Mai era successo che una release targata Innervisions vedesse la luce con così tanto preavviso rispetto all’effettiva data di uscita, fatto sta che la strategia (ammesso che di questo si tratti) ha funzionato eccome. Sto parlando di “Howling”, trentanovesima perla del catalogo della label berlinese, che giusto il febbraio scorso ha attirato su di se la curiosità di centinaia di appassionati alla ricerca di quel meraviglioso disco suonato da Dixon per chiudere il suo dj set alla Boiler Room. Si trattava di “Howling”, per l’appunto.
L’hype, nel caso di dischi belli come questo, cresce di settimana in settimana, serata dopo serata, fino ad esplodere in vero e proprio caso – nella musica, ovviamente, esistono migliaia di precendeti anche più celebri di questo. A distanza di mesi è giunto, finalmente, il tanto atteso momento in cui potremo saziarci con questo piccolo capolavoro a cavallo tra pop e underground, tra musica elettronica e musica acustica. “Howling” e “Wached You Run” rappresentano, infatti, il risultato della collaborazione tra Frank Wiedemann (già noto al grande pubblico in quanto membro del duo Âme, che per l’occasione firma un bellissimo remix) e Ry Cuming, cantante e compositore americano. Due realtà così distanti tra loro, come Berlino e Los Angeles, si fondono qui in un abbraccio vibrante che scalda il cuore. Sembra di essere seduti in terra, in un bosco in aperta campagna. Ma non in un bosco di quelli verdi e floridi, piuttosto in un paesaggio ingiallito dalla calura di agosto. Chitarra alla mano ed in compagnia delle cicale, si canta – o meglio, si ulula – tirando fuori tutto ciò che a forza abbiamo tenuto dentro. Dolore? Forse no. Certamente dentro “Howling” percepisco tutta quella “malinconia mista gioia” che solo le notti di fine estate sanno regalare.
Sembra la colonna sonora perfetta per scandire quei momenti in cui il protagonista del film, solitario, sta ultimando la sua attesa. Attesa per cosa? E’ uscito “Howling”, finalmente.