Matteo Vanti aka Matthe nasce a Bologna, città dove si fa spazio come dj vincendo un contest regionale. Muove i suoi primi passi nello storico Cassero, nella sua Bologna. Oggi è uno dei dj di punta delle Memento (label di Fabrizio Maurizi aka Roger ed Idriss D).
Ciao Matthe, benvenuto su Soundwall.
Parlaci delle tue origini, cosa ti ha fatto innamorare del djing e della musica elettronica in generale?
Ciao a tutti! Beh, mi sono innamorato della musica sin da piccolo e in questo ha sicuramente giocato un grande ruolo mio padre, anche lui Dj. Guardarlo e vederlo suonare ha fatto sì che mi avvicinassi subito alla musica ed è ben presto diventata anche la mia più grande passione. Poi crescendo e iniziando a frequentare la vita notturna negli svariati club bolognesi, ho inquadrato subito quale genere di musica più mi piaceva, che si avvicinava alle mie corde e alla quale volevo avvicinarmi il più possibile. (Osservavo i Dj suonare, la loro capacità di far divertire e far ballare le persone, di “dargli” quello che volevano sentire e vivere in quel momento, di saper gestire la pista con la coerenza di uno stile ma senza annoiare mai. Me ne sono innamorato!). E da lì in poi ha avuto inizio la voglia di mettermi in gioco e grazie a uno dei club più influenti ed affermati della scena musicale bolognese, Il Cassero, che mi ha dato l’opportunità di iniziare di farmi conoscere e di “lanciarmi” in questo mondo.
Parlaci della Bologna underground, è una città in ascesa o in decadenza?
Bologna è sempre stata una città molto attenta alla musica e alla scoperta di nuovi talenti. Sicuramente il fatto che sia la città universitaria per eccellenza e la presenza di molti giovani, ha contribuito a tenere viva quella che è la vita notturna e musicale della città, stimolando i giovani appassionati dei più svariati generi musicali e, perchè no, anche la nascita di nuovi locali e l’emergere di nuovi artisti. In questo Bologna avrà sicuramente vissuto alti e bassi, ma rimane a mio parere una delle città più “attive” e vive!
Hai pubblicato di recente il tuo album su Memento “The Classmate”; come nasce la tua collaborazione con questa label?
Frequentando i club bolognesi ho avuto la fortuna di conoscere Fabrizio Maurizi, con il quale è nato sin da subito una forte affinità sia a livello umano che musicale, sfociata poi in una grande amicizia. Più tardi, con la nascita della sua collaborazione, nonchè amicizia, con il Label Manager della Memento, Idriss, ho avuto l’opportunità di far ascoltare le mie produzioni e di uscire in un secondo tempo su Memento.
Quale sono le tracce che non lasci mai a casa e sono sempre nella tua bag?
Sicuramente le tracks Memento non mancano mai. Sono affezionato a tanti dischi che inserisco nei miei DjSet a seconda della situazione, ma se devo nominare una track che proprio non manca mai, soprattutto ora, è TJ Kong, Nuno Dos Santos/Once Upon A Rhyme feat. Jemeni – Melon Club Mix.
Quali sono glia artisti che ti hanno ispirato di più nella tua crescita come artista?
Per quanto riguarda quelli che sono i miei gusti musicali, ovviamente molti dei più grandi artisti di musica elettronica hanno influenzato ed ispirato il mio genere e stile. Se parliamo però di capacità tecniche, musicali e in termini di professionalità, le ore passate in studio con il mio amico e collega Fabrizio hanno contribuito alla crescita delle mie conoscenze e di conseguenza alla creatività delle mie produzioni.
Infine, cosa consigli a chi si avvicina alla musica elettronica e sogna di divetare dj/producer?
Prima di tutto consiglierei e stimolerei le persone alla creazione di un proprio stile, senza rifarsi troppo a nessun artista in particolare e riuscire così facendo a far emergere la propria personalità, senza sembrare la fotocopia di nessuno e magari creare un proprio genere.
E poi, ma non meno importante, saper produrre in studio la musica e saper gestire un Dj set devono andare di pari passo: un Dj deve essere completo e non sarebbe tale se sapesse produrre ma non fosse in grado di suonare e viceversa se fosse in grado di suonare ma non di poter realizzare la propria musica.