Una temporanea liberazione dalle fatiche del lavoro, dalle costrizioni sociali e dalle convenzioni morali: così gli antichi romani celebravano le “Saturnalia”, festività in memoria dell’età dell’oro. Danze, musiche, balli, banchetti a cui era consentito partecipare a tutti; agli schiavi era concesso di prendere temporaneamente il posto dei padroni, rappresentando l’antico stato di eguaglianza fra tutti gli uomini.
Sulla stessa lunghezza d’onda dei nostri antenati, ma in tempi e luoghi completamente diversi, Saturnalia, il festival di musica elettronica sperimentale giunto quest’anno alla sua quarta edizione, invita i suoi fedeli adepti a rovesciare per due giorni l’ordine prestabilito nella cornice più irriverente e discussa della scena musicale milanese, Macao, l’ex Borsa del macello di Viale Molise. L’ingresso è di 5 euro a giornata, niente selezione all’ingresso, due parole d’ordine per prendere parte a questa grande celebrazione: inclusività e “DIY”, acronimo dello slogan punk “Do It Yourself” – datti da fare, diffondi, autoproduci, fai conoscere al mondo tutto ciò che non è mainstream o supportato da grandi major.
Il 16 e 17 giugno, la palazzina in stile liberty attualmente in bilico tra la vita e la morte per quello che riguarderà la sua esistenza futura (SoGeMi, l’azienda partecipata dal Comune di Milano che possiede lo spazio occupato da Macao ha sollecitato poi tempo fa lo sgombero), accantona ogni preoccupazione terrena per fare riecheggiare gli ideali che hanno portato il collettivo Macao ad avventurarsi nell’occupazione di uno spazio della città abbandonato, utilizzandolo come laboratorio per dare vita a un’idea diversa di cultura e clubbing. Macao ha proposto negli anni un’alternativa reale all’offerta di club, centri sociali, circoli Arci e bar presenti a Milano: sessioni musicali che proseguono fino alla tarda mattina, artisti e musicisti sperimentatori e non sempre sotto i riflettori delle grandi etichette mainstream, prezzi popolari. Poi, quando una piccola realtà comincia a diventare sempre più grossa e scendono in campo diversi fattori, tra cui l’hype, le problematiche legate all’occupazione, la politica, la convivenza con altri collettivi, e via andare, il mondo delle idee deve fare compromessi con le esigenze della comunità, e gli affari si complicano.
Polemiche a parte, in questo caldo week-end milanese vale la pena non scappare al mare e godersi una line-up utopica e unica, dislocata su tre stage diversi, Garden, Temple, Hangar. Artisti più o meno conosciuti, che si sono fatti a strada attraverso etichette indipendenti, spesso fondate da loro stessi, sperimentando generi musicali elettronici spesso innovativi e non convenzionali, e facendo proseliti nei centri e periferie delle loro città adottive.
Una line up che va da RP Boo, uno dei pionieri della footwork rimasto inspiegabilmente meno noto al pubblico mainstream rispetto a Rashad e Spinn (Teklife), a Scratcha DVA che, sotto il suo nuovo alias DVA Hi:Emotions, presenterà live il suo album Notu-Uronlineu. A Saturnalia 2017 spazio anche a nomi femminili dell’underground: Madam X, dj e fondatrice dell’etichetta indipendente Kaizen, che porterà le sonorità della scena club underground di Manchester, dal grime alla bass music; la producer belga SKI H1; e suoni distorti e hardstyle targati dall’americana Kilbourne.
Da non perdere il duo O$VMV$M, affiliati al collettivo di Bristol Young Echo (dub/ambient/elettronica) che si esibirà a Macao con due mc di punta del panorama musicale inglese, Rider Shafique e Manomars. E ancora: i portoghesi HHY & The Macumbas, di stampo jazz che si fonde a psichedelia tribale e dub; il progetto ambient pop Croatian Amor di Loke Rahbek, conosciuto per avere fondato l’etichetta danese Posh Isolation; la musica di Lutto Lento, che si muove fra dancehall, jungle, sacri inni americani e house. Interessante sarà anche il live di Rizan Said, musicista siriano sull’onda di Omar Souleyman che propone musica tradizionale mediorientale in chiave elettronica, o la performance vinile soul/jazz/afro dei RuDan (i nostri Okee Ru e Dan Mela), vincitori del contest “Vinili Mix Project” al Dimension Festival 2016,
E ancora una pletora di esibizioni live introspettive, psichedeliche, visionarie: Evan Parker & Walter Prati, Camusi, Jack Roland, Valerio Tricoli/Giulio Nocera/KNN/_Sec, Merchants, Femminielli Noir, Nils Lange presents POISON, Typhonian Hilghlife, Dave Saved & NPLGNN present: Forever Now, Donato Epiro, Violence, Copeland & Gast , V0r0n0i.
Tra i djset anche Beneath (Uk), Tropic Disco Sound System (Italia), Jesse Osborne-Lanthier & Grischa (Germania/Canada), l’italiano, ormai adottato da Londra, TSVI (Nervous Horizon) e i padroni di casa – nonché dj resident del Tavolo Suono Macao – Arcangelo, Primordial Ooze e Teo Pesci.
Line-up completa, orari dei live/djset, stage li trovate qui. Un festival in continua crescita, in un luogo particolare e con un’attitudine non convenzionale. Perfetto antidoto contro l’omologazione e contro la tendenza, sempre pericolosamente in agguato, ad aspettarsi (e a volere) sempre le stesse cose.