Adrian Sherwood e Robert Ellis (in arte “Pinch”) che si dividono ai piatti e al mixer per un progetto musicale “live” – in occasione del prossimo Sonar 2013 – ma prossimamente anche in studio con l’essenziale denominazione “Sherwood & Pinch”. Fino a ieri questo binomio poteva essere solo fantasia, oggi è realtà, e proporrà, parola di Sherwood “lo spettacolo più diretto e psichedelico al quale abbiate assistito da tempo a questa parte!”. Abbiamo intervistato il fantastico duo in anteprima per capire meglio com’è nato e come si svilupperà il progetto, che si pone come un perfetto ponte artistico tra generazioni diverse ovvero tra la vecchia – ma ancora audace – scuola dub e le nuove pulsioni post-dubstep.
Sherwood & Pinch ovvero un progetto di sperimentazione elettronica che parla la lingua del dub. Si potrebbe sintetizzare così questa collaborazione vero?
Pinch: Direi di sì.
Adrian Sherwood: Sicuramente.
Com’è avvenuto questo incontro? Se ci passate il paragone calcistico è come vedere giocare nella stessa squadra Zidane e Messi!
Pinch: Ci siamo incontrati al Fabric. Adrian mi coinvolse in veste di rappresentante della Tectonic (etichetta della quale è il fondatore ndr) in una serata particolare. Poi mi invitò ad un evento della On-U Sound (storica etichetta fondata da Sherwood ndr) a Parigi dove decidemmo di suonare musica assieme. Tutto andò per il meglio così abbiamo deciso di realizzare un album insieme e quindi eccoci qui…
Adrian Sherwood: Sarei io Zidane? Che fantastico complimento!
Ci risulta che vi siete confrontati anche sull’ultimo EP a firma di Adrian Sherwood “Recovery Time” nel quale vengono reinterpretati alcuni pezzi dell’LP dello stesso Sherwood “Survival & Resistance”. Ci raccontate com’è andata?
Pinch: Si, ho rielaborato la traccia ‘Effective’ contenuta in quell’EP e questa è stata la prima uscita discografica frutto della nostra collaborazione.
Adrian Sherwood: E’ stata la prima volta nella quale ci siamo seduti uno accanto all’altro in studio.
Qual è la valenza del dub nello scenario musicale attuale?
Pinch: Il dub per quanto mi riguarda è qualcosa di più di un metodo di scrittura oppure un processo di produzione – piuttosto è legato a filo diretto con il ritmo. Credo che la sua importanza sta nel fatto che il dub è profondamente insito in quasi tutte le forme di danza e di musica elettronica in modo più o meno marcato. E’ stato un approccio molto influente per la musica e continua ad esserlo per quella attuale.
Suonerete insieme in occasione del Sonar 2013 a Barcellona. Cosa dobbiamo aspettarci da questa esibizione?
Pinch: Un forsennato assalto sonico di ritmi diretti, con trame sonore ed effetti capaci di aprirti la testa in due e puntare dritti al cervello.
Adrian Sherwood: Lo spettacolo più diretto e psichedelico al quale abbiate assistito da tempo a questa parte!
Avete intenzione di instaurare una collaborazione duratura?
Pinch: Non consideriamo questa collaborazione come qualcosa di breve termine – tutto sta andando molto, molto bene!
Se doveste consigliare una manciata di dischi dub assolutamente da avere nella propria collezione di dischi, quali scegliereste?
Pinch: Meglio lasciare la parola ad Adrian…
Adrian Sherwood: Si può partire con ‘Brand’ di Keith Hudson, ‘Starship Africa’ di Creation Rebel e ‘King Tubby Meets The Upsetter At The Grass Roots of Dub’.
E per quanto riguarda il dubstep?
Adrian Sherwood: Meglio lasciare la parola a Pynch…
Pinch: Le prime produzioni della DMZ Records sono assolutamente da avere. Inoltre, naturalmente, tutti i dischi della Tectonic.
Per Adrian Sherwood – quali sono i gruppi di oggi che consideri veramente innovativi? Sappiamo che recentemente hai remixato del materiale dei Django Django ad esempio…
Sono attento alla nuova musica tra cui Django Django e Peaking Lights che ho remixato l’anno scorso ma ho un orecchio sempre teso verso le sonorità dub, reggae and jazz.
Per Pinch – dopo le collaborazioni illustri con “Shackleton”, “The Scientist” e “Adrian Sherwood” cosa potremmo aspettarci dal tuo prossimo futuro?
Sono sempre occupato in più progetti, ho in programma di proseguire con la mia carriera personale ma anche di continuare a collaborare con le persone che stimo. Dormirò tra non meno di 15 anni, adesso proprio non ne ho il tempo!
English Version:
Adrian Sherwood and Robert Ellis (aka “Pinch”) together on the same mixer for a musical project at the moment only “live” – next Sonar 2013 is the date – but soon also on record with the basic name “Sherwood & Pinch”. Until yesterday, this collaboration could only be imagined but now it’s reality and to use Sherwood’s words it will propose the heaviest and most psychedelic show you’ve heard in a long time. We have interviewed in preview this fantastic combo to better understand how the project took place and to know how it will develop. It stands as an artistic bridge between different generations, the old – but still bold – school of dub and the new post-dubstep impulses.
Sherwood & Pinch, something like an experimental electronic project that speaks the dub verb. Isn’t it?
Pinch: I guess so.
Adrian Sherwood: Most definitely.
How did this meeting take place? For us it’s really like wondering Zidane and Messi playing in the same football team!
Pinch: We met at Fabric. Adrian joined me as part of a Tectonic lineup there. He invited me to play an On-U Sound event in Paris and we decided to have a go at making music together. It all flowed well so we decided to make an album and here we are now.
Adrian Sherwood: Am I Zidane? What a fantastic compliment!
You even faced together on the last EP signed by Adrian Sherwood “Recovery Time” in which are reinterpreted some pieces of Sherwood’s LP “Survival & Resistance”. Is it correct?
Pinch: I reworked Adrian’s track ‘Effective’ for that EP and that is the first release of anything collaborative between us, yes.
Adrian Sherwood: That was the start of us sitting down together in the studio.
How much dub rhythms are still important for today’s music scenario?
Pinch: Dub is more of an approach or process as far as I’m concerned – rather than a strictly rhythmical thing. I think the importance of dub music is deeply embedded within almost all forms of dance and electronic music to varying degrees. It has been a hugely influential approach to music and continues to be of relevance today.
You will perform together at the Sonar 2013 in Barcelona. What can we expect from this show?
Pinch: A full-on sonic assault of powerful rhythms, textures and effects that will rip your head wide open and shout directly into your brain.
Adrian Sherwood: The heaviest and most psychedelic show you’ve heard in a long time.
Will you continue to work together as a long time project?
Pinch: We don’t see this as a short term project – it’s all going very, very well!
Do you want to suggest to our readers a handful of dub must-have records?
Pinch: This one is best left to Adrian…
Adrian Sherwood: For starters, ‘Brand’ by Keith Hudson, ‘Starship Africa’ by Creation Rebel and ‘King Tubby Meets The Upsetter At The Grass Roots of Dub’.
And about dubstep records?
Adrian Sherwood: This one is best left to Pinch…
Pinch: Any early DMZ record is a must have. As well of course as any Tectonic record.
For Adrian Sherwood – Do you listen to today groups that you consider truly innovative? We know that you’ve recently remixed the material of Django Django…
I’m always listening to new things including Django Django and Peaking Lights that I remixed last year but I still keep myself rooted in dub, reggae and jazz.
For Pinch – After the great collaborations with “Shackleton”, “The Scientist” and “Adrian Sherwood” what can we expect from your future?
I am always busy with multiple projects so I do plan to continue with my own musical ventures and further collaborative ones too. I will sleep in 15 years, there’s no time right now!