successful with it, I’m happy to see that our scene is so fruitful. You can find small parties everywhere with interesting newcomers. The free beach parties seem to happen more and more again and people are really thankful for it.
After the Ibiza season ends, what’s the next chapter for Robert Dietz?
After the season is before the season as a famous German football coach would say. But in general it is getting a little bit quieter and I have more time for myself and work in the studio. I will work on a couple of EPs and remixes over the next few months.
Now let’s talk about you. When you start djing, what you were looking for? Who’s your reference model and where does your passion for music comes from?
My passion for music grew with me and my family did everything possible to support that. I had early piano lessons and played guitar as well. My grandmother offered me drums for my birthday to keep me away from her pots. They were all involved in this process from the very beginning. When I started djing I was about 17 and for me it was only a hobby till I got my first gigs about 5 years later.
Do you change your job as a dj with, for example, a comfortable and relaxed workplace?
At the time my career came to the point that I was touring every weekend I was still a student of economics. I realized pretty fast that I was not able to handle both things at the same time anymore so I decided to follow my passion and put everything into the music to make the best out of it. So far I didn’t regret this decision.
Describe to us your typical day:
A typical day at home starts pretty smooth. I wake up not too late in the morning, prepare my breakfast, answer my emails and go to the gym till noon. Then I usually meet friends for lunch. The afternoon is all about music, either I spend hours in the studio then working on my own productions or I listen to new tracks for my dj-sets or go record shopping at Freebase Records. The evening is quality time with my girl.
It’s the first time that you have released a compilation (I hope not to be in error). How did it go? Have you found difficulties in its creation?
It is my first compilation and I was very happy and excited to finally work on a project like this. During the short amount of time I had to finalize the mixes, I was facing a lot of different moods and due to all the influences sometimes it was difficult to keep my real approach. But the more time I spent in the actual workflow, my ideas got more and more clear.
After listening to both CDs I was asking why you didn’t play the tracks of the second cd, ‘after-hours’, in a club? Could you explain why this separation between what you play when you’re behind the console than what you play at home?
In fact I am playing these tracks in a club as well but everything depends on the situation. For the mix compilation, we wanted to have two mixes in different moods with a different message and story right from the beginning.
Going over to the difference between the two CDs. For these CDs you have spoken about a research into your musical repertoire, which are the main themes that you have followed?
Even though I had a couple of years in the techno scene and playing harder music, house has been and will always be my main theme that I follow. This is the music I have the biggest addiction to.
How do you prepare for a set? How much time do you spend looking for the tracks/discs to carry around? And how much the technology has simplified the preparation for the sets allowing artists to bring along the entire, or almost, music’s library?
Nowadays that is of course one of the biggest advantages of the technical progress that we are able to bring more music to the club and have a bigger selection of tracks, even though it can limit you sometimes as you get lost in the huge amount of tracks. That’s why it is still very important to me to listen to my music prior to each gig and make playlists. During the week I spend a lot of time searching for new music, listening to promos and going through my record collection. For me it is very important to have a lot of diversity in my dj sets, so I don’t get bored too fast.
Soon you’ll perform even at ADE, I saw that you recommend to save the date at Studio80, what are you planning for the festival?
ADE in Amsterdam is definitely the place to be in October every year to meet friends, promoters and colleagues to share and exchange. The party at Studio 80 is the Saved Records showcase with Nic Fanciulli, Subb-An, &ME and myself. One of the events I’m really looking forward to play for.