Ciao Lino. Benvenuto su Soundwall.it!!!
Ciao a tutti!
Aiutaci a conoscerti meglio. Dai tuoi inizi fino ad ora…insomma quando nasce “Linuz” e come cresce nel tempo.
Il mio inizio è stato abbastanza difficile, essendo nato in una città mentalmente chiusa alle sonorità elettroniche,almeno allora. Grazie ad un gruppo di amici con le mie stesse idee siamo riusciti a rintagliarci un piccolo spazio organizzando feste private, dove riuscivo per lo meno ad essere me stesso musicalmente parlando…ma sentivo cmq l’esigenza di scoprire una realtà diversa fino a che nel 2001 presi la decisione di trasferirmi definitivamente a Bologna. Città che ha sempre attirato una particolare attenzione alla scena elettronica Europea, grazie a questa città sono cresciuto artisticamente frequentando locali come: Link, Kinki e Cassero… Proprio quest’ultimo mi ha dato la possibilità di partecipare ad un contest dedicato ai nuovi talenti, feci il primo posto conquistando la residenza per un anno. Da li in poi iniziai a collaborare con la shape, diventando uno dei resident della famosa serata (Playhouse Goes To Kindergarten) dove collaboro tutt’ora.
Le tue influenze sono decisamente house. I tuoi modelli da cui ha preso e prendi ispirazione?
Fin da piccolo ho sempre ascoltato tanta house music proveniente da Chicago, amavo etichette come: Strictly Rhythm, Relief e 4 th Floor, ma nello stesso tempo seguivo la scena tecno Tedesca. Sono molti gli artisti sparsi in tutto il pianeta che mi stimolano giorno dopo giorno, i miei grandi ispiratori sono Carl Craig, Moodyman, Lucien Nicolet, Ricardo Villalobos, Robert Hood, Cosmin TRG e tutti i suoi amichetti della Rush Hour.
Rispetto ai primi anni e alle tue prime produzioni, hai cambiato modo di approcciarti alla musica?
Diciamo che rispetto alle prime produzioni lo stile non è cambiato di molto, cerco sempre di evolvermi e quindi credo che l’approccio rispetto a qualche anno fà è più intenso.
Sei approdato poi nella crew Memento. Cosa rappresenta Memento e tutti i suoi componenti per te?
La crew Memento è la mia seconda famiglia, ho avuto sin dall’inizio un ottimo rapporto con fabrizio Maurizi e Idriss D, proprietari della label. Dopo l’uscita di Maurizi, ricordo che gli mandai la mia prima traccia “Crazy Router” e fu subito selezionata in un various artists. Sino ad oggi sono molto felice di collaborare con loro e spero di continuare in futuro.
Chiediamo sempre come è la vita all’estero, ma non cerchiamo mai di valorizzare tanti artisti validi in Italia. Cosa ti senti di dire a favore del tuo paese e magari anche della tua stessa città riguardo la musica elettronica?
A mio parere in Italia ci sono moltissimi talenti, che stanno guadagnando ottimi consensi all’estero imponendo il loro sound in giro per il mondo. Penso che il problema nasce dal fatto che manchi una vera e propria rete fatta di radio, agenzie promozionali, di grandi eventi, di promoter ect… che supporti tutto quello che c’è e che la maggior parte delle volte non esce alla luce. Per quanto riguarda la città in cui vivo sono davvero felice di come si stia evolvendo la musica elettronica. Ci sono tantissimi gruppi emergenti che fanno questo lavoro per passione, senza scopo di lucro e tutto questo aiuta a migliorare la scena locale.
Al giorno d’oggi moltissimi si cimentano nella produzione. Riferendoti al tuo esempio, quali sono le chiavi principali per creare una traccia valida e diversa dalle solite?
Vedo tanti giovani ostinati con i vari software musicali, ma la base per un dj producer è la musica, la ricerca, altrimenti non puoi evolverti. Come fai a fare una buona traccia se non conosci la musica? Bisogna ascoltare molta musica, conoscere il passato e magari imparare anche a suonare.
Il tuo progetto Pulpyt con Andrea Grasso (UES) ha funzionato fin da subito. Come ti trovi a collaborare con lui? Hai in ballo anche altre collaborazioni e produzioni (anche singole) in futuro?
Siamo entrambi felici di come sia andato fin’ora il progetto “Pulpyt”. Con Andrea ci conosciamo da tantissimi anni, abbiamo condiviso un sacco di esperienze insieme ed è proprio grazie a questa forte amcizia che abbiamo deciso di sederci in studio e iniziare a sperimentare cercando di sfornare qualcosa di buono. Inoltre partecipo da ormai 2 anni in un progetto più “tecno”, gAs vs Linuz, insieme all’amico Enrico Gasperini, dove le nostre tracce sono state richieste dalla Orion Muzik di Danilo Vigorito. Da solista sto lavorando ad un progetto, insieme ad una mia amica di vecchia data, cercando di associare al mio groove la sua bellissima voce.
Immaginando di trovare un flyer di un evento con il tuo nome. Come convinceresti qualcuno che non ti ha mai sentito dal vivo ad ascoltare il tuo set?
Devo dirti che convincere la gente non è stato mai il mio forte, sicuramente cercherei di spiegare alla gente che non hai mai vissuto questo tipo di evento cosa proponiamo. provare per credere!
Quali sono a tuo avviso le label del momento, da seguire con maggiore attenzione?
Desolat, Visionquest, Bass Culture, Cadenza, Rekids, All Inn, Bosconi.
Se dovessi chiederti come vedi il tuo futuro, o almeno come ti auguri che sia, cosa mi diresti?
Questa domanda mi fa anche un pò paura… perchè è una di quelle a cui non so rispondere. Io vedo la vita come un continuo cambiamento e cerco con tutte le mie forze di fare in modo che il cambiamento sia un evoluzione in meglio ogni giorno, ma non possiamo leggere il futuro. magari!
Grazie mille per la tua disponibilità Lino. In bocca al lupo per il tuo futuro!
Crepi il lupo e grazie mille!
E ora godiamoci il suo mixato in esclusiva per Soundwall! Buon ascolto!