La notizia è fresca e sul web le discussioni sembrano esplodere ovunque: Shazam firma un’esclusiva con Beatport. Oltre 1.5 milioni di tracce aggiunte al catalogo (enorme) di una delle app più scaricate di sempre.
Ma cos’è che ci fa gridare davvero allo scandalo? Non è quello che abbiamo sempre sognato?
Perchè difendere a spada tratta una “cultura” di cui sembriamo essere tutti paladini, ma di cui alla fine conosciamo davvero poco? Quale è poi questa cultura che secondo molti viene maltrattata? Quella di una maggioranza di dischi fatti con lo stampino, che tra l’altro continuiamo a criticare tutti i giorni?
Secondo me il problema è proprio il gusto di criticare qualsiasi cosa, anche una “collaborazione” che invece potrebbe davvero essere utile.
Beatport più Shazam infatti la trovo un’opportunità enorme per tutti. Soprattutto per quelli che non sono dj, addetti ai lavori o fondamentalisti di chissachecosa. Shazam è un programma vincente perchè permette ad un utente di scoprire e conoscere qualcosa che gli piace o che trova interessante. E qui secondo me abbiamo appena inquadrato uno dei punti di forza di questo piccolo grande contenitore: iniziare a forgiare il gusto e l’interesse delle persone. Che poi faccia schifo o meno, quello è un discorso a parte (e soprattutto personale).
Questo nello specifico cosa significa? Se un utente capisce cosa gli piace magari inizia ad informarsi ed innesca una serie di eventi che porteranno ad un cambiamento, piccolo, ma graduale. Scopre il nome, gli viene voglia di capire cosa c’è dietro quel nome. Cerca altre sue produzioni o qualcosa che possa suonare in modo simile. Scopre su quale etichetta è uscito il pezzo, di chi è l’etichetta, ecc… ecc… e magari alla fine decide anche di comprarlo, o alle brutte scaricarlo (non è questo l’articolo per innescare una discussione su download illegali & co.).
Però a molti sembra solo interessare che un utente non debba scoprire quali sono le carte del proprio mazzo. Mi riferisco soprattutto ai dj e mi domando perchè? Se siete convinti di avere cultura, di essere davvero interessanti, di valere più di altri, cosa vi preoccupa? Non sarete bravi lo stesso? Non arriverete comunque prima alle vostre “scoperte”? Dovreste essere sereni, magari davanti avrete una pista più consapevole, preparata ed in grado di criticare o gustare davvero un vostro set.
Secondo voi sarà davvero Shazam a rovinare (ulteriormente) la scena? Allora parliamo anche delle classifiche di RA e compagnia bella che la maggiorparte dei dj (soprattutto amatoriali) pubblica, dei video su youtube con la scritta Track ID, dei forum dove la gente si scambia informazioni, dei commenti sotto i set su Soundcloud, ecc. La curiosità esiste da sempre, è dentro tutti noi e spesso va pari passo con il proprio ego e la voglia di protagonismo.
Shazam non nasce per permettere di postare prima di chiunque altro la canzone X sulla propria bacheca, per mettere nella sacca il disco X che abbiamo sentito dal nostro idolo. Nasce per permettere alle persone normali, ma anche ai dj di scoprire qualcosa.
Cito un amico: “E’ come lamentarsi della diffusione di Wikipedia, così ora tutti possono scoprire prima le cose e non devi farti la sbatta di acquistare tutta la Treccani in seimila comode rate.”
Ma soprattutto è come lamentarsi che chi ci circonda sia più preparato e meno ignorante. Ma dite davvero?
Ragazzi, state sereni, non vi preoccupate e non vi agitate: il buon gusto e la personalità non si comprano e non si compreranno mai come un’app.