I matrimoni, diciamocelo, sono spesso e volentieri delle grosse rotture di coglioni; una roba che, a parte quelle zie lontane che si incontrano tre o quattro volte nella vita, chiunque si risparmierebbe più che volentieri. Interminabili, piatti (salvo i primissimi momenti di “travolgente” emozione collettiva) e caratterizzati da un cibo mai del tutto all’altezza, vedono la loro sorte determinarsi da due fattori quantomai chiave: quanto sono fighi gli sposi? E, soprattutto, quanta voglia hanno di tirarsi per aria gli invitati?
Se la risposta ad entrambe le domande è “tanto”, allora potete stracciare serenamente le premesse fatte poc’anzi e attendere con fiducia il giorno delle nozze.
La scorsa domenica sono stato a Firenze al matrimonio di un caro amico, una piacevolissima giornata in grado di regalarmi, tra le diverse sorprese, un tavolo davvero “frizzante”. Tra i suoi commensali c’era Paolo Frateschi, lettore di Soundwall e grosso appassionato di musica. Mi ha chiesto di essere messo alla prova per diventare uno dei nostri collaboratori. Di seguito potete leggere il suo testo di presentazione…che dite, lo prendiamo a bordo?
Come ogni anno arriva finalmente il periodo in cui mi ritrovo le tasche piene di milioni. Ovviamente sto parlando di fantamilioni: le famigerate aste fantacalcistiche si stanno consumando rovinando coppie collaudate e rapporti di amicizia ormai decennali.
Dopo aver terminato la mia rosa e aver capito che anche questa stagione sarà una valle di lacrime, mi è passata per la testa una delle mie solite folli idee: ma se invece di calciatori, dovessi fare la mia squadra con i dj, chi sceglierei? In che ruolo li farei giocare e con quale modulo? Bene, nel caso veniste trasportati in un universo parallelo in cui questo è il gioco che va per la maggiore, questa è la mia Top 11.
Prendete nota.
Sono fondamentali almeno tre top player, campioni affermati a cui non posso assolutamente rinunciare:
Dixon guida il reparto difensivo come faceva il suo connazionale il Kaiser Beckenbauer, lucidità e visione di gioco, anticipa e capisce i tempi un secondo prima di chiunque altro. Costa caro ma è il migliore, lo prendo.
KiNK, bulgaro come il pallone d’oro Stoičkov, stesso folle talento ma sicuramente più continuo. Centrocampista col vizio del gol e soprattutto capace di fornire assist incredibili: per conferma chiedere al fortunato ragazzo che durante il suo live al My Life Festival di Perth ne ha ricevuto uno più unico che raro. Anche stavolta non bado a spese.
Nicolas Jaar, il genio cileno si prende la 10. Punta atipica come “el mago” Valdivia, non segue schemi, stupisce sempre e comunque. I tifosi faranno follie per lui. Io le ho fatte di sicuro, mi son rimasti gli spiccioli infatti.
Adesso cambio strategia, puntare su nomi meno altisonanti ma non per questo meno validi, scommesse che se dovessi vincere mi farebbero conquistare il titolo.
Il portiere è fondamentale, la tradizione italiana è una sicurezza, un solo requisito necessario: un’innata e cristallina follia. Non posso sbagliare. Nicola Zanetti, in arte Fango: se compie tra i pali i voli che ha fatto lanciandosi sul pubblico dalla consolle, la porta inviolata è garantita.
Per i due difensori restanti confermo la tradizione nostrana, catenaccio e pedalare. Da una parte Michele Mininni, maestro in manovre avvolgenti e traiettorie imprevedibili, batte anche gli angoli e le punizioni. Massimo Oddo 2.0, Gran colpo – oltretutto fantacalcista sfegatato!
Dall’altra parte la solida esperienza di Massimiliano Pagliara, come per il Barzaglione nazionale, la Germania è sinonimo di vittoria, media voto vertiginosa e praticamente zero cartellini. La difesa è completa.
Adesso tre centrocampisti. Dobbiamo fare spogliatoio, è necessario ancora un connazionale. Jolly Mare, precisione chirurgica nei passaggi come nei lifting: recuperare, ripulire e trasformare in occasioni. Un piccolo Mozart come Pirlo. Il prossimo è un cileno, Ricardo per l’esattezza. Vi fermo subito, non è Villalobos, costava troppo – maledetti fantamilioni! In ogni caso Ricardo Tobar è un purosangue latino che può adattarsi al nostro calcio con metodo e praticità. Qualche giallo di troppo, ma non si risparmia mai, fa al caso mio. Un Arturo Vidal con la faccia da bravo ragazzo. Chiudo il reparto con un tedesco, sanno come si vince, è innegabile. Orson Wells: cambi di passo e giocate in rapidità, ad ogni cross corrisponde un +1, praticamente imprendibile sulla fascia destra. Avversari persi nei loro trip. Un moderno Littbarski, ma preferisce “Il Garrincha di Francoforte”. Come biasimarlo.
La formazione è quasi completa, mancano due attaccanti, sbagliare ora potrebbe compromettere tutto. Folamour, estro e charme tipicamente francesi, fa del dribbling uno stile di vita. Ho bisogno di un Robert Pires nella mia squadra. Se segna quanto balla in consolle, alzo la coppa facile. Ne manca solo uno all’appello. Il centravanti di razza, una sola regola: buttarla dentro. Non importa come, deve trasformare ogni palla vagante in abbraccio di gruppo. Il Re Mida col 9 sulle spalle è uno scozzese, popolo difficile da gestire, “who cares”! Denis Sulta sarà la vostra punta di diamante, unico e inimitabile bomber di razza, proprio come Amato Ciciretti quest’anno ha fatto il grande salto, e sono convinto, la prossima stagione sarà tra i top player.
Dunque ricapitolando, coi numeri alla vecchia maniera, sperando tornino presto in auge, la vostra squadra si schiererà col 3-4-3: 1 Fango; 2 Michele Mininni, 4 Dixon (C) , 3 Massimiliano Pagliara ; 6 Ricardo Tobar, 8 Kink, 5 Jolly Mare, 7 Orson Wells; 11 Folamour, 9 Denis Sulta , 10 Nicolas Jaar.
Concluderò citando ciò che gli inglesi dissero a proposito della nazionale Brasiliana del 70: “questa squadra giocava un calcio talmento bello che l’avrebbero dovuto proibire“. Buona musica a tutti!