Nick Anthony Simoncino, classe ’86, nato a Firenze ma trasferitosi a Perugia, un’artista con un grande background 80′s e 90′s che con le sue produzioni ha sorpreso non poche persone… Continua tu.
Il mio vero nome è Simone Vescovo ed il soprannome Simoncino mi è stato dato da piccolo, i miei genitori ed i miei amici mi chiamavano sempre così e tutt’ora lo fanno. Nick Anthony invece è tutta un’altra storia, è nato per caso, per una delle prime release su NoMoreHits con il mio amico Nicholas. Poco prima della stampa del vinile arrivò una email dal boss di NoMoreHits nella quale si chiedeva di cambiare il nome “Simoncino”. Ancora oggi non so il perchè quindi non chiedetelo a me! Cmq riflettendoci un pò, optai per Nick Anthony che non è scelto a caso in quanto “Nick Anthony” proviene dal leggendario “Nick Anthony Fiorucci”, una delle mie massime fonti di ispirazione, fondatore di label leggendarie quali Hi-Bias, BigShot e Blast Records.
Sappiamo che sei stato (o sei ancora?) collezionista di vinili per oltre 11 anni e ne hai più di 11.000. Prima di tutto dove li tieni e secondo, quali sono i 10 a cui sei maggiormente legato e perchè?
Ovviamente lo sono ancora e continuerò ad esserlo sempre, comprare e collezionare vinili è una delle cose che amo di più in assoluto. Adoro andare in giro per negozi a rovistare per ore ed ore fra la polvere in pile di dischi. Anni fà mi è capitato di comprare a buon mercato anche alcuni stock di 600/700 vinili, la cosa però si è ripetuta per un paio di volte non di più perchè è molto difficile trovarli o meglio è molto difficile trovare dei “lotti buoni”. I vinili li tengo tutti in casa, divisi in due stanze, ma non ordinati, io sono molto caotico ne ho a centinaia sul pavimento, altri sotto al letto, alcuni in scaffali dietro a vestiti, alcuni sono anche in un baule dove mia madre tiene i teli da mare ed altre cianfrusaglie, ma la maggior parte sono in una grande parete nella stanza dove mi diletto nel fare produzioni. Mi è impossibile fare una classifica dei 10 dischi ai quali sono maggiormente legato. Me ne vengono in mente migliaia e tutti annodati ad un ricordo…
Sappiamo che sei follemente innamorato dei vecchi synth e drum machine, cosa hai nel tuo studio a riguardo? E soprattutto cosa pensi dell’uso sfrenato che oggi si fa del pc? Mi spiego meglio, tutti (o quasi) oggi possono far djing e produrre, certo mi dirai che ci sono dj e dj e produzioni e produzioni, ma non pensi che il mercato sta diventando sempre più saturo? Dove andremo a finire di questo passo?
Si è vero, sono un appassionato di vecchi sintetizzatori e drum machines. Al momento in casa ho 9 sintetizzatori (Roland Juno 60, Roland Juno 106, Roland Alpha Juno 2, Roland JX-8P, Roland JX-3P, Roland D-50, Korg Poly 800, Ensoniq ESQ-1, Yamaha DX-21) e 4 drum machines (Casio RZ-1, Roland TR 505, Roland TR 707, Roland TR 727) ma sono sempre in continua “compra vendita”, ne ho posseduti molti, spesso mi pento di aver venduto qualcosa e puntualmente me la ricompro (come sto facendo ora con una Roland TR 808 che mi sono venduto alcuni mesi fà). Con questo non mi considero certo un “feticista” dell’analogico o cazzate varie, uso anche svariati VST, sample, campiono da vecchi vinili ecc ecc. Per me conta il risultato, non con cosa viene fatto un disco! Potremmo starne a parlare per giorni e giorni di questa cosa che io chiamo “follia dell’analogico”: follia perchè oggi è diventato di moda intitolare ed etichettare il proprio EP e le proprie traccie con la sigla “Analog ecc ecc” solo per vendere qualche copia in più…
Passando alla domanda riguardante l’uso sfrenato del PC, come in tutte le cose quando si esagera non è mai un bene, però d’altro canto bisogna rendere atto che è proprio grazie a quest’ultimo che molte persone che vogliono esprimere la propria musica e quello che hanno dentro, pur non avendo soldi da investire, (negli anni ’80 e ’90 sintetizzatori, arranger, drum machines, costavano milioni e pochi se li potevano permettere) anche con una minima spesa possono avere accesso a software che anche se banali, garantiscono degli ottimi risultati. Poi ovviamente tutto questo sta al sedicente produttore, se uno non ha idee, ma soprattutto non ha un “bagaglio musicale” e si limita solamente a ricopiare o calcare la moda del momento è normale che il mercato si farà saturo di cose tutte uguali e non si andrà da nessuna parte! Chi si vuole “avventurare” verso questa strada deve conoscere il “passato”! Si deve guardare indietro per poter andare avanti!
Hai prodotto su molte etichette tra cui la Mathematics Records e NoMoreHits (di cui proprio noi già parlammo di te nell’uscita del Vol. 9), per il prossimo futuro cosa stai preparando e per quale labels? Nel 2011 hai fondato la tua HotMix Records dove stampi solo in vinile, come mai l’esigenza di essere un label manager? Non ti bastava produrre per le altre che ti cercavano?
In questi due mesi sono usciti tre EP, uno su L.I.E.S. Records, un’altro con Tevo Howard ed il leggendario cantante Mark Rogers su Thug Records ed un’altro ancora sotto l’acronimo “Ken Kojima” su Chiwax Records. Quest’ultimo EP è dedicato al grande produttore scomparso “Gene Hughes” in arte “BlueJean”. Al momento in uscita c’è una collaborazione con il famoso tastierista Boyd Jarvis, sarà un 10 pollici che conterrà un singolo chiamato “1985”. Poi ci sono due tracce che saranno rilasciate su Finale Session ed un EP per la Aesthetic Audio di Keith Worthy. Queste credo siano le uscite più imminenti fino a Settembre/Ottobre. Poi sto lavorando ad un nuovo EP per L.I.E.S., farò altri EP per Thug Records dove ci saranno collaborazioni con Larry Heard, ci sarà il secondo volume dedicato a Gene Hughes su Chiwax, un’altro 10 pollici realizzato con un mio caro amico Italiano (il nome del progetto è “Liquid Dreams”), stò ultimando un EP con Tom Noble per la nuova sub-label di NoMoreHits, poi c’è un EP per Balance con un remix di Kai Alce, un EP per Mathematics e svariati altri progetti.
Per quanto riguarda la mia label, HotMix Records, è nata per puro caso, ma non mi sento minimamente un “label/manager”, con questo non voglio certo dire che non ricerco musica e non seleziono gli artisti, anzi sono molto selettivo e molto eisgente. Non sono per fare molte uscite, preferisco farne poche ma buone, non stampo tanto per stampare. Non faccio uscire le mia musica su HotMix perchè non ne vedo il bisogno ora come ora ma sicuramente un giorno mi ci dedicherò completamente.
Nel 2012 è uscito un tuo album in doppio vinile con un remix di Larry Heard per la label Thug Records ed a Settembre ne uscirà uno nuovo su Mathematics Records, come mai la scelta di non stamparne almeno uno sulla tua etichetta? Ci parli un pò degli album? Saranno tutti brani tuoi o anche featurings?
L’album “The Dream Of Amnesia” è stata una delle cose più importanti che abbia mai fatto, in quel frangente ho avuto l’onore di conoscere Larry Heard che oltre ad essere uno dei piu grandi produttori mai esistiti è anche una persona molto umile e dotata di grande umanità, cosa che deve far pensare la maggior parte dei produttori attuali che si ritengono delle “star”. Parlare dell’album richiederebbe troppo tempo, dato che nelle tracce sono racchiuse le sofferenze, le gioie gli amori e miriadi di altri stati d’animo. Quello che posso dirvi è che è nato tutto per caso, quando mi ha contatto la label Austraiana Thug Records inizialmente voleva fare un EP con 3 o 4 tracce ma in quel
momento ne avevo diverse da parte (circa una diecina) e le presero tutte; così insieme decidemmo di fare un album e di affiancarci un remix. Si ho un’altro album già completato proprio pochi giorni fà che uscirà intorno ad Ottobre/Novembre su Mathematics Records: in questo album che sarà prima in doppio vinile e dopo un mese in cd, con tracce completamente differenti, contiene tre importanti collaborazioni. La prima è con Ron Trent che ha realizzato due remix del mio singolo “Jungle Dream”, poi sono state fatte due traccie con il cantante Greg Fore, il leggendario fondatore della “Fore Records” e artefice dello splendido EP con i Dream 2 Science targato 1990 e ristampato proprio qualche mese fà da Rush Hour. Infine c’è un feat. con Soichi Terada colui che insieme a Larry Levan e la cantante Naoko Shimada crearono il capolavoro “Sun Shower” nel 1990. Questi artisti che ho citato non sono stati contattati a caso, ma con tutti loro ho un “debito”. Un debito perchè le mie influenze musicali provengono da loro! E’ a loro che mi ispiro, insieme a tanti altri ovviamente, e poterli avere in un mio album è un qualcosa di inspiegabile!
Sicuramente suonerai molto all’estero (ci hai detto proprio te che a settembre sarai in tour in America e suonerai a Los Angeles, Vancouver e Portland) ma l’Italia, non ti pensa proprio o è una tua scelta? Scusa la franchezza nella domanda ma dobbiamo (prima o poi) capire perchè gli italiani non supportano il proprio prodotto e lo vanno a cercare spesso, troppo, all’estero. Sono così più bravi, rispetto a noi, i DJ stranieri?
Si a breve intraprenderò un tour in America, precisamente a Settembre, dove suonerò a Los Angeles, Vancouver e Portland ma in tutta sincerità non ho molte richieste da entrambi i frangenti. Però è vero che le poche che ho sono tutte dall’estero. In Italia purtroppo abbiamo questo vizio di chiamare sempre gli ospiti da fuori, ma questa cosa non è nuova, è dai primmi anni ’90 che succede questo. Basti pensare che siamo stati i primi a portare in Europa gente come Vega, Claussell e molti altri. Ed oggi si continua… Ma non ci vedo nulla di male nel portare qualche ospite in Italia ogni tanto, però mi viene da ridere e pensare quando questi vengano strapagati. Cmq per non andare troppo fuori dal discorso perchè anche qui di cose da dire ce ne sarebbero, in Italia ci sono tanti ottimi deejay e produttori. A mio avviso molto meglio di tantissimi stranieri, solo che siamo un paese pieno di invidie e stupidi pregiudizzi e preferiamo “pescare fuori dal nostro mare”. Quindi finchè non si abbatteranno questi stupidi “taboo” (cosa che secondo me non succederà mai) non cambierà nulla.
Possiamo annunciare che suonerai a Roma il 26 luglio al party Claque Musique con Carola Pisaturo e Delano Smith. E’ la tua prima volta in quel della capitale? Hai già un’idea della musica che vorrai proporre al pubblico?
Carola oltre ad essere una grande professionista è una persona speciale di quelle che davvero quando le incontri una volta poi ti rimangono nel cuore, chi la conosce lo sa bene. E’ stata lei ad invitarmi per questa data a Roma e ne sono più che felice, c’è anche un grande guest quindi ci sono tutti i presupposti per una bella serata, credo che la gente si divertirà. Non è la prima volta nella capitale, quealche mese fa sono stato a Fiesta Privada, precisamente quello realizzato per Bosconi Records.
Per concludere Simone ci ha voluto mandare una sua traccia mai uscita fatta insieme a Merwyn Sanders dei Virgo Four ma sarà proprio Simoncino a spiegarci perchè questo bel regalo a noi tutti.
Ho voluto condividere alcuni minuti di questo singolo realizzato con Merwyn Sanders dei Virgo Four perchè per me ha un valore speciale in quanto è un progetto che ho dedicato e realizzato per mio padre pochi mesi fa mentre stava attraversando un bruttissimo perido di salute. Oggi fortunatamente sembra stare bene anche se sotto costante monitoraggio e questa canzone racchiude tutta la tristezza la rabbia di fronte all’impotenza di non poter far nulla, ma anche la speranza, i sorrisi ed i messaggi di conforto di quel brutto perido. Non ho mai avuto un gran rapporto con lui ed anche se non ascolterà mai questa canzone, mi basta sapere di averla condivisa e realizzata in suo onore…