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[tab title=”Italiano”]Daniele Contrini aka Dj Shield, la sua etichetta Rebirth. Due nomi forse poco conosciuti in Italia (escluso gli addetti ai lavori) ma con una fama mondiale conquistata in 15 anni di duro lavoro, di studio, di ricerca del suono con un unico obbiettivo…non scendere a compromessi, rimanere fedeli al proprio gusto. Un’intervista a tratti molto intima, una bellissima realtà che ha preso forma partendo da Brescia la città che negli anni ’90 fu la patria della dance mondiale.
Innanzitutto come stai? É da molti anni che non ci si vede (almeno una ventina) da quando ci si incontrava a comprare i 12″ nello stesso negozio di dischi ad oggi sono cambiate molte cose nella tua vita. Raccontaci un po’ l’evoluzione da Daniele a Shield e (se é corretto) da Shield a Rebirth?
Si tanti anni sono passati, era probabilmente il 1995, la forte passione per la musica mi ha portato a avvicinarmi a questo mondo, prima come semplice osservatore, poi grazie alla persona straordinaria che è Fabio Bacci, che gestiva la Heartbeat Records (una divisione della Media Records), ho cominciato a capirne alcuni aspetti importanti. Molto tempo è passato e molto è cambiato, ma penso che lo spirito sia rimasto lo stesso. Purtroppo, qualche anno dopo Fabio è morto, lasciando un grande vuoto. Devo tanto a lui. Mi stavo laureando in economia, ma il desiderio di continuare nella musica era grande. Così nel 2001 ho iniziato a collaborare con una delle label emergenti nella mia zona, Oxyd Records. In particolare ho iniziato ad occuparmi di promozione e scouting, ricerca di nuovi artisti, contatti e strategie per fare in modo di creare interesse intorno alla musica della label. Mi sono buttato e ho dato tutto me stesso per cercare di crescere. Quello che era una passione si è trasformata nel lavoro di A&R. Sono stati anni ricchi di soddisfazioni, ed ho acquisito una buona credibilità nel settore. La Oxyd lentamente ha creato un proprio sound ed è diventata una delle label più in voga e suonata dai dj più importanti, raggiungendo anche grandi successi di vendite. Dentro di me però stava affermandosi la necessità di creare qualcosa di mio, l’esigenza di seguire appieno il mio gusto,senza alcun compromesso. Ovviamente ciò era possibile solo iniziando a camminare con le proprie gambe. Era il 2006 quando ho deciso di creare la Rebirth che significava per me ‘rinascita’ o, meglio ancora, ‘rivincita’.
Pete Tong, Rampling e il loro programma su Radio 1, hanno avuto una importanza fondamentale nell’evoluzione della tua carriera. In che modo? Come sei arrivato a loro, che, a giusta ragione, possono essere considerati delle pietre miliari della musica house?
Già nel 1998, ovvero, prima dell’esperienza in Oxyd, seguivo i programmi di BBC Radio 1, cercando di capire quali fossero i criteri di selezione dei dischi che Pete Tong e Rampling suonavano nei loro radio show e che da lì a poco sarebbero diventati delle vere hit. Nel 1999 grazie a Bacci e insieme a Paramour, ho realizzato uno dei miei primi lavori, un remix di un pezzo di Lisa Hunt per la Easy Street Records, etichetta con la quale loro collaboravano. Allora l’unico veicolo di informazione erano le riviste inglesi che arrivavano nei negozi di dischi, e ho scoperto che il remix era stato ‘passato’ due o tre volte da Tong e Rampling. E’ stato l’inizio di un avvicinamento che però, solo negli anni successivi, si è concretizzato. Alla Oxyd ho avuto la conferma che la musica che selezionavo era realmente di loro interesse; nel 2004/2005 una release su due della Oxyd era suonata su BBC Radio 1. Da lì iniziai a stringere un rapporto più diretto. Indubbiamente il loro supporto mi ha fornito una certa visibilità ed un certo rispetto nel settore.
Parliamo di Rebirth. La tua etichetta mi da chiaramente l’idea di essere fortemente caratterizzata da uno stile ben definito. Più precisamente dal layout del sito, dalle immagini usate per le copertine delle produzioni e dagli artisti che annovera si capisce che é frutto di un progetto ben preciso. E’ solo una mia impressione o é proprio così? Cosa caratterizza maggiormente le produzioni di Rebirth, verso cosa sono proiettate?
Si fin dall’inizio Rebirth ha cercato di non seguire i trend del momento ma di costruire un proprio sound riconoscibile che, partendo dalle radici della house music, unisce l’anima e il calore di una melodia o di una canzone alle nuove tecnologie. Il mercato ha raggiunto la saturazione, in questa situazione Rebirth ha sempre preferito selezionare accuratamente le proprie releases senza ‘buttare’ sul mercato ad occhi chiusi ciò che poteva vendere. Questo ci ha permesso di acquisire un certo rispetto. Molte volte abbiamo anticipato una tendenza musicale per poi abbandonarla quando tutti gli altri hanno iniziato a seguirla. Molti criticano la Rebirth per non aver seguito un filone. Questo a volte puo averci penalizzato perché forse a volte abbiamo spiazzato il pubblico, ma penso che sia il frutto della ‘verità musicale’ della label, che non è mai scesa a compromessi ma che è stata sempre lo specchio dei miei gusti musicali.
La ricchezza delle melodie si è tradotta in una produzione su una delle etichette attualmente più blasonate, Cadenza. Ci racconti dell’incontro con Luciano? In qualche modo ha influenzato le produzioni successive?
La produzione su Cadenza é stata un po’ frutto di casualità ed anche inaspettata. Verso fine 2010 insieme a Robytek ho realizzato un paio di tracce che entrambi pensavamo fossero molto vicine alle sonorità che la Cadenza stava producendo. Per cui ho pensato di inviare una email a Luciano, che già stava supportando qualche release della Rebirth. La risposta positiva e il contratto arrivarono dopo due mesi. Luciano stava suonando Way Of Life in tutte le sue serate, e il pezzo stava destando notevole interesse. L’EP è però uscito molto tardi e la collaborazione si è limitata a questo progetto forse anche perché un incontro vero e proprio con Luciano non c’è mai stato. Dispiace non aver approfondito la conoscenza ma Rebirth è sempre stata per me al primo posto!
Dj Shield. Come molti prima di diventare produttore sei stato e sei un dj. Da tempo ho una curiosità. Hai suonato e suoni in tutto il mondo ma in Italia è rarissimo vederti dietro una consolle. Come mai? E’ frutto di una precisa scelta?
Quando ho iniziato vedevo i colleghi adattarsi e suonare quello che il proprietario del locale richiedeva mentre io mi rifiutavo, per cui ho lavorato poco dalle mie parti. La mia visione e selezione musicale difficilmente si sposava con la mentalità poco aperta della maggior parte del clubbing italiano, uniformato a standard e a logiche che non concepivo. Poi sono sempre stato orientato verso il mercato estero, tanto che in molti pensavano che Oxyd prima e Rebirth poi fossero etichette inglesi. Io sono dell’opinione che il dj debba un po’ andare incontro alle esigenze del pubblico, ma cercando però di rimanere fedele a se stesso, al proprio gusto.
Ultimamente sembra che si sia affermata la prassi per cui per emergere come dj devi avere alle spalle delle produzioni, con la conseguenza di trovare in consolle bravissimi produttori che non fanno ballare e viceversa. E’ realmente così? E’ sempre stato così? Se si per quale motivo? Sarebbe interessante avere la tua opinione da tecnico delle settore.
Non è sempre stato così. Ma oggi le produzioni su labels affermate ti permettono di far crescere
il nome e di avere visibilità in poco tempo, ed è quello che ai djs serve per fare le serate. Credo poi che la tecnologia fruibile a tutti abbia appiattito la qualità. Spero che torni ad essere importante la figura del musicista in studio fondamentale per uscire da questa uniformità.
Rebirth stampa le proprie produzioni su vinile. Nella mia precedente intervista a Zito e Siragusa, confermavano una ripresa dei dj set analogici. Se non erro vi è una sostanziale differenza tra etichette che producono solo in digitale e quelle che stampano su vinile, una differenza di costi e di management. Quindi, a cosa si deve la fedeltà di Rebirth al vinile? E’ solo una questione di cuore oppure realmente il futuro è ciclico?
Certamente il vinile é in ripresa, una ripresa modesta, ma che comunque esiste. Rebirth ha sempre stampato su vinile, personalmente ci sono molto affezionato, inoltre, l’idea di avere qualcosa in mano è un’altra cosa. Io compro ancora vinili, nella mia ultima chart la metà sono vinyl only. Credo che il discorso vinile/digitale sia molto collegato al genere musicale, ovvero, alcuni generi sono più suonati e vendono di più in vinile, altri in digitale. Rebirth ad esempio é recentemente uscita con Chris Turner ‘FlyLOVE’ un 10″ che include un remix di Andres e ha venduto più di 1000 copie mentre in digitale fa un po’ più fatica.
NUfrequency ovvero la collaborazione con Cristiano Massera, un progetto nel progetto Rebirth che ha portato degli ottimi frutti. Descrivici meglio questa esperienza. E…come nascono le collaborazioni con Rebirth?
Il progetto NUfrequency é nato nel 2005 insieme a Cristiano, ottimo musicista e compositore, con l’obiettivo comune di realizzare delle canzoni che andassero al di là della musica house o dance, qualcosa che ci avrebbe trasmesso le stesse emozioni anche tra 20 anni. L’idea era di fondere l’utilizzo di strumenti acustici all’elettronica avvalendoci di collaborazioni con cantanti di alto livello. L’album è arrivato dopo anni di lavoro. Due tra i nostri brani sono stati tra i più venduti del catalogo Rebirth, come ad esempio quello con Shara Nelson ‘Go That Deep’ e ‘Fallen Hero’ con il featuring di Ben Onono, tuttora molto richiesti e inseriti in moltissime compilation. Al momento stiamo lavorando ad un nuovo singolo che ha in serbo molte sorprese.
Corrado Bucci, giovanissimo, bresciano come te e con tanto gusto. Rebirth punta forse a diventare anche un’agenzia?
Con Corrado c’é una grande sintonia, condividiamo lo stesso gusto, la stessa filosofia musicale. L’incontro è avvenuto due anni fa, in occasione di una serata organizzata qui a Brescia. Ciò che mi colpì fu la sua voglia di distinguersi, di uscire dalla massa. In poco tempo è stato capace di studiare il sound della Rebirth e di colpire il mio gusto con i suoi pezzi. La sua abilità, non solo di realizzare canzoni prendendo spunto da loop di brani già esistenti rielaborandoli in modo creativo o di realizzare melodie completamente originali è stata sensazionale, unita alla predisposizione di ascoltare e voler imparare con grande umiltà. E’ uno dei pochi giovani che conosco che producono per il gusto e il culto della musica e non per la smania di apparire in classifica. Ce ne vorrebbero di ragazzi così nel settore, Rebirth come agenzia é una cosa a cui stiamo lavorando.
New release, progetti ed impegni futuri?
Personalmente sto lavorando in studio con Robytek per un nuovo EP e a dei remix che usciranno a breve. Sto finendo un remix di ‘Crossroads’, un pezzo del produttore inglese T-Polar uscito un anno e mezzo fa. Inoltre sto lavorando a nuove edits per i miei sets. Alcune edits che ho realizzato in passato, ad esempio quelle di Lil’Louis ‘Club Lonely’ o A Guy Called Gerlad ‘Voodoo Ray’, hanno ricevuto un grosso supporto tanto che sono state pure bootlegate. Spero di avere il tempo necessario per finire il mio primo singolo come Shield. Su Rebirth invece nel 2014 usciranno i nuovi singoli di Wallflower e NUfrequency, il nuovo album dei Freaks e nuovi ep di Akra, Tevo Howard, Corrado Bucci e un ragazzo di talento chiamato Sander Molder. Infine, stiamo organizzando un Rebirth showcase a Londra, evento che si terrà a gennaio in una location che voglio ancora tenere segreta.
C’é qualcosa che vorresti dire o un messaggio che vorresti lanciare ai nostri lettori prima dei saluti finali?
Siate più personali nelle scelte musicali, seguite di più la vostra passione, il vostro istinto, piuttosto che le playlist o ciò che vi propinano. Non è un messaggio strettamente legato alla musica…forse è un modo di essere.[/tab]
[tab title=”English”]Daniele Contrini aka Dj Shield, his label Rebirth. Perhaps little known in Italy (except for the operator of music business) but with a worldwide reputation achieved in 15 years of hard work, study, sound research with a single goal…no compromises, stay true to their tastes. An interview with intimate traits, a beautiful reality that took shape from Brescia the city that in the ‘90’s was the homeland of the dance.
First of all, how are you? It’s so many years that I don’t meet you (maybe twenty) since we meet in the same record store. From that time at today, many things have changed in your life. Tell us the evolution from Daniele to DJ Shield and (if correct) from Shield to Rebirth?
So many years have passed was probably the 1995, the big passion for music led me to get closer to this world, first as a simple observer, then, thanks to the extraordinary person who is Fabio Bacci, who ran the Heartbeat Records (a division of Media Records), I started to learn some important aspects. Much time has passed and a lot has changed, but I think that the spirit has remained the same. Unfortunately, a few years after Fabio died, leaving a great void. I owe so much to him. I was majoring in economy, but the desire to continue in music was great. So in 2001 I started to collaborate with one of the emerging label in my area, Oxyd Records. In particular I started dealing with promotion and scouting, searching for new artists, contacts and strategies in order to create interest around the label’s music.I threw and I gave all myself to try to grow. What was once a passion became in A&R. Were years full of satisfactions, and I gained a good credibility in the music panorama the Oxyd slowly has created its own sound and it has become one of the most popular label, performed by the best dj, reaching even great sales success.But…inside me was establishing the necessity to create something of mine, the necessity to follow my musical taste without any compromise. Of course this was only possible by “walk with my legs”. It was 2006 when I decided to create the Rebirth which meant for me ‘Rebirth’ or, better yet, ‘revenge ‘.
Pete Tong, Rampling and their program on a Radione, were given an importance crucial in the evolution of your career. In what way? How did you come to them,that rightly, may be considered as milestones of House music?
As early as in 1998, prior the Oxyd experience, followed the BBC Radio 1 programmes, trying to find out what were the criteria for selecting records that Pete Tong and Rampling played on their radio show and that shortly would become real hit. In 1999 thanks to Bacci and Paramour, I realized one of my early works, a remix of Lisa Hunt for Easy Street Records, with whom they collaborated. At that time the only vehicle of information were the UK magazines that arrived in record stores, and I discovered that the remix had been ‘passed’ two or three times by Tong and Rampling. It was the beginning of a rapprochement which, however, only in the following years, has materialised. During the time at Oxyd I had confirmation about the music that I selected was actually of interest to them, in 2004/2005 one release on two of Oxyd was played on BBC Radio1.
From there I began to forge a more direct relationship. Undoubtedly their support gave me a certain visibility and some respect in the musical industry.
Let’s talk about Rebirth. It tag me clearly the idea of being strongly characterized by a style well-defined. More precisely, by the layout of the website, from images used for the covers of the productions and artists too, which one understands that it is the result of a precise project. Is it just my impression or is just so? What characterizes the productions of Rebirth, what are projected to?
Since the beginning Rebirth has tried not to follow the trends of the moment, but to build its own recognizable sound that, starting from the roots of house music, combining the soul and warmth of a melody or a song to new technologies. The market has reached saturation, in this situation Rebirth has always preferred to handpick their releases without “throw” on the market by “eyes closed” he could sell. This has enabled us to gain some respect. Many times we anticipated a musical trend and then abandon it when everybody else has started to follow it. Many criticize the Rebirth for not following a specific trend. This sometimes can have penalized cause maybe sometimes we have baffled the audience, but I think it’s the fruit of the label “music truth”, which has never fallen to compromise but that it’s always been the mirror of my musical tastes.
The richness of the melodies it’s translated in a production on one of today’s most respected labels. Cadenza Rec. Tell us about the meeting with Luciano? Somehow influenced the subsequent productions?
THe production on Cadenza has been a bit of randomness and even unexpected. Towards the end of 2010 with Robytek I realized a couple of tracks that either we were very close to the sound that Cadenza was producing. So I thought I’d send an email to Luciano, who was already supporting some release of Rebirth. The positive reply and the contract arrived two months after. Luciano was playing Way Of Life in all its gigs, and the track was arousing considerable interest. The Ep was relesed very late and the partnership is limited to this project maybe cause a real meeting with Luciano there hasn’t ever been. I’m afraid about it but for me Rebirth has always been at the first place!
Dj Shield. Like other before becoming producer you’ve been and you’re a dj. I have a curiosity. You played and play throughout the world but in Italy is very rare to see you behind a consolle. Why? Is the result of a precise choice?
When I started I could see colleagues adapt and play what the owner of the club required while I refused that, so, I worked only few times in my country. My vision and my musical selection hardly married with little open mentality of most Italian clubbing as uniformed to standard and a logicals that I didn’t conceived. I was always oriented to the foreign market, so much thought that Oxyd before and Rebirth were a UK labels…I am of the opinion that the dj has a little meet the needs of the public, but trying however to remain faithful to himself, to his taste.
Lately it seems that the practice has been established whereby to emerge as dj you get behind some productions, with the consequence of finding in the mix talented producers not able to dance and vice versa. Is it really so? It’s always been so? If yes why? It would be interesting to have your opinion, a opinion from operator.
It’s not always been the case. But today the productions can let grow the name and visibility in a short time, and it’s what the djs need for the gigs. Then, I believe that the technology accessible to all has flattened the quality. I hope in the return of the musician on the studio works, It’s fundamental to quit this uniformity.
Rebirth release your own productions on vinyl. In my previous interview with Zito and Siragusa, they confirmed a resumption of analog dj set. If I’m not mistaken there is a substantial difference between labels that produce digital only and those that print on vinyl, a difference in cost and management. So, what should the fidelity of Rebirth to vinyl? It’s just a matter of the heart, or really the future is cyclical?
Certainly the vinyl is in recovery, a modest recovery, but that still exist. Rebirth has always printed on vinyl, personally there are very fond and the idea of having something in your hand it is “another thing”. I still buy vinyl, in my last chart half are vinyl only. I think the vinyl/digital discourse is very connected to the musical genre, that is, some genera are more played and sell in vinyl, other in digital format. Rebirth for example is recently out with Chris Turner “FlyLOVE” a 10 ” that includes a remix of Andres and has sold more than 1000 copies while digitally is a bit more effort.
NUfrequency and the collaboration with Cristiano Massera, a project in a Rebirth project that has brought good results. Tell us about this experience. And… How do collaborations with Rebirth?
The project was born in 2005 NUfrequency along with Cristiano, great musician and composer, with the common goal of making the songs that went beyond the House or dance music, something that he would broadcast the same emotions even 20 years. The idea was to blend the use of acoustic instruments to the electronics through collaborations with singers. The album came after years of work. Two of our songs were among the most sold Rebirth catalog, such as the one with Shara Nelson “Go That Deep” and “Fallen Hero” with the featuring of Ben Onono, still very popular and included in many compilations. We are currently working on a new single that has in store many surprises.
Corrado Bucci, young, from Brescia as you and with much taste. Rebirth tip perhaps become an agency?
With Corrado I have a great feeling, we share the same taste, the same musical philosophy. The meeting was held two years ago, on the occasion of an evening organized here at Brescia. What struck me was his desire to stand out, to go out from the crowd. In a short time it was able to investigate the sound of Rebirth and hitting my taste with his track. His ability to not only perform songs inspired by already existing tracks loop reprocessing creatively or create completely original melodies and was sensational, joined to preparing to listen and to learn with great humility. It is one of the few people I know who produce for the taste and the cult of music and not the eagerness to appear in the chart. We want kids like this Rebirth as an agency is something that we are working.
New releases, upcoming projects and commitments?
Personally I’m working in the studio with Robytek for a new ep and some remix that will come out shortly. I’m finishing up a remix of “Crossroads”, a track of UK productor T-Polar, released a year and half ago. I’m also working on new edits for my sets. Some edits that I made in the past, such as Lil’Louis “Club Lonely” or A Guy Called Gerlad “Voodoo Ray”, received a big enough support were also bootlegged. I hope to have time to finish my first single as “Shield”. On Rebirth in 2014 will come out the new singles of Wallflower and NUfrequency, the new album of Freaks and new ep of Akra, Tevo Howard, Corrado Bucci and a talented boy named Sander Molder. On 6 December I’ll be engaged in a dj set at Tresor Berlin. Finally, we are organizing a Rebirth showcase in London, an event which will be held in January in a location that I still want to keep secret.
Is there something you’d like to say or message you’d like to leave at our readers before the goodbyes?
Be more personal on the musical choices, followed by more your passion, your instinct, rather than the playlist or what you served. It is not a message closely linked to music… maybe it’s a way of being.[/tab]
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