Se siete dei clubber livello pro, di sicuro conoscete o almeno vi intriga il format “montano”, stile Caprices o Snowbombing per intenderci: l’aria fresca di montagna e il cameratismo serale che di solito vi si crea di sicuro dovrebbe far bene allo spirito da dancefloor, no? Anche perché è bello ogni tanto fuggire dal logorio della metropoli moderna, senza però per questo dover rinunciare a una sana dose di divertimento. Certo, deve essere una cosa organizzata a modo, e con scelte a modo: non la festa triste in baita, col dj che suona solo-grandi-successi e, una volta a corto di idee o pre-mixati, ripiega su Battisti e Cecchetto. Quello per quanto ci riguarda anche no, anche basta.
Ecco: anche in Italia abbiamo finalmente un evento che si muove sugli stessi binari dei sopracitati Caprices e Snowbombing. E lo fa con grande intelligenza: non tenta di seguirne la potenza e le line up smisurate, perché mettersi subito a gareggiare coi riferimenti più alti&potenti sarebbe probabilmente sconsiderato, ma andando a sistemarsi in una zona di indubbio fascino – il Cadore, le Dolomiti – assembla una line up che ha davvero un bell’equilibrio.
Gli headliner infatti sono scelte di gran gusto e soprattutto per nulla facili e scontate: Function e Vatican Shadow sono garanzia di musica piena di tensione e qualità, senza concessioni piacione, dubbi zero su questo; ma lo stesso si può dire anche per il contraltare al femminile, Dana Ruh e Bella Sarris sono infatti nomi di grande consistenza. E poi c’è la robusta batteria degli italiani. Molto solida, molto collaudata, gente che ti garantisce sempre il risultato – ovvero una serata in cui vai a star bene. C’è il duo Bassa Clan (non c’è bisogno di troppe presentazioni, no?), quel Bawrut che potete ben ricondurre alla saga Scuola Furano ma che anche ora, a trasferimento avvenuto in Spagna, sparge gemme disco e altre piacevolezze. C’è, parlando di talenti decisamente emergenti, il live di Swoosh, c’è un Okee Ru sempre più bravo. Oppure, andando su certezze consolidate, c’è tutto il giro Altavoz, capitanato da Max D. Blas, in una delle sue tappe itineranti per festeggiare il decennale. Insomma, come vedete l’assortimento di nomi è interessante non solo per qualità intrinseca, ma proprio perché c’è un bell’equilibrio stilistico.
Insomma, senza strafare ma con molto criterio le cose sono state fatte per bene, a livello di ideazione. Se a questo aggiungiamo biglietti e pacchetti all inclusive dai prezzi più che onesti, c’è veramente più di un motivo per andare a respirare la sana aria di montagna nel primo weekend di marzo, dal 3 a al 5, supportando e godendosela. Tutto le info le trovate qui.