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[tab title=”Italiano”]Ascoltando il nuovo, ottimo disco del giovane Hanry Laufer – vero nome del californiano Shlohmo – si viene catapultati in una distopica Los Angeles notturna e maledetta, tant’è che il nome che più di ogni altro balza all’orecchio è John Carpenter (forse Simonetti, mutatis mutandis) e non Flying Lotus… Landscapes oscuri, tastiere alienanti e una produzione a dir poco perfetta fanno di “Dark Red” un piccolo gioiello quasi cinematografico.
Partiamo dal nuovo “Dark Red” e partiamo dalla copertina. Una specie di sepolcro con una rosa incisa nel marmo. Come mai questo segno così drammatico? La prima idea è che sia un simbolo funereo, di morte…
Be’ l’idea del sepolcro c’è sicuramente, ma la rosa se ci pensi è un simbolo che si presta a differenti interpretazioni e non voglio necessariamente indicarne una in particolare, perché l’ho appositamente scelto per la sua polivalenza. É un simbolo dai forti significati, e mi piaceva per questo.
Lavori spesso con la Field music, di solito registri suoni ambientali e li incastri in brani esistenti, o viceversa, campioni un suono e poi ci costruisci dietro un brano? Penso soprattutto ai brani di “Bad Ribes”, mi sembra che questo nuovo – bellissimo – “Dark Red” sia più suonato, o mi sbaglio?
Bella domanda, man. Per quanto riguarda la Field music va tutto ovviamente a caso, nel senso che a volte prendevo un suono e partivo da quello per costruirci una canzone, mentre altre lo andavo a cercare precisamente. Ma questo “Dark Red” è più che altro un album suonato, un disco quasi rock se vuoi come approccio… L’ho pensato come un disco concreto, proprio pensando al cemento, alla roccia. Sì, se dovessi descriverlo, direi che è concreto.
I titoli dei brani del disco hanno un fortissimo potere evocativo: “Ten Days of Falling”, “Buried”, “Emerge from Smoke”, “Slow Descent”, “Apathy”, “Fading”, sei per caso depresso? [ridiamo]. Considereresti questo “Dark Red” come un concept album?
Huh, mmm… non so sai? No, no, decisamente no. Non credo che sia un concept. Non credo che sia un concept. Non ho pensato ai brani del disco come legati l’un l’altro. Certo, esiste un trait d’union che unisce i brani tra loro, ma penso che sia piuttosto una questione di suono e produzione, non li ho pensati in quella sequenza per un motivo specifico e non ho scritto il disco pensando ad un particolare tema. Non avevo niente in mente, se non – come ti ho detto prima – che fosse ‘concreto’, che suonasse ‘forte’.
Ascoltando “Dark Red” il nome che più di ogni altro mi girava in testa è stato quello di Carpenter. Che ne dici, ti sembra un paragone azzeccato?
Oh man, questo è un gran onore. Sono felice che tu abbia colto le citazioni di Carpenter! Sono cresciuto con la sua musica, con i suoi film e con il suo immaginario oscuro, e sì, mi ha completamente formato.
Soprattutto, durante l’ascolto si ha la sensazione di una Los Angeles notturna, quasi distopica, piuttosto lugubre…
Ahah grande, è una delle possibili interpretazioni del disco…
Diresti che L.A. ti abbia formato musicalmente?
Non so, non credo sai. Forse sì però, nella misura in cui vivere un posto ti forma inconsciamente e incondizionatamente: vivi e sei parte del il posto in cui ti trovi, è un fattore biologico…
Esiste qualcuno con cui vorresti lavorare o collaborare? – e qui m’aspettavo una risposta piuttosto scontata, invece il ragazzo mi ha tirato fuori un:
Certamente che ce l’ho! Vorrei lavorare con Tom Waits! Mi piacerebbe musicare lui e la sua fantastica voce, produrre suoni sinistri e ambientali per la sua voce profonda. Mi ricordo che in “Mule Variations” c’era un brano formato da solo voce e suoni sinistri e lugubri… mi piacerebbe fare una roba del genere…
Tom Waits ha da sempre flirtato con il cinema. Penso ai film con Jarmush e alle colonne sonore e alle nomination per l’Oscar. Tu ci lavoreresti? Produrresti una colonna sonora? Ti ci vedo bene in un film dell’orrore…
[ridiamo] Sì assolutamente sì, poi, come dicevamo prima, non mi dispiacerebbe produrre una colonna sonora in stile Carpenter…
Sta per partire il tour che ti porterà anche in Europa. Come si svolgerà? Sai tu solo con le macchine? Di solito suoni proprio gli strumenti in fase di registrazione..
No man, questa volta sarà completamente diverso. Ho una band con me, dove suoniamo live. Chitarre, tastiere, batteria, laptop siamo un assetto molto, molto rumoroso, facciamo un gran casino. Sono piuttosto nervoso per il set, anche se devo dirti che abbiamo passato gli ultimi mesi in sala a provare, sto letteralmente vivendo in saletta da qualche settimana![/tab]
[tab title=”English”]Hanry Laufer, the man behind the nickname Shlohmo, is out now with his second record entitled “Dark Red”, a dystopian journey into an obscure Los Angeles in the likes of John Carpenter and (perhaps) Simonetti. Dark music, gloomy landscapes and an omogenic sound make “Dark Red” a great record for the 2015.
Let’s talk about your new record and let’s analyze the cover: it is like a marble sepulcher with a scratched rose on top. Why this dramatic picture? It carries a funereal meaning…
Well, the idea of the tomb is obviously part of the cover, but the rose can symbolizes many things, it carries several interpretations and I didn’t want to give a single content to this image. I can actually say that I choose this symbol because of the different meanings…
You work with the field music, recording sounds and fitting them on the tracks. How does this process works? Do you think about a proper sound while you’re writing your music, or do you just write record those sounds and then you try to fit them in your songs?
Nice question dude! About the field music, it goes both ways, either I just record some sound I like or I think about a precise sound on my songs. But I want to say that this album is more live than the previous one… you could say it is almost rock. I thought about it in terms of a concrete record, thinking about concrete and trying to find ‘rock’ sound…. if I could describe it, I would use the word ‘concrete’.
The names of the songs of this record sound very creepy and indeed evocative: “Ten Days of Falling”, “Buried”, “Emerge from Smoke”, “Slow Descent”, “Apathy”, “Fading”… are you feeling depressed dude? [laughing]. Would you consider this record a concept album?
Huh, I don’t know. Maybe not. I don’t think it is a concept album… I’ve never thought to the songs of Dark Red as linked one to the other. I mean, there is a trait d’union linking the songs but I think it is more of a stylistic choice in terms of sound.
While I was listening to “Dark Red”, I was thinking to John Carpenter’s movie soundtracks more than everybody else. What do you think?
Yeah man! This is an honor for me. I am happy you got the Carpenter influence in my music! I grow up with his music, movies and we share the same city. His music was very formative to me and my music…
While I was listening to it, I was totally thinking in my mind to a gloomy, paranoid Los Angeles…
Ahah, yeah, it can be a possible interpretation of the record…
Would you say that L.A. is influencing your music?
Mmmh, I am not sure. Maybe yes. I mean, living in a city influences you unconsciously and unconditionally: you are living it and you’re part of it, it is a biological factor…
Is there anybody you would like to work with?
Yep! I wish I could work with Tom Waits. I would love to work with him and his amazing voice, writing sounds for him, odd sounds for his voice. I remember that in Mule Variations there was a spoken song with weird sounds on the background… I want to do stuff like that!
Well, Tom Waits has always flirted with movies and cinema – from Jarmush and soundtracks. Would you write a soundtrack? I can picture your music in a horror movie…
[laughing] Yes, yes I really would like it. Maybe something in the likes of Carpenter…
You’re about to start a world tour. How would it work? You alone onstage? Machines and musicians?
No man, this live would be different from the previous one… I have a band with me this time: guitars, keyboards, drums and laptop. We are like very loud in this live set, very, very loud. I am a bit nervous for the gigs, although I have to say we have been spending the last few months in the studio.[/tab]
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