Se andassi a spulciare il mio vecchio dizionario con l’intento di ricercare il termine “musica underground” sono sicuro che non troverei “Perlon”, ma diciamoci la verità, mai parola sarebbe più azzeccata come prima scelta e magari associata alla miniatura di Sammy Dee. Grazie a lui, quel lume di musica slegata da ogni conformismo e business rimane acceso tra Kreuzberg e Friedrichshain attraverso molteplici monikers, da Pantytec (assieme a Zip) ad Half Hawaii (assieme a Bruno Pronsato). In attesa dell’uscita numero 96 di uno dei cataloghi più attesi del pianeta, abbiamo approfondito le sue vedute musicali, parlato dei suoi progetti autonomi/collaborazioni e discusso sul clubbing berlinese ed italiano.
La tua figura è legata inscindibilmente ad un concetto di musica di nicchia, di avanguardia, in una parola Perlon. Che significa appartenere a questa etichetta per te e quali concetti porta avanti dalla nascita?
Nel corso degli ultimi 20 anni, sono stato collegato a tutti i tipi di musica, di diversi generi. Mi sono sempre sentito molto ambizioso e libero. Essere parte di un’etichetta come Perlon garantisce una certa libertà creativa che a me personalmente piace un sacco.
Se ti chiedessi di darmi una definizione della tua musica, quali aggettivi useresti?
Senza tempo, complessa, emozionante.
Perlon significa anche “Get Perlonized”, il party più atteso ogni mese al Panorama Bar. Con quale spirito affrontate tale serata e quale ritieni sia la forza che ha reso tale serata così celebre?
Tredici anni di musica e persone di qualità costante. Grandi line-ups in combinazione con un sound unico che attira persone diverse provenienti da tutto il mondo. L’atmosfera creata è in qualche modo speciale, anche in un luogo molto conosciuto come il Panorama Bar, mi permetto di dire che siamo riusciti a creare un proprio mondo sonoro.
Parliamo pur sempre di una serata affrontata con lo spirito opposto rispetto a tanti festival internazionali con lineup infinite. Non ritieni che queste siano situazioni confusionarie, frutto del business musicale e non adatte a esprimere la vera qualità musicale?
Al giorno d’oggi vi è una vasta scelta di diversi tipi di musica e festival, tutti sono in grado di scegliere per se stessi a che tipo di party vogliono partecipare. Penso che la maggior parte delle persone che fanno musica vedono il loro lavoro come una dichiarazione, uno stile di vita, un arte ma alla fine, devono guadagnarsi da vivere con essa e ritengo sia sempre possibile scegliere il percorso che sembra giusto per raggiungere questo obiettivo.
Veniamo a te, oltre alle tue esibizioni da solista, sei noto principalmente per due collaborazioni che hanno dato vita a dischi memorabili: Pantytec e Half Hawaii. Descrivici brevemente il tuo rapporto con Zip e con Bruno Pronsato, in che modo hai iniziato queste collaborazioni, quali idee hai inteso portare avanti e in che cosa si differenziano musicalmente.
Zip e Bruno sono due artisti di tutto rispetto e sono diventati miei amici nel corso degli anni in cui abbiamo lavorato insieme. Ho incontrato Zip a Offenbach nel 1996, mentre lavoravo per la Neuton distribution. In quel tempo ci piaceva semplicemente lo stesso stile della musica, quindi ho pensato che sarebbe stata una grande idea mettere insieme le nostre teste, così è nato “Pantytec”! Bruno è arrivato a Berlino nel 2006. E’ venuto ad una serata al Club der Visionäre in cui stavo suonando una delle sue uscite. Tra noi c’è stato subito grande feeling, fin dal primo momento in cui ci siamo incontrati, Half Hawaii quindi ci è sembrata una conclusione logica. Alla fine penso si tratti di una procedura del tutto normale, quando il suono di due artisti diversi si influenzano a vicenda attraverso delle collaborazioni.
Il movimento del clubbing a Berlino sta cambiando molto a causa di molte scelte anche politiche che hanno fortemente condizionato i club. Cosa ci puoi dire da cittadino berlinese?
La scena sicuramente è cambiata, ma è un normale processo temporale. Le feste organizzate qui oltre 20 anni fa ora non funzionerebbero più. Berlino è in continua evoluzione, sta cercando di ridefinire se stessa e questo è ciò che rende questa città così speciale. Mi sento molto fortunato ad essere un testimone di questi cambiamenti. Dopo tutto, non c’è altra città come Berlino.
Ultrastretch, è la tua creatura più recente (fondata a fine 2010). Perchè è nata e con quale scopo hai voluto farla nascere? Cosa la differenzia dai vari lavori su Perlon o Hello Repeat?
Ultrastretch ospita una comunità di musicisti e designers uniti dalla loro passione per la musica. L’arte a Berlino e la scena musicale sono state indissolubilmente legate negli ultimi anni. Ultrastretch abbraccia questo rapporto, continuando a coltivare una comunità underground, dove artisti e musicisti possono condividere le loro idee, collaborare su progetti e favorire l’espressione creativa. Quindi, rispetto alle altre etichette in cui ho lavorato è più come una piattaforma per aiutare i nuovi artisti.
Ti abbiamo visto esibirti al Link di Bologna qualche mese fa con Zip. Che impressioni hai avuto, che ne pensi del clubbing italiano, vedi una realtà molto diversa rispetto a quella tedesca?
Fortunatamente ho avuto diverse possibilità di esibirmi in Italia negli ultimi anni. Ho anche incontrato alcuni artisti incredibili, con cui ho in programma di lavorare. Da quello che ho visto e posso dire, la scena dei club italiani è cresciuta immensamente in un brevissimo periodo di tempo. Quindi cerchiamo di vedere cosa ci riserva il futuro!
La musica elettronica negli anni subisce le ondate “modaiole”, ma la techno rimane sempre un punto fermo e ben saldo. Con l’orecchio attendo di un dj professionista e addetto ai lavori, cosa ti aspetti di ritrovare nella musica del futuro?
Spero di ritrovare sempre qualcosa di stimolante!
Quali sono i prossimi steps. Nuove produzioni e collaborazioni in atto?
Sì, certo. Nel 2013 avrò queste uscite programmate in vinile:
Half Hawaii – All over – Perlon 96
Sammy Dee – Marvin
Fataunsa (feat. Purplehummer & Volkan Akin)
English Version:
Probably if I try to browse on my dictionary finding the word “underground music” I would not find “Perlon”, although in reality it should appear as the first choice and probably associated with the miniature Sammy Dee. Thanks to him, that light music detached from any kind of conformism or business continues to breathe between Kreuzberg and Friedrichshain through multiple monikers, such as Pantytec (with Zip) Half Hawaii (with Bruno Pronsato). Waiting for the release number 96 of the catalog, we have furthered his musical views, talked about his own projects and collaborations and discussed about Berlin and Italian clubbing.
You are linked to minimal music, something only for good ears, in a word Perlon. What does it mean to belong to this label for you and what are the most important ideals?
Over the past 20 years, I have been linked to all sorts of different music genres, I guess. I have always felt very ambitious and free with the variety, and being part of Perlon comes with a certain creative freedom that I enjoy a lot.
If I asked you to give me a definition of your own music, what adjectives would you use?
Timeless, complex, exciting.
Perlon also means “Get Perlonized,” the most known party that takes place every month at Panorama Bar What do you think are the strenght points that have made this night so famous?
Thirteen constant years of quality music and people! Great Line-Ups combined with a very special sound that attracts different people from all over the world. The atmosphere created is somehow special, even in a very well known location like Panorama Bar, I dare to say we managed to create an own sound world.
I’m curious to know what you think instead of your party opposed to those nights or festivals with endless and same lineups. Don’t you think they are so confusing situations, something linked to the music business?
Nowadays there is such a wide choice of different kind of music and festivals, everyone is able to choose for oneself what kind of party he want to attempt. I think most people that make music see their work as a statement, a lifestyle, an art- but in the end, they have to make a living with it. You can always choose the path that seems right to achieve that, I guess.
We come to you, in addition to your solo performances, you’re known for Pantytec and Half Hawaii. Describe briefly your relationship with Zip and Bruno Pronsato, how did you start these collaborations, what ideas you want to bring on them and how they are different from you solo releases.
Zip and Bruno are two well respected artists and became good friends through the years we have been working together. Zip and I met in Offenbach in 1996, while I worked for Neuton distr. We simply liked the same style of music back then and thought it would be a great idea to put our heads together, therefore “Pantytec” was born! Bruno arrived in Berlin in 2006. He came to a party while I was playing one of his releases at Club der Visionäre. It was a clear sympathy between us from the very first moment we met. So the creation of Half Hawaii seemed a logic conclusion to us. I think, it is an utterly normal procedure, when the sound of two different artists influence each other on collaborations!
Berlin clubbing scene is changing due to many choices (also political) that have considerable influence. What can you say as citizen of Berlin? Are you scared for the future of the german clubs?
No. The scene surely changed, but that is a normal process of time. These parties that occurred here over 20 years ago, wouldn’t work anymore. Berlin is constantly changing, it keeps redefining itself and that’s what makes that city so special. I feel very lucky being a witness of these changes. After all, there is no other city like Berlin.
Ultrastretch, your last creature (founded in 2010). Why was born and for what purpose did you want to bring with this label? What are the most relevant differences from your works on Perlon and Hello Repeat?
Ultrastretch hosts a community of musicians and designers drawn together by their passion for music. Berlin’s art and music scenes has been inextricably linked over the past years. Ultrastretch embraces this relationship by continuing to cultivate an underground community where artists and musicians can share their ideas, collaborate on projects and foster creative expression. So compared to the other labels I worked on, it´s more like a helping platform for new artists.
We saw you perform recently at Link in Bologna with Zip. What impression did you have, what do you think of the Italian clubbing, do you see a very different reality than the German one?
I definitely had some great shows in Italy over the past years, that`s for sure! And I also met some amazing artists over there, I´ve been planning on working with. From what I have seen and can tell, the Italian club scene has been growing immensely within a very short period of time. So let`s see what the future holds!
The electronic music over the years suffered the fashion waves, but the techno is always a strong point. With the ear of a pro-DJ, according to you what will be the next step of electronic music?
I do hope something exciting!
Any new collaboration or release in the near future?
Yes indeed…
Half Hawaii – all over – Perlon 96 – format – Vinyl 12 2013
Sammy Dee – marvin – Vinyl 12 2013
Fataunsa (feat. Purplehummer & Volkan Akin) Vinyl 12 2013