Siamo ancora a gennaio eppure le rassegne festivaliere più importanti d’Europa stanno già svelando – più o meno integralmente – i propri calendari. Quest’oggi è la volta del Sónar in terra catalana (il dettaglio è d’obbligo considerato il “Sónar around the word” che sta esportando il format originale letteralmente in tutto il mondo) che dal 15 al 17 giugno 2017 firmerà la sua 24^ edizione.
Il secondo annuncio (trovate qui la nostra news legata al precedente) è solitamente quello che dà corpo alla proposta facendo comprendere che aria tirerà. Questa volta però c’è di più, perché i nomi rivelati non suggeriscono solo quale sarà l’esperienza che i promotori vogliono offrire a un pubblico sempre più esigente (meno male) e curioso (meno male) ma riafferma con decisione la filosofia stessa del festival, quella che batte sotto l’inciso “Music, Creativity and Technology” e che ci ha abituati a un ventaglio di suoni di qualità sempre nuovi pur non lesinando qualche puntata su quelli classici, con un’attenzione sia alla pista da ballo che alle atmosfere più rilassate/meditative.
Due nomi su tutti: Anderson .Paak e Carl Craig che idealmente si pongono agli antipodi ma che al Sónar convivono più che naturalmente. Se il primo dimostra come il festival abbia fiuto nell’intuire non solo quali siano i musicisti che hanno di più da dire oggi (il suo ultimo disco “Malibu” è un capolavoro di equilibrio neo-soul e r’n’b; la sua collaborazione assieme a Knxwledge sotto il nome NxWorries “Yes Lawd!” contamina l’hip-hop con il jazz e il funk in modo impeccabile) ma ha l’occhio lungo sul prossimo futuro (è attesissima la sua collaborazione con Flying Lotus ed è stato annunciato da pochi giorni un nuovo album in uscita con la sua band The Free Nationals) il secondo è storia – uno dei padri della techno di Detroit – e ricerca incessante, non è un caso che presenterà un nuovo progetto chiamato “Carl Craig’s Versus Synthetizer Orchestra” dove i suoi brani verranno reinterpretati da un’orchestra che vede tra gli esecutori d’eccellenza anche Francesco Tristano.
Ma non è tutto, perché si aggiungono ai già noti Amnesia Scanner, Clams Casino, De La Soul, Forest Swords, GAIKA, Justice, Moderat, Nicolas Jaar, Nina Kraviz, Nosaj Thing, The Black Madonna produttori del calibro di Arca & Jesse Kanda che presenteranno nuovo materiale in un inedito spettacolo audiovisivo; DJ Shadow alle prese con la celebrazione del ventennale di “Endtroducing…” per un set che ripercorrerà tutta la sua carriera (abbiamo assistito al suo spettacolo al Club To Club ed è stato uno dei set che ricorderemo per tanto, tanto tempo) e ancora Soulwax, Clark e Vitalic che presentano i loro nuovi lavori e attesissime quanto insolite collaborazioni “back 2 back” Daphni (Caribou) & Hunee, Marcel Dettmann & Dr Rubinstein, Seth Troxler & Tiga (quest’ultima sarà una maratona sonora di sei ore consecutive).
Abbiamo lasciato per ultima la questione italiana, ci sarà anche il nostro Marco Carola in console nello slot serale, a fare compagnia a Jon Hopkins, Optimo e Prins Thomas. E non dite che questo elenco non vi suona un po’ strano, se metti insieme il primo nome con tutti gli altri: ma anche (e soprattutto) in questo sta l’unicità del Sónar, un festival che per fortuna è tutto tranne che una solita “messa cantata”.
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