Secretsundaze è una garanzia. Di musica di qualità, di stampo dichiaratamente house ma con un feeling “d’altri tempi”, quello che ti fa ballare col sorriso e crea situazioni fondate sulla gioia, il soul e il funk, anche se l’origine inglese dei due fondatori, Giles Smith e James Priestley, fa sì che il suono resti sempre comunque estremamente danzabile e club-oriented.
Oltre a essere una garanzia, però, Secretsundaze è anche una rarità, perché non capita spesso di trovare dj che siano ancora resident dei propri party dopo più di diciassette anni e che i party in questione siano ancora sulla cresta dell’onda, sempre pronti a scoprire nuovi talenti o a regalare performance di artisti a cui siamo affezionati come Floating Points o Joe Claussell.
Fare quattro chiacchiere con Giles e James, in occasione della loro data italiana all’Ex Forno MAMbo di Bologna, quindi, è stato davvero un onore. Buona lettura!
Promoter, label manager, conduttori radiofonici, resident dj, dj ospiti in giro per il mondo, produttori, digger: dormite anche, ogni tanto? Qual è la vostra preferita tra tutte queste cose che fate?
Ah. Buona domanda, e ti sei anche dimenticato dei Secretsundaze Studios, che sono qualcosa che ci prende molto tempo, sia parlandone che pensandoci che lavorandoci. A volte abbiamo la netta sensazione che non ci siano abbastanza ore in un giorno solo e che sia un po’ una lotta cercare di fare tutto. La risposta, in definitiva, è avere la squadra giusta attorno. Per esempio, per quanto riguarda i nostri eventi, molto del booking, della logistica e della promozione è gestito da Andrea Parma, il nostro braccio destro, e questo ci libera un sacco di tempo permettendoci di concentrarci su attività più creative, come passare del tempo in studio, o comprare dischi, o preparare il nostro show su NTS. Allo stesso modo, Luke Hopper è la persona che gestisce i Secretsundaze Studios, per cui un punto importante è trovare le persone giuste che condividano la nostra visione collettiva. A noi comunque piacciono tutte queste cose e sono tutte esperienze interessanti e molto diverse, ma prima di tutto restiamo sempre dj e collezionisti di dischi – è questo che abbiamo fatto più a lungo.
Il nome Secretsundaze è generalmente sinonimo di Giles e James, ma c’è un buon numero di dj e produttori che hanno suonato abbastanza ai vostri party da poter essere considerati a pieno titolo membri di una sorta di “famiglia allargata”: quali sono quelli a cui vi sentite più legati? E come sono entrati a far parte della famiglia?
Ci sono moltissimi artisti che amiamo che hanno suonato al party o che sono usciti sulla nostra etichetta e a cui ci sentiamo legati, ma non vogliamo fare nomi di persone singole! Il nome Secretsundaze rappresenta molto più che solo i dj e la musica. Rappresenta anche le amicizie, i ballerini, i tecnici del suono, lo staff dei locali. Ognuno è trattato allo stesso modo ed è questo il modo di costruire una community e un’atmosfera perfetta.
Uno dei fattori principali che hanno reso la scena londinese quello che è oggi è la sua capacità di cambiare costantemente, non fossilizzandosi mai su una singola moda e reinventandosi continuamente, eppure voi siete riusciti a trovare una formula di successo che dura da più di sedici anni. Qual è la vostra ricetta segreta per il successo?
In sintesi estrema, seguire i nostri cuori ed essere noi stessi è parte integrante del fatto che siamo ancora qui a fare le stesse cose dopo diciassette anni. Però di certo c’è anche della strategia in quello che facciamo! Per esempio per quanto riguarda i party e i booking abbiamo alcuni dei nostri big hit preferiti come Joe Claussell, Floating Points e Marcellus Pittmann, ma cerchiamo anche sempre di portare persone nuove nelle lineup e scavare più a fondo di altri promoter invitando DJ che magari non hanno mai suonato in UK prima o che magari addirittura non hanno mai suonato al di fuori del loro paese d’origine, come ad esempio Carista. Certo, ha avuto un gran 2018 grazie alla sua Boiler Room e ha suonato molto in giro, ma la sua prima data all’estero è stata a un Secretsundaze in maggio. Quindi c’è della sostanza in quello che facciamo, e un focus molto forte sul cercare di coltivare i talenti. Siamo giocosi e appassionati, ma cerchiamo anche di fare in modo che i nostri party non siano l’ennesima clubnight con le lineup fatte con lo stampino. E collegato a questo, pensiamo anche che uno dei motivi per cui Secretsundaze esiste da così tanto tempo sia la community radicata alla base dei party. Amicizie lunghe una vita sono state coltivate sui nostri dancefloor, coppie che si sono conosciute ai nostri party ora sono sposate. Adoriamo la nostra community e cerchiamo sempre di trovare del tempo per chi ci segue regolarmente oltre a cercare di far sentire benvenuti i nuovi. C’è un certo spirito ai nostri party per cui hai la sensazione di poter venire ed esprimere te stesso senza essere giudicato. C’è un buon mix di persone, ed è questo che è molto importante per noi.
Tra l’altro, la vostra musica sembra avere una specie di qualità fuori dal tempo, di essere sempre al di fuori delle mode del momento: cosa credete che sia ciò che rende un disco in grado di essere bello anche a distanza di anni?
Crediamo sia impossibile, o comunque difficilissimo da dire, anche perché si tratta di qualcosa di estremamente soggettivo, per cui potrebbe cambiare da persona a persona. Per noi, ad esempio, la musica “senza tempo” ha una certa profondità emotiva ed è in grado di entrare in contatto con chi la ascolta a un livello emotivo profondo, però a volte è difficile estrapolare quali siano gli elementi che rendono una traccia “senza tempo”. Noi suoniamo musica positiva, ecco. È questo che cerchiamo!
E ancora, parlando di classici senza tempo: quali sono i dischi che non mancano mai di causare effetti devastanti sui dancefloor di Secretsundaze?
Wow, potremmo dirti un sacco di dischi qui ma ce ne sono alcuni che vengono immediatamente in mente. Qualunque cosa di Blaze, Larry Heard e Ron Trent. Dischi specifici potrebbero essere “Birth 3000” dei Los Hermanos, Endian “Finish Me”, Mount Rushmore “You’d Better (Es Cavallet Remix)”, Marcellus Pittman “Questions And Comments”, Grand High Priestess “Mary Mary”, Clyde featuring Capitol A “Serve It Up (Brooks Hip House Mix)”, Eddie Flashin’ Fowlkes “Deep Pitt (Kenny Larkin Remix)”, Brian Transeau “Relativity (Carl Craig’s Urban Affair Dub)”, Fred P “Horizons”, Voices “Can You See The Light (Extended Bootleg Version)”, Gypsy – “Funk Di Fino”, Scott Grooves – “Detroit 808”, The Mole – “Last Ditch”, Ignition “Love is War (Chicken Lips Remix)”, Maddslinky “Cargo”, Larry Heard “The Saga of The Evil Queen”, Model 500 “No UFO’s”, Ten City “All Loved Out (Love Serenade Mix)”, Ame Strong “Tout Est Bleu (Francois K. Dub Mix)”, Claro Intelecto – “Piece Of Mind”.
E questi sono giusto i primi che ci sono venuti in mente!
In questo momento siete resident sia in un posto gigantesco come l’Oval Space che in uno più piccolo e intimo come il Pickle Factory: che differenze ci sono a suonare in due posti così diversi? Ci sono dischi che sapete che funzionano in entrambi i contesti?
Di certo nei posti più grandi la maggior parte dei dj cerca di suonare roba più high energy, che può essere divertente a volte, ma noi cerchiamo di mantenere un certo senso di stile e coerenza in quello che suoniamo, che sia per duecento o duemila persone. Ci piace la musica groovy che abbia un feeling un po’ soul, per cui ci sono dei dischi che suoniamo sempre in entrambi i posti. È più una questione di in che momento del set sei: nel peak time all’Oval Space probabilmente suoniamo cose un po’ più high energy mentre al Pickle Factory non succede necessariamente, perché è un posto più intimo. In ogni caso, molte delle tracce citate prima funzionano alla perfezione in entrambi i posti.
Una delle definizioni con cui siete descritti più spesso è quella di “dj dei dj”, perché i vostri set sono spesso composti da perle rare o chicche non troppo famose che fanno impazzire i dj e i collezionisti, e anche perché mettete sempre grande attenzione nella costruzione dei vostri set come storie raccontate alla pista: qual è la vostra opinione di questa definizione? Pensate che vi si addica?
Abbiamo di certo passato un sacco di tempo alla ricerca di musica e credo abbiamo, mettendo insieme le nostre collezioni, tra i venticinque e i trentamila dischi, ma siamo ben lontani dallo stereotipo dei digger che si grattano il mento sempre alla ricerca di superare gli altri. Molti dei dischi che suoniamo sono facilissimi da reperire e di rado spendiamo grosse cifre in dischi ormai. Non siamo disperatamente alla ricerca delle stampe originali dei dischi che non abbiamo già, anche se siamo comunque grandi appassionati di vinile e adoriamo fare shopping in posti come il Giappone o gli USA, oltre che ovviamente a casa qui in UK dove ci sono ancora degli eccellenti negozi di dischi. Siamo DJ che hanno costruito la propria reputazione semplicemente essendo buoni dj anziché come produttori. Se questo ci rende “dj dei dj”, allora ci prendiamo volentieri la definizione!
Dato che una delle qualità distintive di Secretsundaze è la coerenza e il fatto che abbiate fatto la vostra cosa per tutti questi anni sempre allo stesso, ottimo, modo, suona un po’ strano chiedervi quali sono i vostri piani per il futuro: c’è dell’altra coerenza all’orizzonte per voi? Cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi e anni?
Sì, crediamo che la coerenza sia estremamente importante, ma che sia anche qualcosa che viene naturale quando suoni e chiami a suonare artisti la cui musica ti piace, non stai nemmeno a pensarci su. Ci sono ovviamente dei piani per il futuro, alcuni dei quali sono piuttosto grossi e ce li teniamo per noi per il momento. Abbiamo passato un sacco di tempo in studio nel 2018 e abbiamo release in arrivo per Phonica Records e Mule Musiq, oltre ad altri due EP pronti per la prima metà del 2019 e contiamo di continuare a concentrarci sul lavoro in studio. È vero che è stato uno dei nostri focus principali nel 2018, per cui l’etichetta Secretsundaze è andata un po’ in letargo, ma riprenderà sicuramente le attività nel 2019 e oltre, per cui tenetela d’occhio! In termini di coerenza, poi, ovviamente proseguiremo coi nostri party a Londra e in giro per il mondo e col nostro show mensile su NTS.