Taciturno, riservato e anche un po’ sornione. Beh, in effetti se sei Shed e hai prodotto una decina dei dischi techno più belli di sempre, ti puoi permettere di essere anche muto e antipatico come un cactus nelle mutande. Abbiamo incontrato Renè Pawlowitz (aka Shed) a Firenze, dopo il suo live in occasione del festival Generations, in collaborazione con la produzione del Club to Club.
Mi piacerebbe cominciare dall’inizio. Qual è stato il tuo primo contatto con la musica e il primo artista techno che hai avuto modo di ascoltare?
Il primo contatto credo sia stato nei primi anni ’80 e i primi ascolti sono stati, come per molti altri, i dischi dei miei genitori. Niente di troppo particolare, solo la solita musica pop di quel tempo. Il primo contatto con la musica techno è stata tramite alcune ottime stazioni radio di Berlino.
Nella tua lunga carriera hai prodotto sotto diversi pseudonimi, Shed, Wax, EQ’d, ed ora Traveller. Ogni cambio di nome è un cambio di pelle. E’ una sorta di atteggiamento teatrale questo, non credi?
No, non trovo sia niente di speciale, in realtà. Lo faccio solo per avere la possibilità di produrre un sacco di musica diversa. Si tratta di divertimento, tutto qui.
Il tuo primo album “Shedding the past” è stato nominato album dell’anno da Resident Advisor. Ed è stato inserito nella top 20 degli album degli ultimi dieci anni. Dove cerchi l’ispirazione per suonare e produrre la tua musica?
Ascolto la radio, guardo programmi musicali di cattivo gusto in tv, guido la mia macchina, parlo con la gente…
Parliamo del tuo nuovo “Traveller – A100” uscito su Ostgut Ton. Un altro nuovo nome e un altro EP killer. Il lato A “A100” presenta un nuovo tipo di ecstasy club, costruita su gloriosi sinth e su atmosfere celestiali. Le tracce del B-side spaziano dall’armonia di “BER” alla techno funk dritta di “Bypass”. Quali strumenti hai utilizzato per queste produzioni? Analogico o digitale?
E’ tutto digitale. Solo un computer con Cubase e un sacco di plug-ins.
C’è un nuovo talento della scena musicale elettronica con cui vorresti collaborare? E perché?
Le collaborazioni non sono il mio forte, ma ci sono molti produttori che stimo molto.
Il tuo liveshow al Berghain nel 2008 è uno dei migliori set che abbia mai avuto la possibilità di ascoltare. Che cosa si sente ad esibirsi lì, nel palcoscenico più importante per la musica techno?
Oh, grazie molte. E’ stato davvero fantastico. Ero così nervoso che è stata davvero una grande sfida per me. Ma è andata bene!
Parlando di club culture, credi che qualcosa sia cambiato in questi anni, soprattutto nella scena techno?
No, penso proprio di no. Cambiamenti ci sono stati, ma nessuno così importante da meritare menzione. Ma devo dire che la musica dance è arrivata ovunque, ce n’è più che mai prima d’ora. Non solo techno, ma anche altri stili. Basta dare un’occhiata alla classifica! Dance music in tutte le top charts.
Fai anche parte dello staff di Hard Wax, probabilmente il miglior negozio di dischi a Berlino per chiunque sia alla ricerca di musica elettronica di qualità. Ti va di suggerirci tre dischi che secondo te ogni dj dovrebbe avere nella propria borsa?
Tre soltanto? È difficile… ma date uno sguardo a questi:
Robert Armani – Ambulance
Maurizio – Ploy
T + + – Allied
Dato che sei un amante del digitale e della tecnologia, quale sarà, a tuo parere, il prossimo importante passo in avanti per la musica?
Mi piacerebbe dirvelo, ma ho promesso di non farlo!
English Version:
Grumpy, reserved and a bit taciturn. Well, actually if you are Shed and have produced a dozen of the finest techno records ever, you can also be dumb and unpleasant like the mosquitos. We met Rene Pawlowitz (aka Shed) in Florence, after his live during the festival Generations, in collaboration with Club to Club’s staff.
I would like to start from the beginning. What was your first contact with music and first techno artist you listened to?
The first contact I guess was in the early 80. I was just listening to the music of my parents. Nothing special. Just the usual popular music of that time…. The first time I met Techno was through some good radio stations in Berlin.
In your long career you released under several pseudonyms, Shed, Wax, EQ’d, and now Traveller. Every name change is a skin change. Is a sort of theatrical attitude this one, don’t you think?
No, this is nothing special. It’s just getting the chance to release a lot of music. It’s all about having fun.
Your debut album Shedding the Past was named the album of the year by Resident Advisor. It’s in the top 20 of the last decade, too. Where you use to look for inspiration to play and produce music?
Listening to the radio, watching mad music television, driving with my car, talking with people.
Let’s talk about your new “Traveller – A100” on Ostgut ton. Another new name and another killer EP. A-side “A100” shows a twist to a new kind of club ecstasy, built upon glorious sinths and celestial atmospheres. B-side tracks between harmonic breakdown of “BER” and tunnelled techno funk tuck of “Bypass”. What instruments do you use for your productions? Analog or digital?
It’s all digital. Just a computer with Cubase and a lot of plug-ins.
Is there a new talent out of the electronic music scene you would like to collaborate with? And why?
Collaborations are not my cup of tea but there are some producers out there which are really cool.
Your liveshow at Berghain in 2008 is one of the best set I’ve ever heard. What does it feel to be performing there, at the perfect platform for techno music?
Oh, thank you. That was awesome. I was so nervous that it was really a challenge for me. But it went good!
Talking about club culture, do you believe that something has changed in these years, especially in techno music scene?
No, not really. All the changes that happen are not that spectacular to mention them. But I have to say that there is more dance music out than never before. Not only Techno but also other styles. Just have a look on to charts! Dance music everywhere.
You are also part of the staff at the Hard Wax store in Berlin, probably the best shop if you’re looking for qualitative electronic music. Can you suggest to us three records every dj has to got in his bag?
Only 3! Impossible! But have a look on these:
Robert Armani – Ambulance
Maurizio – Ploy
T++ – Allied
What is going to be, in your opinion, next important technological breakthrough in music?
I would love to tell you but I promised to not tell you!
Pics Credits: Thomas Pizzinga