Non ci sono forse sorprese. Ma la qualità resta alta, in un cartellone che resta sempre un piccolo manuale di equilibrio e lungimiranza, nella sua voglia/necessità di combinare certezze, ricerca, curiosità, mancanza di snobismo. Chiaro: da un lato verrebbe da dire che i Chemical Brothers non sono più certo una novità come headliner, ma è anche vero che che il duo ha dimostrato con l’ultimo album – e con le prime date del nuovo tour – di essere in uno stato di grazia assoluto. Insomma, non è colpa loro se dopo tutti questi anni sono ancora capaci di stupire, di reinventarsi, di essere fra i migliori di tutti (…se non, dal vivo, migliori in assoluto, appunto). Quindi ecco, ben venga. Ben venga anche un Eric Prydz, che al Sonar ha sempre presentato gran cose, e che per l’ennesima volta dimostrerà di essere sempre uno capace di rara spettacolarità fermando un attimo prima di diventare “carrozzone EDM”. Speriamo in bene con Arca, che prende possesso del Sónar Noche – potenzialmente un contesto più impervio, per lui – promettendo uno show molto speciale (chissà se questo “molto speciale” implica un premere ancora di più sull’acceleratore della teatralità e del melodramma). Altra entità finora vista solo nella parte diurna che si trasla alla notte è Despacio, la disco-utopia di James Murphy e 2 Many Dj’s, che si piglia ovviamente lo slot extra large delle sei ore non-stop.
Scartabellando poi in line up ci sono un po’ di certezze: Laurent Garnier, Âme, KiNK, Richie Hawtin, The Black Madonna, Charlotte De Witte, Lindstrøm, un Carl Cox che era un po’ che non si vedeva da quelle parti, ma poi anche Joy Orbison, Helena Hauff, Avalon Emerson, ANNA, Jayda G, Shanti Celeste, Midland, Folamour, Job Jobse e una cosa che ci interessa parecchio, Lost Souls Of Saturn, ovvero l’avventura “sperimentale” di Seth Troxler assieme al sound engineer Phil Moffa. E il mix di nomi “soliti” e talenti in ascesa di questo elenco a noi pare piuttosto efficace e ben bilanciato.
(Continua sotto, intango gustatevi il primo assaggio visuale dell’edizione 2020…)
Non male anche la batteria più live-oriented di questo primo annuncio: Chemical ed Arca a parte, ci sono anche Battles, Mura Masa, Telefon Tel Aviv, Howling, Giant Swan, Sega Bodega e, udite udite, i redivivi TNGHT (ovvero Hudson Mohawke e Lunice in tandem), che quando esordirono al Sónar – peraltro, con un live bruttino forte – erano la novità delle novità e oggi invece devono reinventarsi un senso per se stessi. Sarà curioso vederli alla prova. Non manca come ormai da tradizione da qualche anno anche la componente più urban: il pluripremiato Dave, AJ Tracey, Princess Nokia (farà le bizze anche stavolta?), Conducta, Headie One, Badsista e, per un po’ di spezie più “particolari”, occhio anche a Sama’, Venus X e Kelman Duran. Occhio anche ai progetti di Max Cooper e Koreless, e poi – uelà – ci sono i nostri Nu Guinea, molto bene. Al solito guarderemo con attenzione pure a cosa butta sul Sónar XS, il palco più giovane, più piccolo e più bizzarro della parte diurna del Sónar, anche se un po’ ci dispiace leggere che sarà spostato di posizione e dedicato ad artisti spagnoli (anche se in effetti questi ultimi sono molto cresciuti come qualità media, negli anni, dopo che per un sacco di tempo erano palesemente dei riempitivi senza troppi pregi).
Come sempre, tutte le informazioni del caso le potete andare a cercare direttamente alla fonte, ovvero il sito ufficiale del festival. Come primo annuncio, diremmo assolutamente niente male. Non ci sono sorprese incredibili (…e del resto, anche i cugini-amici-nemici-rivali del Primavera Sound quest’anno sono andati sicuri verso il loro DNA originario, senza mattate o concept particolari), ma c’è tutta la personalità di un festival che riesce ad essere da oltre vent’anni, leader mondiale assoluto per chi ama veramente la musica elettronica, nel senso più ampio del termine. Non la celebrazione di un circo o di un rito, ma un posto dove vieni per capire davvero quello che sta succedendo (o sta per succedere a breve…) nella contemporaneità, divertendoti pure. Hai detto nulla.