L’associazione culturale Shape presenta la quarta edizione di roBOt festival, che si svolgerà a Bologna dal 28 Settembre al 1 Ottobre. Nato nel 2008, nelle sue precedenti edizioni il festival ha ospitato artisti del calibro di Pan Sonic, Carl Craig, Moritz von Oswald, Cassius, Guy Gerber, Reboot, Jon Hopkins, Nôze feat. Dani Siciliano, Atom Tm, Guillaume & Coutu Dumonts, solo per citare alcuni dei “big” della scena elettronica mondiale che da qui sono passati. Anche quest’anno il programma di RoBOt è ricchissimo di iniziative che coinvolgono tutta la città di Bologna: infatti, oltre a toccare i punti cardini del clubbing felsineo (Link, Kindergarten, Cassero) il festival può contare su altre due location speciali come Palazzo Re Enzo e il Teatro Comunale, spazi architettonici storici davvero suggestivi che verranno animati da proiezioni, installazioni multimediali, workshop, progetti audio-video ed ovviamente tanta musica con svariati live set e dj set. Sulla falsariga delle tematiche affrontate in precedenza, anche questa quarta edizione del festival si incentra sul rapporto tra uomo e macchina. Un attenta analisi su quanto la fusione, tra la specie creatrice di tecnologie e il processo evolutivo-tecnologico a cui essa ha dato vita, possa scatenare una rivoluzione inarrestabile che cambi profondamente l’esistenza di ogni singolo individuo. Fuori dagli apparati politici, economici e sociali che influenzano le nostre vite gli scenari più fantascentifici diventano concreta realtà dove le persone si conoscono, comunicano tra di loro in tutto il mondo e scambiano idee sempre più velocemente. Un processo evolutivo nel corso del quale “l’uomo nuovo” ingegnierizzato è assoluto protagonista, pur facendo parte di un movimento globale sempre più attivo e impegnato che ha bisogno di sviluppare potere (hungry for the power, per citare Azari & III). Do it yourself: revolution now! quindi ma anche “won”, con una schiera eterogenea di liberi individui che, armati di input, interfacciandosi si lanciano verso una vittoria – (finale) ma già in parte ottenuta – per un nuovo modello di società priva di disuguaglianze, dove l’attività del singolo si connetti intimamente agli interessi della collettività. Il festival si apre al Teatro Comunale mercoledì 28 Settembre con il concerto dell’Elektronische Staubband, trio composto da Thomas Poli, Lionel Laquerriere e dal celebre polistrumentista francese Yann Tiersen per poi proseguire al Kindergarten con il live set dell’italianissimo trio Less Conv (Andina/Bassi/Arcangeli), l’house “made in Bo” dei Pastaboys ed il primo guest dj(ette) internazionale del festival, Deniz Kurtel, ragazza del giro Wolf+Lamb con all’attivo un album (Music Watching Over Me) uscito su Crosstown Rebels. Giovedì 29 sia all’interno che all’esterno di Palazzo Re Enzo si accendono i riflettori sulla parte multimediale del festival con visuals, performance danzerecce, proiezioni architetturali. Il tutto sonorizzato dai dj set di Ho…Cristo!, AnderEdo, Marco Unzip accompagnato dai visual di Alberto Saraceni (impegnati nel progetto Hundred Cinema in collaborazione con la Cineteca di Bologna), il live set del duo Beat Inc. più la live performance di Andrea Sartori & Julian Carax. Dopodichè danze e baldanze proseguiranno al Cassero con LowLow, il norvegese Bjorn Torske (progenitore della skrangle house, dance deviata che solo quei pagani di Scandinavi potevano celebrare) ed Alexander Robotnick, pioniere assoluto dell’italo disco e dell’electro. Il giorno successivo, Venerdi 30 Settembre, si entra ufficialmente nel weekend e quindi nel vivo del festival, che sostanzialmente si dividerà tra Palazzo Re Enzo, dove segnalo i dj set di Andrea Fiorito (Cynosure/Get Physical) e Space Dimension Controller, ed il Link, con sonorità più indietronic grazie all’imperdibile live dei danesi WhoMadeWho, l’house di classe di Riva Starr e l’intransigenza electro del tedesco Housemeister. La serata finale di Sabato 1 Settembre vedrà le performance di Leon (Soma/Saved/Cècille), i bassoni di matrice dubstep sparati in faccia dall’inglese SBTRKT più il set di Maceo Plex (che forse molti conosceranno con il moniker di Maetrik) a Palazzo Re Enzo. Per i saluti, i “fuochi d’artificio” e le pacche sulle spalle finali si trasloca tutti al Link dove, in collaborazione con Playhouse, a partire dalle 23.30 sul main stage si esibiranno i ragazzi di C.AL.MA, la dj/producer Maya Jane Coles (che insieme alla collega Subb-an rappresenta quello che di migliore poteva accadere all’elettronica britannica negli ultimi due anni), più, direttamente da Detroit, nientemeno che Seth Troxler a rappresentare la nuova generazione della Motor Town (nessuna rivelazione, lui spacca da anni come dj/producer e da un po’ di tempo anche con il collettivo/label Visionquest del quale fanno parte Ryan Crosson, Shaun Reeves e Lee Curtiss). A chiudere LUI, l’amicone di sempre, il tedesco di Berlino che ormai da anni non si perde piu’ nel centro di Bologna (tanto per citare un Lucio Dalla d’annata): dalle 4.30 in poi la sapienza e lo stile di Tobi Neumann (quest’anno anche protagonista di un docu-film di venti minuti che alcuni videomaker gireranno fin dal suo arrivo in aeroporto) si diffonderanno dal main stage al dancefloor del Link, per le ultime indiavolate ballate di questa quarta edizione del RoBOt festival che pensiamo (quest’anno in particolare) sara’ indimenticabile. Vi lasciamo con una piccola intervista. Una chiaccherata che abbiamo fatto con Andrea Giotti, coordinatore generale del festival nonchè “l’Ander” del duo AnderEdo insieme ad Edoardo Mazzilli.
Ciao Andrea. Quando l’anno scorso mi sono occupato della recensione di RoBOt ho scritto di un festival italiano giovane ma con linee di vedute che superano abbondantemente i confini nazionali. I numeri di presenze e la caratura degli artisti che anno dopo anno vi partecipano a quanto pare lo confermano. Qual’è il segreto di tanto successo ?
Non so se è un segreto ma credo che una chiave risieda nello stretto legame che deve intercorrere tra passione e professionalità. Le grandi motivazioni e la determinazione che scaturiscono dalla passione per la musica e l’arte in genere non sono sufficienti se non vengono incanalate in un percorso professionalmente serio e ben definito; d’altro canto, un lavoro efficacemente programmato e efficientemente svolto non garantisce affatto una buona riuscita della manifestazione se non c’è un cuore pulsante che trasmette energia a tutta la macchina organizzativa e di conseguenza anche ai partecipanti, siano essi artisti, addetti ai lavori o semplici appassionati. Noi abbiamo in più l’invidiabile risorsa di un team di persone capaci che crede fermamente nel progetto e questo rende estremamente più semplice affrontare i tanti imprevisti (chiamiamoli così…) che in Italia minano la sopravvivenza stessa di una manifestazione così importante e articolata quale è adesso roBOt Festival: colgo quindi l’occasione per ringraziare e rinnovare la mia gratitudine verso tutti coloro, e sono davvero tanti, che ci accompagnano in questa entusiasmante avventura.
Da buon dj ed appassionato di musica, qual’è stata una performance che ti ha particolarmente colpito nelle tre precedenti edizioni del festival ?
E’ sempre difficile fare un nome, tra l’altro siamo solo alla quarta edizione ma sono già tanti gli artisti che hanno calcato i palcoscenici del roBOt, complice una programmazione artistica di primissimo piano. Forse, se proprio devo indicarne uno, mi piace ricordare il concerto inaugurale di roBOt 02 che ha visto protagonista Carl Craig insieme a Francesco Tristano e Moritz Von Oswald nel loro progetto di improvvisazione targato Shape. Vedere il Teatro Comunale di Bologna, vera icona della programmazione lirica nazionale, aprirsi per la prima volta ad un progetto musicale di impronta elettronica ed assistere all’entusiasmo degli spettatori che hanno preso d’assalto i botteghini ed hanno partecipato con trasporto autentico a tutta la performance ci ha fatto capire, forse per la prima volta, che eravamo sulla strada giusta e ci ha fornito ulteriori motivazioni a proseguire nell’opera. Credo proprio di essere un buon profeta se vi preannuncio che anche quest’anno il concerto inaugurale regalerà profonde emozioni: il live set elettronico di matrice completamente analogica di Elektronische Staubband, il terzetto messo in piedi da Yann Tiersen, rappresenta infatti un evento di portata mondiale.
Anche quest’anno una lineup eclettica e soddisfacente, ricca di pesi massimi della scena elettronica mondiale. C’è qualche artista o band in particolare che ci consigli assolutamente di non perdere ?
Se escludiamo i nomi più consacrati che sicuramente esalteranno le folle dei partecipanti ai party serali devo dire che sono curioso di ascoltare il live di SBTRKT e quello in anteprima assoluta di Maceo Plex. Occhio anche alle performance degli artisti selezionati attraverso il bando Call4roBOt che sta diventando un’autentica fucina di giovani talenti.