Pare incredibilmente lontano il tempo in cui Kieran tesseva intricate trame tra folk, jazz destrutturato ed elettronica: anzi, facile che molti di quelli che oggi lo amano e lo innalzano (giustamente) sul piedistallo manco sappiano in realtà di questa prima fase della sua carriera, che era “dancefloor friendly” quanto un gruppo di avant-noise lappone. Poco male: dopo l’apprendistato nella terza sala del The End, quella chill out (“Praticamente, era l’ingresso dei bagni” ci raccontò ridendo tempo fa), l’alfabeto dance ha iniziato a farsi strada in lui. E lui l’ha reinterpretato alla sua maniera.
Ormai ha raggiunto un’abilità da consumatissimo professionista delle piste. Se vuole fare un killer, lo fa. Anche solo con poche semplici mosse. Con la souplesse dei grandi, quindi. “Only Human”, uscito ieri, fa esattamente questo, e per altro si tratta di un brano uscito davvero “by popular demand” visto che in realtà è un bel po’ che incendia tutte le piste su cui plana. La cosa interessante è che qua si lascia il piglio funk-vintage che ha reso irresistibile “Question”, a proposito di pezzi semplicioni ma perfetti e letali, per imbracciare invece un modus operandi quasi più villalobosiano: piglio allegro e leggero, sottigliezze produttive, feeling generale euforico latin-afro-percussivo con però, occhio, un twist strano che non ti sai spiegare, ma che fa la differenza. Che sono le doti che tutte le migliori release da ballo di Villalobos hanno e che ora pure Kieran ha fatto sue. Ascoltare per credere. Ah, e se ancora non sapete da dove arriva il sample portante, beh, la risposta fa quasi (sor)ridere: Nelly Furtado.