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[tab title=”Italiano”]Cantante, polistrumentista e produttore, tutto questo è Alexander Sjödin meglio conosciuto come Sailor & I. Nato e cresciuto in Svezia Alexander ha avuto fin da piccolo un legame speciale con la musica, con la quale oggi racconta storie. Sì, perché quando leggiamo: “riempio la mia vita con storie e il fondamento delle mie creazioni musicali è fatto anche di storie“, possiamo capire che c’è qualcosa di veramente profondo nella sua volontà di fare musica. Il suo modo introspettivo di fare musica riesce ad abbattere i confini dei generi musicali e a mettere in note sensazioni molto spesso contrastanti tra loro. In attesa di rilasciare il suo album di debutto, è da poco uscito su Life and Death l’EP “Turn Around” contenente due original tracks e un remix firmato Âme che mantiene, dalla sua data di uscita, la sua presenza nella top 10 della classifica generale di Beatport.
Leggendo la tua biografia si capisce che sei un artista poliedrico, sei nello stesso tempo un cantante, un musicista e un produttore. Ma partiamo dall’inizio, qual è stato il tuo primo approccio alla musica e quando hai deciso di farla?
E’ divertente, perché sono cresciuto in una famiglia che non ha quasi mai suonato musica a casa. Nessuno dei miei genitori ascolta molta musica, ma hanno sempre sostenuto la mia curiosità musicale e mi hanno comprato tutti gli strumenti che ho sempre voluto. Da adolescente, la mia camera da ragazzo si è trasformata in una sala prove. In questo modo ho avuto la possibilità di suonare con un sacco di strumenti, senza che qualcuno mi avesse detto cosa suonare o come farlo. Penso che questo sia fondamentale per mantenere la curiosità per la musica e la gioia di farla.
C’è un album o un disco che ha cambiato la tua visione della musica? Oltre ai generi che produci cosa ti piace ascoltare di solito?
Hmmm, il primo album che mi sono comprato è stato “Paul’s Boutique” dei Beastie Boys e poi “Destroyer” dei Kiss. Avevo circa 8 anni quando li ho comprati ed erano davvero importanti per me. Più tardi ho comprato i Beatles, tutti i tipi di punk e rock band, musicisti jazz come Charlie Parker, Miles Davis, Keith Jarrett, compositori classici, e altro ancora. Oggi sono un grande fan dei Beach Boys. Li trovo molto interessanti. Se si ascolta la canzone “Surf Up” dall’album Sessions Smile, ti rendi conto che quello che hanno fatto anni fa è ancora oggi all’avanguardia, la scrittura, l’esecuzione e la produzione.
Il tuo vero nome è Alexander, perché hai deciso di chiamare il tuo alias Sailor & I? Significa qualcosa questo nome?
Sailor & I è una metafora per due volontà che sono all’interno di una persona le quali si battono una contro l’altra. E’ una parte della vita quotidiana che la maggior parte delle persone vive. E’ interessante perché ci sono momenti in cui le persone fanno cose che non vogliono fare ma non possono smettere di farle per qualche ragione.
Oltre ad essere un affermato cantante, musicista e produttore chi è realmente Alexander? Cosa ti piace oltre alla musica? Hai anche altre passioni?
Io sono un ragazzo che è veramente interessato alle storie. Sai, io riempio la mia vita con storie e il fondamento delle mie creazioni musicali tratta anche di storie, ma quelle molto personali. Mi piace guardare film e documentari. Perdersi in storie di altre persone è un buon modo, per me, per fuggire dal mio lavoro. Quasi ogni notte prima di addormentarmi guardo un documentario. Mi dà anche un sacco di ispirazione. Oltre a questo ho una grande curiosità per il cibo, per quanto riguarda cucinare e mangiare. Per un paio di mesi sono stato a dieta di cibo crudo, non è stato pesante, ma era circa l’80% di tutto quello che mangiavo.
Parlando delle tue produzioni, come lavori solitamente in studio?
Spesso inizia con una idea musicale nella mia testa, una melodia o un tema, e poi la registro con il mio iPhone. Una volta che la canzone è scritta (melodia e testi), faccio una bozza sul mio portatile e preparo la disposizione da lì. Poi comincio a produrlo in studio, sostituendo i softwer synth con synth analogici, registrando la batteria, il basso o qualsiasi strumento che penso si adatti allo stile della produzione.
Quali sono i vst, le macchine analogiche o gli strumenti con cui lavori di più?
Io lavoro con entrambi! Ma 9 volte su 10 i synth analogici hanno una profondità che i vst non hanno, quindi preferisco l’analogico per la registrazione. Per le demo e per le idee di produzione uso quasi esclusivamente vst.
Il tuo ultimo EP “Turn Around” è già supportato e suonato da artisti come Tale Of Us, Dixon, e Mano Le Tough. Sappiamo che è uscito lo scorso 30 Giugno su Life and Death, raccontaci un po’ com’è stato per te lavorare su questo EP.
E’ un EP che è stato in corso per un bel po’ di tempo prima che fosse rilasciato. La ragione era che non eravamo sicuri se doveva essere un EP o un album, le canzoni da inserire, ecc. Quindi abbiamo deciso di scegliere “Turn Around” e “Boys & Girls” come singoli per l’EP. Ho perfezionato la produzione in un paio di giorni. Avevo già la maggior parte degli strumenti registrati (registro canzoni tutti i giorni) quindi era più una questione di decidere cosa tenere e decidere sull’arrangiamento finale delle canzoni.
Il remix di “Turn Around” di Âme è già stato definito da molti come la nuova hit dell’estate, cosa ti piace particolarmente di questa versione e com’è stato collaborare con loro?
Mi piace l’incredibile costruzione del lavoro e l’uso minimale degli strumenti. Hanno mantenuto le voci intatte, credo sia fantastico perché per me questa è la canzone, il testo e la melodia. Gli strumenti intorno possono essere cambiati mille volte.
Sei nato e vivi in Svezia, il tuo paese ha molti musicisti, produttori e djs di grande talento, c’è qualcuno che segui particolarmente e qualcuno con cui ti piacerebbe collaborare?
Non ci ho mai pensato. Credo di essere un po’ occupato con la mia roba, ma di sicuro ci sono un sacco di grandi musicisti e produttori qui in Svezia. Sarebbe bello fare una canzone per “Lykke Li”, una collaborazione o qualcosa di simile.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Spero di far uscire il mio album di debutto di quest’anno e il tour in Europa questo autunno. Oltre a questo sto preparando gli album 2 e 3.[/tab]
[tab title=”English”]Singer, multi instrumentalist and producer, all of this is Alexander Sjödin better known as Sailor & I. Born and raised in Sweden Alexander had since his childhood a special connection with the music, which today use to tell stories. Yes, because when we read: “I fill my life with stories. And the fundament of my music creations is also about stories“, we can understand there is something deep in his will to make music. His introspective way of making music manages to break down the boundaries of musical genres and put in notes a lot of feelings, very often conflicting between them. Looking forward to release his debut album, he has just released on the label Life and Death the EP “Turn Around” which contains two original tracks and a remix signed by Âme that maintains, since his relase date, his presence in the top 10 in the overall Beatport chart.
Reading your biography we understand you are a poliedric artist, you are in the same time a singer, a musician and a producer. But starting from the beginning, what was your first approach to music and when did you decide to do it?
It’s funny, because I grew up in a family that almost never played music at home. None of my parents listens to much music. But they always supported my musical curiosity and bought me all the instruments I ever wanted. From a teenager, my boy room turned into a rehearsing room. So I really had the opportunity to play around with lots of instruments, without someone telling me what to play or how to do it, and I think this is key to keep the curiosity for music and the joy of creating.
Is there an album or a record that changed your music vision? In addition to genres that you produce what do you usually like listening?
Hmm, the first albums I bought myself was Beastie Boys ”Paul’s Boutique” and Kiss ”Destroyer”, I was like 8 years old when I bought them and they were really important to me. Later on I bought The Beatles, all kinds of Punk and Rock bands, Jazz musicians like Charlie Parker, Miles Davis, Keith Jarrett, Classical composers, and more. Today I’m a big fan of The Beach Boys. I find them so interesting. If you listen to the song ”Surf´s Up” from the Smile Sessions album, you realize that what they did some years ago is still today avantgarde, songwriting, performing and producing.
Your real name is Alexander, why did you decide to call your alias Sailor & I? What’s the meaning of this name?
Sailor & I is a metaphor for two wills inside a person that are fighting against one another. It is part of most peoples’ everyday lives. It’s interesting because there are times people do things they don’t want to do, but they can’t stop doing it for some reason.
In addition to being an accomplished singer, musician and producer who is actually Alexander? What do you like besides music? Do you also have other passions?
I’m a guy who is really interested about stories. You know, I fill my life with stories. And the fundament of my music creations is also about stories, but very personal ones. So, I love watching films, documentaries. to get lost into other people’s stories is such a good way for me to escape from my own work. Almost every night before I fall asleep I watch one documentary. It also gives me lots of inspiration. Other than that I have a big curiosity for food, to cook and eat. For a couple of months I’ve been into raw food diet, not hard, but it was around 80% of everything I ate.
Talking about productions, how do you usually work in studio?
It often starts with a musical idea in my head, a melody or a theme. Then I record it with my iPhone. Once the song is written (melody and lyrics) I make a sketch on my laptop and prepare the arrangement from there. Then I start to produce it in the studio, replacing software synths to analog synths, recording drums, bass or whatever instrument I think fits with the style of the production.
What are vst, analogic machines and instruments with which do you work more?
I work with all of them! But 9 times of 10 analog synths have a depth which vst’s can compete with, so I prefer analog for recording. For demos and production ideas I almost only use vst.
Your last EP “Turn Around” is already supported and played by artists like Tale Of Us, Dixon, and Mano Le Tough. We know it was released on Life and Death on last June 30, tell us how was for you working on this EP.
It’s an Ep that’s been in progress for quite some time before it was released. The reason was that we weren’t sure if it should be an Ep or an album, the songs to be featured etc. So once we had decided to pick Turn Around and Boys & Girls as the singles for the Ep, I finalized the production in a couple of days. I already had most of the instruments recorded (I record songs everyday) so it was more a matter of deciding what to keep and decide about final song arrangements.
The remix of “Turn Around” Âme has already been defined by many as the new hit of the summer, what do you particularly like about this version and how it was to work with they?
I like the amazing build up of work and the minimal use of instruments. They’ve kept the vocals intact, which I think is awesome because to me that is the song, lyrics and melody. The instruments around can always be changed a thousand times.
You were born and live in Sweden, your country has a lot of musicians, producers and djs of great talent, is there someone you follow especially and someone you’d like to collaborate with?
Never thought about that, I’m a bit busy with my own stuff I guess. But for sure, there are a lot of great musicians and producers here in Sweden. Would be cool to do a song for Lykke Li sometime, a collaboration or something like that.
What are your plans about the future?
Hopefully I’ll release my debut album this year, touring in europe this fall. Other than that I’m preparing album 2 and 3.[/tab]
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